«Questa vittoria è qualcosa di incredibile per me, – commenta Anselmet Thibault – dato che non ero mai arrivato così in alto in una gara di Coppa del Mondo. Oggi è stato tutto perfetto, fin dalla prima manche di qualifica. Gara dopo gara mi sono sentito sempre meglio e la finale l’ho affrontata con il preciso proposito di vincere, accelerando sempre di più».
«Con questo terzo posto nella gara sprint, che non è la mia specialità, la stagione è partita benissimo, come era accaduto lo scorso anno. - racconta Robert Antonioli – Gestire una competizione articolata in quattro manche non è affatto semplice, perché bisogna amministrare le energie e bisogna alimentarsi in maniera adeguata, se si vuole arrivare fino in fondo. Anche se nessuno di noi ha vinto, vedere quattro italiani in finale credo sia un bel segnale per il nostro movimento e per il gruppo azzurro, che ha già pronti ricambi di alto livello. Un grazie va agli organizzatori di queste manifestazioni, perché non è facile in questo periodo farsene carico, speriamo che vadano in porto anche le prossime».
«Sono davvero felice per questo successo, – confessa Marianne Fatton – perché, anche se ero consapevole di avere buone chance di successo, nelle gare sprint può succedere di tutto. La lotta è stata serratissima a fino alla fine, solo quando abbiamo cominciato a scendere ho capito che avrei potuto portare a casa la vittoria».
Quinta nella classifica assoluta e prima fra le under-20, Giulia Murada, commenta così la propria prestazione: «Non mi aspettavo assolutamente nulla da questa gara, dato che ho ripreso ad allenarmi solo un settimana fa dopo due a casa con il Covid-19. Fino a qualche giorno fa non ero nemmeno certa di poter venire qui a Ponte di Legno. Ho cominciato senza risparmiarmi fin dalla prima batteria, perché non sapevo con chi avrei dovuto vedermela, e forse anche per questo mi sono mancate un po’ di energie nel finale, ma va bene così. Speriamo di poter affrontare altre gare, dopo questa, per ora si vive alla giornata».
«Si tratta di un successo che non mi aspettavo, avevamo lavorato molto bene prima di venire qui, ma non immaginavo di poter persino salire sul gradino più alto del podio. – dice lo spagnolo Martinez Ot Ferrer, che ha primeggiato nella classifica under-20 – In quanto alla finale, sono arrivato davanti al termine del primo rombo, poi ho perso un po’ di tempo al primo cambio pelli, ma al secondo sono riuscito a riportarmi al comando, iniziando la discesa davanti a tutti».
«Si tratta di una seconda piazza che mi soddisfa parecchio, - dice Rocco Baldini, piazzatosi alle spalle di Martinez – anche perché all’inizio della stagione è sempre dura rompere il ghiaccio. Ho commesso qualche errorino e il livello degli avversari era molto alto, come deve essere in Coppa del Mondo, ma quando nel pezzo a piedi Martinez è scappato ho capito che non avrei potuto tenere il suo ritmo. Bene così, comunque».
«Sono venuta qui sperando di agguantare almeno un posto sul podio, - spiega Caroline Ulrich, vincitrice fra le under-20 - ma il successo è un risultato insperato, una bella sorpresa. Un successo che mi sono conquistata grazie alla parte in cui si corre a piedi, al termine della quale sono riuscita ad arrivare in cima davanti a tutte le avversarie e poi in discesa ho amministrato il vantaggio».
«Trattandosi della prima gara della stagione, il risultato è più che soddisfacente, - conclude la trentina Lisa Moreschini, seconda fra le under-20 – ne esco con la consapevolezza di poter fare una buona stagione. Oltre al secondo posto nella classifica finale, sono particolarmente soddisfatta per il miglior tempo fissato nelle qualificazioni, in quanto alla gara fino al termine del pezzo a piedi ero vicinissima a Caroline, poi al cambio successivo ho perso un po’ di tempo e non sono più riuscita a riprenderla».