Lagorai Cima D'Asta

Una storia che ha attraversato 30 anni
Crocevia nella storia dello scialpinismo

Mancano meno di due mesi alla 30ª edizione alla «Lagorai Cima d'Asta Ski Alp», in programma domenica 15 marzo. Lo staff dello Ski Team Lagorai -Tesino,  guidato da Nicola Müller, è al lavoro per dare vita alla gara “extreme” a squadre composte da due atleti, con 3.200 metri di dislivello positivi ed un tracciato della lunghezza di 30 chilometri, lungo i quali sono presenti tutte le valli ed i passi percorsi nelle precedenti edizioni, in primis la mitica ascesa al "Zimon".
È con questo nome dialettale, infatti, che i tesini chiamano la Cima d'Asta, che con i suoi 2.847 metri è la più alta del gruppo del Lagorai. Il valore di questa vetta è legato non solo alla morfologia del terreno granitico, alla sua bellezza e al paesaggio, che in inverno con il manto bianco diventa magica, ma alla sua assidua frequentazione da parte del mondo alpinistico. Il punto d'appoggio è lo storico rifugio Ottone Brentari, la cui prima costruzione con la classica forma a cubo risale al 1908: si erge alla base della Cima d'Asta, ai bordi dell'omonimo lago, in inverno ricoperto di neve.
La gara fu ideata dalla guida alpina del Tesino Franco Melchiori, che pensò, dato lo sviluppo dello sci alpinismo agonistico, di creare una competizione sulla propria montagna. Fu subito un successo e la Lagorai Cima d'Asta, diventata oggi “skialp”, si conquistò da subito, per le caratteristiche del tracciato e per le capacità organizzative dei tesini, un posto di rilievo fra le competizioni internazionali. La storia dello sci alpinismo agonistico ha conosciuto dal 1987, anno della prima edizione, ad oggi una forte evoluzione. Sono migliorati i materiali, come testimoniano le immagini esposte alla mostra che sarà allestita al palazzetto dello sport di Pieve Tesino. Sono cambiate anche le regole delle gare: lo sci alpinismo agonistico si praticava a coppie, perché il valore più importante è sempre stato quello della sicurezza e del reciproco aiuto in caso di difficoltà. In questi 34 anni ha finito per prevalere sempre più la dimensione agonistica, anche grazie a tracciati sempre meno selettivi (non è il caso della Lagorai Cima d'Asta), e, complice la disponibilità dell'elicottero, la sicurezza di ogni concorrente ha finito per essere garantita in ogni momento e ogni luogo, un fattore che ha reso possibili le sfide individuali.
La Cima d'Asta è stata protagonista di molti cambiamenti, come l'introduzione del tempo continuo, che ha modificato la formula rally, con tempi di salita e discesa distinti e poi comparati con la formula Lazzeri. Oppure l'apertura, nel 1993, alle donne. Va poi ricordato che gli organizzatori della Lagorai Cima d'Asta sono stati fra gli ideatori della Coppa delle Dolomiti, il primo circuito di gare di sci alpinismo nato in Italia. In questa edizione è nata anche una collaborazione con l'Adamello Ski Raid, gara di lunga distanza che si disputerà sabato 18 aprile.

