La terza vittoria consecutiva ai campionati norvegesi marathon - dopo quelle del 2018 e del 2019 - sarebbe stata difficile da conquistare per Ole Hem, che a 10 chilometri dall’arrivo aveva comunque la medaglia d’argento in tasca, forte di un margine di oltre sei minuti sul terzo classificato. A privare lui e la Wilier 7C Force di un meritato posto sul podio è stata una foratura alla ruota posteriore, troppo ampia per essere riparata, tanto da costringere il forte atleta scandinavo coprire l’ultimo tratto di gara sul cerchio e ad accontentarsi dell’undicesimo posto.
Sorretto da una buona condizione fisica, Hem ha fatto gara di testa e, come aveva programmato alla vigilia, ha attaccato dopo 60 dei 106 chilometri del percorso, che non era di certo cucito su misura per lui. I metri di dislivello erano 2200, tutti concentrati nella prima metà di gara, con il 90% del tracciato disegnato su strade sterrate. Troppo veloce e poco tecnico per le sue caratteristiche, ma Hem non ha lasciato nulla di intentato.
«Stavo bene e tutto è andato come avevo previsto, o quasi – spiega Hem al termine della propria fatica – Lungo la prima salita lunga, poco dopo il via, abbiamo forzato l'andatura e siamo rimasti subito in quattro. Mi sentivo in controllo e ho potuto anche risparmiare qualche energia. Il mio piano era quello di attaccare in cima alla seconda salita lunga, dopo 60 km di gara: c’era vento contrario, molto forte, ma ho attaccato comunque. Solo Emil Hasund Eid è riuscito a seguirmi. Abbiamo lavorato insieme sui tratti pianeggianti, mantenendo sempre alto il ritmo e a 20 km dal traguardo avevamo 6 minuti sul primo inseguitore. Emil è più forte di me in pianura. Nel finale ha dimostrato di avere più potenza, ha attaccato prima dell’ultima sezione tecnica e ha guadagnato 30”, quando mi sono trovato con la gomma a terra. Non ho potuto ripararla e ho dovuto coprire gli ultimi 10 km sul cerchio. Purtroppo ho perso anche l’argento a ho chiuso 11° a 20 minuti dal vincitore. Sono ovviamente dispiaciuto per non aver potuto difendere la mia maglia di campione nazionale fino alla fine. Emil è stato comunque il più forte e si è meritato la vittoria. Mi rimane la gioia di essere tornato alle gare e delle buone sensazioni che ho provato. Penso di essere vicino al top della condizione. Sono pronto a lavorare sodo, per riprendermi la maglia di campione di Norvegia l’anno prossimo».