Missione compiuta per Andrea Grammatico. Il pilota torinese ha vinto ieri la quarta edizione dello «Slalom Val di Sole», mantenendo fede al pronostico, che lo voleva favorito in virtù dell’indiscutibile pedigree, benché fosse all'esordio nella competizione organizzata dalla scuderia Adige Sport. Ha fatto centro al primo tentativo grazie ad un crescendo rossiniano, che gli ha permesso di migliorare progressivamente il proprio punteggio di manche in manche, tenendosi dietro tutti gli altri in ciascuna delle tre salite: 171,92 nella prima, 170,93 nella seconda, 168,11 nella terza i suoi score. Al volante della Radical SR4 Suzuki, ha interpretato al meglio il suggestivo tracciato che porta da Dimaro a Folgarida, 4 chilometri con 14 birillate, impreziosito da lunghi tratti asfaltati di fresco, facendo valere l’esperienza e la qualità della propria vettura. A tenergli testa con maggiore determinazione è stato il veronese Alessandro Zanoni su Gloria C8P Suzuki, che si è giocato le proprie carte migliori (le gomme nuove) nella prima manche, commettendo però nella circstanza qualche piccolo errore che gli ha impedito di alimentare il sogno di vincere per la prima volta questa gara che lo vede sempre sul podio, pioggia permettendo. I suoi 174,84, 171,66 e 170,95 punti non sono bastati per contrastare il giovane vincitore piemontese, così come non è bastato al trentino Thomas Pedrini su Radical Prosport staccare il terzo tempo nella prima e nella seconda manche per chiudere alle spalle dei due primattori, dato che nell’ultima ascesa l’esperto Enrico Zandonà sulla nuova ed elegante Wolf Thunder Gb08 ha piazzato la zampata (174,46), sufficiente per aggiudicarsi il terzo posto finale. Un bel risultato considerando le gioventù della vettura e le sue dimensioni, non proprio ideali per danzare fra le birillate.
Bel quinto posto per il genovese Stefano Repetto su Fiat 500 Suzuki (181,47 nella terza sfida), che ha agevolmente preceduto il meranese Ronny Marchegger su Gloria C8 (186,55 nella seconda salita) e il siracusano Giuseppe Caruso su Radical SR4 Suzuki (188,42 nella prima manche). Con la sola prima salita all’attivo Giuseppe Scozzafava, altro torinese della scuderia Wrt Winners di Grammatico, ha raccolto l’8° posto assoluto prima di abbandonare la gara, in una giornata in cui ancora peggio è andata a Daniele Cristofaro (Formula Arcobaleno) e Roman Gurschler (Fiat 500 Hayabusa), che non sono nemmeno riusciti a terminare la prima manche, il primo per problemi meccanici, il secondo perché ha sbattuto violentemente contro la roccia nel mezzo dell’ultima birillata. Ne hanno così approfittato Massimo Burchiellaro (Peugeot 106) e Joachim Pedross (Fiat 500 Opel), che si sono portati via gli ultimi due posti della top ten. Il primo si è anche imposto nel gruppo E1, Siegfried Fedrigotti (Ford Escort Cosworth) ha primeggiato nel gruppo A, Christian Manzoni (Citroen Saxo) nel gruppo N, Helmuth Winkler (Renault Clio Cup) nel gruppo RSP, Fulvio Bolfelli (Renault Clio) nel gruppo RS.
Si è trattato di un’edizione particolare dello «Slalom Val di Sole», organizzata per la prima volta nella giornata di sabato e in assenza di pubblico, come impongono le norme sanitarie vigenti. Un contributo determinante all’organizzazione hanno dato alcuni albergatori locali, che hanno offerto il proprio personale supporto alla scuderia Adige Sport.
«Era qualche anno che osservavo questo percorso sulle videoclip – spiega Andrea Grammatico – e quest’anno ho deciso di prendere parte alla gara con la mia scuderia Splendor Corse, attirato dal paesaggio trentino, portando con me anche Giuseppe Scozzafava. Il percorso è veloce, con curve molto tecniche e mi ha divertito, così come il bel duello con Alessandro Zanoni, pilota di qualità. Credo proprio che lo Slalom Val di Sole ci vedrà nuovamente al via in futuro».
«Sapevo bene che battere un pilota veloce come Andrea sarebbe stato difficile, – spiega Alessandro Zanoni – ma per farlo avrei dovuto giocarmi meglio le gomme nuove impiegate nella prima salita. Lui quelle migliori le ha tenute da parte e le ha montate nella terza manche, dopo aver constatato che mi ero portato a soli 7 decimi di secondo da lui. Il secondo posto mi va bene, ma prima o poi vorrei vincerla questa gara, ci riproverò il prossimo anno».
«Lavoriamo su questa nuova vettura, la Wolf Thunder Gb08, da un paio di anni – racconta Enrico Zandonà – e ci sono le premesse per fare un buon lavoro. La Reynard non poteva più essere sviluppata, mentre questa è più sicura e si è dimostrata guidabile anche negli slalom, nonostante le dimensioni. Per me questa è stata la seconda gara con la Wolf, la prima in assoluto fra i birilli, quindi non avevo alcun tipo di aspettativa in termini di risultati: il terzo posto assoluto non può che soddisfarmi».
«Ero consapevole del fatto che quest’anno, in assenza della pioggia, sarebbe stato difficilissimo conquistare nuovamente la vittoria, - confessa Thomas Pedrini - inoltre ho dovuto fare i conti con dei problemi al cambio che mi hanno un po’ frenato, ma in ogni caso il quarto posto dietro a tre driver esperti come questi ci può stare. Complimenti ad Adige Sport per aver organizzato la gara in un periodo complicato come questo e di aver scelto la giornata di sabato».