Dolomyths Run

Le interviste ai protagonisti della gara

Il vincitore Luka Kovacic descrive così la propria prova: «Non potendomi confrontare direttamente con gli avversari, ho dovuto, come tutti, pensare solo a dare il massimo e ad arrivare in cima il più velocemente possibile. In questi casi non si possono adottare strategie precise, bisogna andare forte cercando di non scoppiare troppo presto. La parte chiave di questo percorso, a mio avviso, è quella centrale, la più dura in assoluto, se ti gestisci bene le energie lì, il più è fatto. Il prossimo anno cercherò in ogni caso di migliorare il tempo di oggi».
Martin Anthamatten, secondo classificato, ha conquistato due argenti in due giorni. «Si è trattato di un bel fine settimana per me, sono molto contento i questi due risultati, perché so di aver dato il massimo e che più di così era difficile ottenere».
Sei soddisfatto anche del tempo staccato ad Alba di Canazei? «Non è il mio migliore risultato al Vertical della DoloMyths Run, ma era difficile fare di più correndo ciascuno per conto proprio». È dura affrontare due vertical in due giorni? «Certamente, ma per noi scialpinisti si tratta di un tipo di allenamento ottimale, perché in inverno capita spesso di affrontare più giornate di gare consecutive».
Simone Edayllin quarto e primo degli italiani, si dice «molto soddisfatto, perché a causa del Covid-19 prima di oggi non ho potuto affrontare alcuna gara. Fra il resto mi ero preparato per le skyrace, che non ho mai potuto affrontare, non per i vertical, e quindi considero il risultato di oggi più che positivo».
Victoria Kreuzer archivia un fine settimana davvero soddisfacente. «Sono felice di questa vittoria, che fa il paio con quella conquistata ieri, soprattutto mi sono divertita tantissimo a correre sulle Dolomiti, che sono fra le montagne che preferisco. Affrontare due sfide a distanza così ravvicinata per me non è un problema, un po’ perché si è trattato di due gare brevi, un po’ perché in inverno capita spesso questa situazione».
Il dolore al ginocchio sinistro ti ha dato un po’ di tregua? «Per fortuna sì, anche grazie al fatto che qui si corre poco e si cammina molto, sabato invece a tratti il dolore causato dall’infiammazione era insopportabile».
Anche per Dimitra Teocharis si chiude con un podio un weekend impegnativo. «Volevo prendere parte alle due gare in programma questo fine settimana e non mi sono tirata indietro, anche se ero consapevole da fatto che avrei fatto tanta fatica. Sono stata ripagata da belle soddisfazioni, in particolare qui a Canazei dove sono salita per la prima volta sul podio».
Sei contenta del tempo fissato? «Non molto. Nella seconda parte della gara è finita la benzina e quindi il crono ne risente. Anche il fatto di correre senza poter fare la gara sulle avversarie mi crea molte difficoltà, perché io amo farmi guidare fino a metà percorso e amo il corpo a corpo, però l’argento finale compensa tutto».
Diego Salvador, presidente del comitato organizzatore, traccia un bilancio di questa edizione anomala del vertical fassano. «Abbiamo fortemente voluto proporre agli atleti questo appuntamento anche in un anno così complicato per dare un segnale di presenza. Abbiamo ricevuto tutte le autorizzazioni abbastanza tardi e quindi c’è stato poco tempo sia per noi sia per gli atleti per organizzarsi, ma siamo comunque soddisfatti di avercela fatta garantendo il rispetto di tutte le norme vigenti in questo periodo. Non ci resta che dare a tutti appuntamento per il 2021, sperando di poter proporre l’intero festival dal 15 al 18 luglio».


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