Le interviste ai protagonisti della gara

Il vincitore Daniel Antonioli teneva molto a fare bella figura in questa edizione. «Lo scorso anno ho terminato questa gara al 21° posto e la cosa mi aveva lasciato l’amaro in bocca, – spiega – così questa volta mi sono preparato al meglio e sono riuscito a vincere. Il duello con Simukeka è stato appassionante, perché nella prima parte della sfida ha tenuto un bel ritmo e o ho dovuto stringere i denti per rimanergli incollato, è stato all’inizio dell’ultima salita che ho deciso di sferrare l’attacco e la scelta ha pagato». Poi parla del lockdown… «Sono stato fermo, come tutti, ma ogni tanto un bel riposo fa bene. Lo scorso anno ero arrivato qui molto affaticato, questa volta invece ero al top e non avrei potuto accampare scuse se le cose non fossero andate bene».
Il secondo classificato, Jean Baptiste Simukeka, non pare affatto deluso. «Questo è un secondo posto che accetto volentieri, perché sono stato battuto da un atleta di alto livello come Daniel. Fino ad un certo punto sono riuscito ad imporre il mio ritmo, poi nel finale ho accusato la stanchezza, avendo affrontato 27 chilometri anche domenica sorsa. L’importante comunque è aver ripreso l’attività dopo il lungo stop legato all’epidemia, per questo bisogna ringraziare chi ha il coraggio di organizzare queste gare».
Il terzo classificato Daniele Felicetti è doppiamente soddisfatto: «Lo sono in primo luogo per questo terzo posto, che non va assolutamente paragonato al primo di un anno fa, dato il roster dei partenti, in secondo luogo per il fatto che il nostro staff è riuscito ad organizzare questa manifestazione. In quanto alla mia gara, mi sono alternato al terzo posto con Del Pero per l’intero percorso e alla fine con tanto cuore ho prevalso nella sfida per il podio: ho avvertito buone sensazioni e questo è importante».
Raggiante appare anche Enrico Cozzini: «Non avrei mai pensato di riuscire a chiudere la gara nei primi dieci, il sesto posto mi sorprende davvero, perché dopo il lungo stop non avevo preparato gare in salita».
Le due primattrici Niyirora e Musabyezu parlano solo la propria lingua madre, quindi affidiamo alla terza classificata, Martina Bilora, il compito di commentare la propria prestazione. «Questa è stata la prima skyrace che ho affrontato quest’anno – spiega – e quindi sono davvero felice per un bronzo insperato. Mi sono rimessa a correre solo da un mese e di salita ne ho fatta veramente poca, però la gioia che trasmette poterlo fare di nuovo dopo il lockdown è immensa e mi ha dato energia. Nella parte più dura del percorso ho sofferto, ma dopo il traguardo avevo già voglia di ricominciare. Un plauso agli organizzatori, che lo scorso anno erano stati davvero sfortunati, ma non hanno mai perso la voglia di andare avanti».
Anche Alan Barbolini, presidente della Cornacci, può quindi sorridere. «Le cose sono andate per il meglio – constata – ma non era per nulla scontato che fosse così. Devo ringraziare i volontari e i tanti atleti che sono accorsi a Pampeago per partecipare. Hanno potuto finalmente testare per intero questo bellissimo tracciato e questo era quello che a noi interessava di più dopo la sfortunata esperienza dello scorso anno. Abbiamo dato un bel segnale a tutto il mondo dello sport».

 

Organizzazione: cornacci.tesero@virgilio.it – www.latemarun.com – info@latemarun.com
PegasoMedia: 340.1396620 - comunicazione@pegasomedia.it - www.pegasomedia.it