Ski World Cup

I Campionati Mondiali Juniores 2019
Il trampolino di lancio per il grande sogno

Se in Val di Fassa ora si può parlare di Coppa del Mondo il merito va a chi, per anni, ha costruito questo importante traguardo, mattone su mattone, passando attraverso l’organizzazione delle gare FIS a vent’anni di Coppa Europa, ma l’esame di maturità, brillantemente superato, si è presentato nel 2019, quando la Val di Fassa è diventata teatro dei Campionati Mondiali junior.
Un evento che ha confermato le indubbie capacità organizzative dello staff e le qualità tecniche dei tracciati di cui dispone il comprensorio sciistico, dalla pista Aloch di Pozza di Fassa per le gare di slalom e gigante a La VolatA di Passo San Pellegrino per le gare veloci. Il successo di quella rassegna iridata si evince dai numeri, che parlano di un’edizione da record del Mondiale giovanile, con ben 56 nazioni iscritte e oltre 500 atleti che si sono presentati al cancelletto di partenza delle undici prove in programma per assegnare gli altrettanti titoli in palio.
I Mondiali junior 2019 hanno fatto da trampolino di lancio a tanti talenti emergenti, che proprio dalle piste della Val di Fassa hanno spiccato il volo verso il grande Circo Bianco. È il caso della neozelandese Alice Robinson, oro in gigante ad appena 17 anni e, il mese dopo, già sul podio in Coppa del Mondo, seconda nelle gare tra le porte larghe disputata a Soldeu, poi due volte vittoriosa nel massimo circuito internazionale nella stagione successiva, a Sölden e a Kranjska Gora.
Ha sfruttato il Mondiale fassano come trampolino di lancio anche l’altoatesino Alex Vinatzer, che sulla Aloch ha conquistato il titolo iridato dello slalom e ora è l’atleta di punta della nazionale italiana, due volte sul podio in Coppa del Mondo, terzo a Zagabria nel gennaio 2020 e terzo nella stagione in corso a Madonna di Campiglio. La Val di Fassa ha lanciato anche il norvegese Lucas Braathen, argento in superG e bronzo in combinata ai Mondiali junior 2019 e già capace di conquistare un successo in Coppa del Mondo, arrivato nel gigante di Sölden dell’ottobre scorso.
Tra gli altri giovani transitati dalla rassegna iridata fassana, poi affermatisi ai massimi livelli, ci sono la slovena Meta Hrovat (oro in slalom nel 2019) e l’americano River Radamus, che vinse un doppio oro in gigante e superG ed ora fa parte della squadra statunitense di Coppa del Mondo. A vincere il medagliere fu la Svizzera, che conquistò tre ori (con Lars Rösti e Juliana Suter in discesa e con Nicole Good nella combinata femminile), tre argenti e un bronzo.
Gli Stati Uniti chiusero secondi con due ori (entrambi di River Radamus) e due argenti, seguiti dalla Norvegia con un oro (con Hannah Saethereng nel superG), due argenti e tre bronzi e dall’Italia, quarta nel medagliere grazie al successo di Alex Vinatzer in slalom e all’argento dell’altro altoatesino Tobias Kastlunger in gigante.


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