Quella di domani per Gabriele Cassietti sarà la prima assemblea da presidente dell'Ordine dei periti industriali della provincia di Trento, carica che ricopre da poco più di un anno. L'assise si svolgerà martedì 15 settembre alle 16.30 negli spazi all'aperto del Bicigrill di Trento sud in via Lindorno 2. La scelta di celebrarla all’aperto è legata alle norme vigenti per il contrasto della pandemia. Verranno applicate tutte le misure di prevenzione ed i protocolli previsti, dall'obbligo di indossare la mascherina al mantenimento del distanziamento fisico, dal controllo della temperatura alla registrazione dei presenti gestita con la tessera sanitaria per tracciare i contatti. Saranno premiati con un riconoscimento tre periti industriali iscritti da mezzo secolo e saranno consegnati i timbri ai 17 nuovi iscritti.
Abbiamo chiesto a Gabriele Cassietti di anticiparci alcuni temi della sua relazione, dopo 14 mesi alla guida dei periti industriali trentini.
«Il Covid-19 ci ha cambiato. - ricorda Cassietti - Noi periti industriali della provincia di Trento abbiamo cercato di rimanere vicini al territorio ed alla società fornendo il nostro contributo. Per questo abbiamo attivato una sottoscrizione di raccolta fondi tra gli iscritti al nostro ordine. La raccolta ha fruttato oltre 3 mila euro, che abbiamo donato al dipartimento Cibio dell'Università di Trento per contribuire alla ricerca nel campo biomolecolare. Le misure di sostegno al lavoro, introdotte a livello nazionale e locale, sono un utile intervento per ripristinare a costo zero la liquidità persa nel blocco forzato, ma non quello stimolo di ripresa e fiducia che tutti gli operatori economici si auspicano. I finanziamenti a fondo perduto sono deleteri, non creano stimoli, non iniettano fiducia, sono fini a sé stessi, sono umilianti per chi lavora e chi ha l’orgoglio di guadagnarsi il proprio sostentamento con il suo lavoro. Questi capitali devono essere utilizzati per creare futuro e occupazione, andando ad intervenire su quanto frena questo meccanismo, ad esempio intervenendo su una burocrazia amministrativa, che frena lo sviluppo, genera costi, irrita la cittadinanza e svilisce le attività professionali. È inoltre necessario aumentare la velocità con la quale gli enti pubblici assegnano incarichi e appalti, in modo che il prossimo futuro per il mondo produttivo, non debba essere rallentato da inerzie. Serve un equo compenso per le prestazioni professionali e per la realizzazione di opere. Bisogna premiare la qualità e la professionalità, un investimento che a lungo termine paga i propri dividendi. Tutto questo è usare da buon padre di famiglia le risorse pubbliche. La corsa ad un esasperato risparmio genera un immediato apparente vantaggio, ma maggiori costi futuri. La puntualità nella liquidazione dei fornitori da parte delle amministrazioni pubbliche è un altro aspetto cardine, perché incassare il dovuto nei termini previsti fornisce la liquidità necessaria al sostentamento ed allo sviluppo di qualsiasi attività professionale e imprenditoriale».
Come stanno oggi i periti industriali trentini?
«L'Eppi, la nostra cassa di previdenza, ha svolto un'indagine a maggio, dalla quale abbiamo estrapolato i dati della nostra provincia. In Trentino hanno partecipato al questionario 239 periti industriali, pari al 49% degli iscritti. Il dato dei contagiati nel nostro ambito è di 2 e di 7 in ambito familiare; fortunatamente, fra questi, non si sono registrati decessi. Il questionario Eppi ha analizzato la situazione lavorativa e gli effetti del Covid -19 sull'attività. In 55 in Trentino hanno subito una contrazione, ma moderata. Non hanno lavorato per l'emergenza in 99, mentre non hanno risentito dell'emergenza in 18. In 13 hanno continuato a lavorare, senza intoppi, mentre 15 non hanno lavorato. In merito allo smart working, risulta che in Trentino 66 iscritti non si avvalgono di collaboratori, 20 invece lo hanno attivato. Hanno fatto investimenti per lavorare a distanza in 31. In Italia le spese a carico di chi si è attivato ammontano a oltre 3 mila euro per il 6,7% dei periti, tra i mille e 3 mila euro per il 35% e a meno di mille euro per il 58,3%. In quanto alle misure di contenimento del Covid-19, sono stati 82 i periti industriali trentini che le hanno attivate. In ambito nazionale il 17,4% alla data della rilevazione si è avvalso del Cura Italia e l'8,9% del contributo Eppi.
Dall’indagine emerge anche la convinzione e la fiducia in una ripresa e nella capacità di recuperare il tempo perso. Siamo una categoria positiva e propositiva, vicina alle esigenze delle persone e disponibili a chiarire normative troppo fumose ed articolate, come quella che prevede un bonus del 110% per le opere che garantriscono l'abbattimento dei consumi energetici».
L'ordine del giorno dell'assemblea prevede la registrazione partecipanti ed i relativi controlli, il saluto del presidente, la relazione del segretario, la cerimonia premiazione iscritti all’Albo con 50 anni di iscrizione, il saluto e la consegna del timbro ai nuovi iscritti all’Albo professionale, la relazione del tesoriere con la presentazione del conto consuntivo 2019 e del bilancio preventivo 2020, l'approvazione del conto consuntivo 2019 e del bilancio preventivo 2020, la relazione del presidente, varie ed eventuali. La partecipazione assegnerà ai periti industriali 3 crediti formativi.