La storia, poi, insieme agli organizzatori, l'hanno fatta gli atleti che hanno nobilitato questa gara. Nell'albo d'oro appaiono nomi i campioni di varie epoche. A partire dai primi vincitori, nel 1987: Luca Leonardi, oggi gestore del rifugio Alberto e Maria ai Brentei, il cui figlio Gabriele gareggia negli under 23 in coppia con Maurizio Dellantonio, presidente del Soccorso alpino nazionale, con i colori della Polizia (Fiamme Oro). A seguire, nel 1989, i primattori di due edizioni (anche quella del 1992), i finanzieri Luigi De Nardin e Carlo Zanon, l'inossidabile atleta di Ziano di Fiemme, oggi dirigente della Cauriol e ideatore dei raduni notturni del circuito 4 Valli.
Il 1993 è stato, come già ricordato, l'anno della prima gara femminile, disputata sullo stesso tracciato degli uomini e vinta dalle lombarde Valentina Cecini e Bruna Fanetti, mentre al maschile si imposero i rendenesi Marco Polla e quello d'adozione, poiché lombardo di origini, Omar Oprandi. Il 1993 è stato anche l'anno del lancio della Coppa delle Dolomiti. Nel 1994 ecco il successo dei lombardi Pietro Guzza e Adriano Salvadori, mentre tra le donne bissarono la vittoria Cecini e Parolini. Nel 1995 vennero create quattro classifiche diverse, maschili e femminili, individuali e di coppia, ai vertici delle quali troviamo Camillo Vescovo e la trentina Bice Bones, poi Enrico Pedrini in coppia con Fabio Meraldi, le austriache Maria Seiwald e Katharina Sojer.
Nell'anno 1998 tra le coppie nuova affermazione di Pedrini e Meraldi, tra le donne acuto delle sorelle altoatesine Cristina e Karin Pizzinini, mentre nelle graduatorie individuali primeggiarono Omar Oprandi e Bice Bones. Fu l'ultima edizione con quattro classifiche.
Nel 1997 la gara tornò quindi ad essere riservata alle coppie: i fortissimi Pedrini e Meraldi conquistarono la terza vittoria, fra le donne primo gradino del podio per Bice Bones in coppia con Brunella Parolini. Nel 1998 la gara del Tesino assegnò i tricolori individuali, conquistati da Pedrini e Meraldi a pari merito, mentre in rosa arrivò il successo della valdostana Gloriana Pallissier.
Nel 1999 sono tornati sul gradino più alto del podio Oprandi e la Bones. Nel 2001, l'edizione 2000 non si disputò, la gara entrò nel circuito di Coppa Italia, vinta dai forestali Luciano Fontana e Luca Negroni e da Bice Bones e Annamaria Baudena. Nel 2002, ancora gara a coppie e Coppa Italia, fu la volta del profeta in patria Mirco Mezzanotte, il camoscio del Tesino, in coppia con il molvenese Franco Nicolini, conquistare la vittoria, mentre tra le donne la Pellissier fece il bis assieme ad Alexia Zuberer.
Nel 2003 la gara ebbe validità di Coppa Europa e si imposero i francesi Stephan Brosse e Pierre Gignoux, mentre tre le donne esultarono le svizzere Cristina Favre e Catherine Mabillard. Nel 2004 la «Lagorai Cima d’Asta» chiuse la Coppa Italia con la vittoria del duo dell'Esercito formato dall'altoatesino Manfred Reichegger e dal valdostano Dennis Brunod, mentre in campo femminile si affermarono le altoatesine Astrid Renzler e Greti Rogger.
Nel 2005 la sfida rientrò a far parte del circuito della Coppa delle Dolomiti e valse anche quale Campionato Trentino a coppie, salutando il successo di Mirco Mezzanotte e Carlo Battel, così come di Roberta Secco e Orietta Calliari. Nel 2006 fu la prova finale della Coppa del Mondo di sci alpinismo, vinta dal valtellinese Guido Giacomelli e dalla Pellissier. L’anno successivo la competizione valse quale Campionato trentino a coppie, Mirco Mezzanotte servì il tris in coppia con Oliver Nagele, tra le donne vinsero Roberta Secco e la fassana Michela Rizzi.
Nel 2008 la gara tornò ad essere riservata alle coppie e concluse la Coppa del Mondo, oltre a valere quale Campionato regionale: la vinsero Giacomelli in coppia con l'altoatesino Hansjorg Lunger e le lombarde Francesca Martinelli e Roberta Pedranzini. Nel 2009 assegnò il titolo trentino a coppie, che fu appannaggio del fassano Martin Riz e del'altoatesino Friedl Mair, tra le donne successo di Orietta Calliari con Silvia Rocca. Pure nel 2010 assegnò i titoli trentini a coppie, finiti nelle mani di Hansjorg Lunger in coppia con il piemontese dell'Esercito Matteo Eydallin e delle nonese Orietta Calliari e Maddalena Wegher.
Nel 2011 la gara fece parte del circuito di Coppa Italia ed assegnò il tricolore a squadre, vinto da Giacomelli con Lorenzo Hozknecht e tra le donne da Pedranzini e Martinelli. Nel 2012 mancò la neve e la gara venne annullata. Nel 2013 parteciparono nuovamente i singoli atleti, in corsa per Coppa Italia e Campionato trentino individuale, con la vittoria di Holzknecht e della spagnola Mireia Mirò.
Nel 2014 sulla Cima d'Asta si assegnarono i titoli tricolori assoluti a squadre, vinti dalla coppia Reichegger - Eydallin dell'Esercito tra i maschi e dalle lombarde Pedranzini e Martinelli tra le donne. Nel 2015 la competizione, individuale, fu valida per la Coppa Italia e fu vinta da Hozknecht e dalla Pedranzini. Nel 2016, sempre in Coppa Italia, successo per Reichegger e per la prima volta per la veneta Alba De Silvestro.
Nel 2017 la gara tornò nel circuito della Coppa delle Dolomiti, alla sua ultima edizione, ed assegnò i titoli tricolori a squadre: vinsero i lombardi Robert Antonioli e Michele Boscacci dell'Esercito, al femminile Alba De Silvestro (Esercito) assieme alla veneta Martina Valmassoi. Nel 2018 la gara tornò ad essere individuale e tappa della Coppa Italia, con il successo del giovane talento della Val di Sole Davide Magnini tra gli uomini e della lombarda Corinna Ghirardi tra le donne. Nel 2019 fu ancora prova di Coppa Italia individuale e vide primeggiare il trentino Valentino Bacca e la lombarda Ghirardi.
Sfogliando l'albo d'oro si nota che nella classifica assoluta è in testa Bice Bones con cinque vittorie, seguita da Roberta Pedranzini con quattro e da Francesca Martinelli con tre. Ne vantano due Gloriana Pellissier e Orietta Calliari. In campo maschile il record è dei grandi Chicco Pedrini e Fabio Meraldi con quattro vittorie, seguiti a quota tre dall'atleta di casa Mirco Mezzanotte con Guido Giacomelli, Manfred Reichegger, Lorenzo Holzknecht e Omar Oprandi.
La «Lagorai Cima d'Asta» è stata due volte prova finale di Coppa del Mondo (nel 2006 e nel 2008),  una volta prova di Coppa Europa (nel 2003), tre volte Campionato Italiano (nel 1998, nel 2014 e nel 2017), cinque volte Campionato Trentino, 13 volte gara di Coppa delle Dolomiti, 9 volte di Coppa Italia.

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