È nel segno del lecchese di Piani Resinelli Daniel Antonioli e della ruandese con passaporto italiano Primitive Niyirora la tredicesima «Latemar Mountain Race», la prima competizione in quota sulle Dolomiti organizzata dopo il lockdown e la prima edizione sul nuovo percorso che misura 25 km e un dislivello positivo di 1.680 metri, in gran parte immerso nella catena montuosa ubicata tra il Trentino e l’Alto Adige.
Ed entrambi si confermano in grande forma e particolarmente reattivi dopo il lungo stop agonistico, visto che sono pochi giorni fa avevano trionfato in altre due competizioni di skyrace. Il tutto in una giornata connotata da condizioni meteo perfette, che ha gratificato gli organizzatori dell’Us Cornacci dopo il diluvio di dodici mesi fa, anche per quanto concerne i partecipanti: ben 250 atleti da tutta Italia hanno indossato il pettorale alla partenza da Pampeago, nello Ski Center Latemar.
Antonioli, alfiere del Team La Sportiva, ha dimostrato sin dalle prima battute di avere una marcia in più rispetto agli avversari, quando il dislivello ha assunto valori importanti. E già nel primo tratto, dopo Chalet Caserina, è riuscito a fare il vuoto su tutti gli avversari, ma sul tracciato misto che ha portato prima al Doss dei Branchi e successivamente al Monte Cornon (quota 2.180 metri) è stato agganciato dal ruandese Jean Baptiste Simukeka, quindi a circa 1 minuto è passata la coppia formata dal vincitore di dodici mesi fa Daniele Felicetti e dal lecchese del team Scarpa Luca Del Pero. In vetta al Monte Agnello (2.350 metri) è transitato in testa l’atleta africano, tallonato da Antonioli. I due sono rimasti assieme anche lungo il falsopiano che li ha portati a Passo Feudo, ma appena sono iniziati i gradoni dell’ascesa verso il rifugio Torre di Pisa, il punto più alto con 2.672 metri di quota, Antonioli ha aumentato le frequenze e per Simukeka non c’è stato nulla da fare, se non quello di controllare la seconda posizione. Il distacco fra i due è aumentato e diminuito più volte nei vari passaggi a Forcella dei Camosci, nei pressi della stazione d’arrivo della seggiovia Oberholz e al rifugio Mayrl.
A questo punto ad Antonioli non è rimasto altro che dare forza alle ultime energie e gettarsi senza remore nel tratto in discesa che lo ha portato al traguardo di Pampeago, dove è giunto con il tempo di 2h18’50”, precedendo di 2 minuti e 18 secondi Jean Baptiste Simukeka del team Serim, mentre la lotta per il terzo gradino del podio ha visto prevalere il predazzano Daniele Felicetti, vincitore della passata edizione sotto il diluvio, e capace di interpretare al meglio la gara di casa, chiudendo con 3’25” di ritardo dal primo. Ottimo quarto posto per il giovane lecchese del Team Scarpa Luca Del Pero, quarto a 4’39”, seguito dal premanense Mattia Gianola del Team Crazy a 8’36”, e dal trentino della Valle dei Laghi Enrico Cozzini, alfiere del Gs Fraveggio, con un ritardo di 8’36”.
Dominio africano invece nella gara al maschile con le due portacolori del team Serim Primitive Niyirora e Adeline Mysabyeyezu, che si sono messe subito davanti a tutte; già al Doss dei Branchi la Nyirora ha fatto il vuoto sulla compagna di squadra, mentre dietro si è formata una coppia con Martina Bilora del Gepo Ski Team e Martina Cumerlato del Team Crazy, assieme al Monte Agnello. Il podio si è definito, come previsto nell’impegnativa ascesa al rifugio Torre di Pisa, dove la Niyirora è passata con un minuto sulla compagna di squadra Musabyeyezu e con circa 2 minuti sulla lecchese Bilora, mentre la Cumerlato ha perso terreno sulla compagna di avventura della prima parte di gara.
Nel tratto altoatesino del comprensorio di Obereggen e nell’ultima fase verso il traguardo di Pampeago le posizioni non sono variate. Ha così vinto Primitive Niyirora con il tempo di 2h56’02”, seguita da Adeline Musabyeyezu a soli 27 secondi con un grande recupero nel finale, quindi sul terzo gradino del podio Martina Bilora a 1’31”, quarta Martina Cumelato.
Per il vincitore della Valsassina Antonioli la sfida fiemmese rappresenta una doppia affermazione, visto che si è aggiudicato anche il «Latemar Mountain Race Time Rush by Red Bull», stabilendo la migliore prestazione nel tratto più rappresentativo da Passo Feudo al rifugio Torre di Pisa, con il tempo di 22’35”. Luca Del Pero ci ha impiegato 23’14” e Daniele Felicetti 23’51”.