La prima volta dello sloveno Luka Kovacic e la terza della svizzera Victoria Kreuzer. È questo il responso del tredicesimo DoloMyths Vertical Kilometer, l’unica gara del festival della corsa in quota di Canazei andato in scena quest’anno segnato dall’emergenza sanitaria. E proprio per questo motivo gli organizzatori hanno deciso di prevedere le partenze in modalità individuale, trasformandola per tutti in una corsa esclusivamente contro il tempo.
Sul suggestivo traguardo di Crepa Neigra, dopo aver affrontato 2.400 metri di sviluppo e 1.015 di dislivello, partendo come di consueto dalla località Ciasates ad Alba Canazei e passando per Pian de La Mandries, Pian de Casel, Val de Caracoi prima di affrontare il tratto più impegnativo ma maggiormente significativo a So Forcella e a Spiz, Kovacic è transitato con il tempo di 34’20”. Una prestazione lontana dal record che stabilì Philip Götsch nel 2016 (31’14”), ma che assume comunque un grande valore per l’atleta sloveno del 1995, perché è riuscito ad iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro di questa prestigiosa competizione, come era riuscito a fare il compagno Nejc Kuhar nel 2012, il quale però quest’anno si è dovuto accontentare del settimo posto. In seconda piazza ha invece concluso Martin Anthamatten, compagno nella vita di Victoria Kreuzer, il quale, nonostante la fatica accumulata il giorno prima in un'altra gara trentina verticale si è comunque ben difeso, fissando il cronometro sul tempo di 35’08”, con un ritardo di 48 secondi dal vincitore. A completare un podio tutto straniero ci ha pensato il francese di Modane Yoann Caillot, giunto sul traguardo con un ritardo di 1’20”, quindi quarto è il piemontese di Salice d’Ulzio Simone Eydallin, e quinto il primo dei regionali, ovvero il trentino della Valle del Chiese Alberto Vender del team Salomon, che ha fatto registrare il tempo di 36’09”. Seguono l’abruzzese Carlo Colaianni, lo sloveno Nejc Kuhar e Marco Filosi, della Val Daone. Nono, e primo dei fassani, è Mauro Rasom del team La Sportiva, seguito dall’ex hockeysta bellunese Simone Manfroi, ultimo della top ten.
Tornando alla gara femminile, la campionessa di Zermatt Victoria Kreuzer, nonostante un’infiammazione al ginocchio sinistro, ha fatto valere la legge della più forte. Costretta a dare il tutto per tutto dal primo all’ultimo metro, non avendo riferimenti diretti, non si è risparmiata ed ha staccato un eccellente tempo di 39’24”, più basso di 1 minuto e 11 secondi rispetto a quello che aveva ottenuto lo scorso anno e più alto di 28 secondi rispetto alla sua migliore prestazione. Il record della gara rimane quello di Axelle Mollaret (2017) 37’39”. Terzo gradino del podio per la nonesa Pamela Peretti, che ha fissato il tempo di 50’37”, precedendo Raffaella Cian e Irma Chiavazza.
Come per la Kreuzer, seconda competizione in due giorni anche per la friulana di Tolmezzo Maria Dimitra Theocaris, che per la prima volta sale sul podio nel DoloMyths Vertical Kilometer. Ha infatti terminato la propria fatica con il tempo di 42’52” ad oltre 3 minuti dalla forte atleta svizzera.
Soddisfazione per gli organizzatori fassani, che hanno deciso di mettersi in gioco esclusivamente con la gara vertical, per dare una continuità alla storia della DoloMyths Run, rinnovando l’appuntamento per l’edizione 2021, che si svolgerà dal 15 al 18 luglio, proponendo le cinque sfide trail, half, vertical, mini e skyrace.