Luca De Aliprandini entra nella storia dello sci alpino
È il primo trentino a vincere una medaglia ai Mondiali

Luca De Aliprandini, 30 anni di Ville d’Anaunia ma residente a Riva del Garda, entra nella storia dello sci italiano e di tutto il Trentino. L’alfiere delle Fiamme Gialle ha centrato una straordinaria medaglia d’argento nello slalom gigante ai Campionati Mondiali di Cortina d’Ampezzo alle spalle del francese Mathieu Faivre (63 i centesimi di ritardo).
Per Luca si tratta fra l’altro del primo podio assoluto fra mondiali e Coppa del Mondo. Ci era andato vicino nel gennaio 2018 nel gigante di Adelboden (Svizzera), chiuso in quarta posizione, e nel marzo 2020 con un quinto posto ad Hinterstoder, in Austria. Un risultato che gratifica la sua carriera fatta di talento, impegno e abnegazione, con ben 18 piazzamenti nella top ten di Coppa del Mondo, due partecipazioni ai campionati mondiali: quello italiano con l’argento in gigante, il quinto posto nel parallelo e l’ottavo nel team event, oltre ad un 20° posto ad Aare in Svezia nel 2019. Ma pure due presenze alle Olimpiadi di Sochi 2014 con un 11° posto e PyeongChang 2018 quando venne squalificato nella prima manche.
Quella di De Aliprandini è anche la prima medaglia nella storia di uno sciatore trentino in un mondiale di sci alpino. In Coppa del Mondo avevano vinto in passato Angelo Weiss a Chamonix, Chiara Costazza a Lienz, Cristian Deville a Kitzbuhel, Davide Simoncelli in Alta Badia e a Yongpyong e Stefano Gross ad Adelboden, ma mai un podio in eventi iridati o olimpiadi. Un settore sul quale il Comitato Trentino della Fisi negli ultimi anni ha investito molto, come evidenzia il presidente Tiziano Mellarini: «Per tutto lo sport trentino il 19 febbraio 2021 entrerà per sempre negli annali. Data che era già stata occasione di celebrazioni nel 2006 con l’oro in staffetta di Cristian Zorzi alle Olimpiadi ed ora con un argento iridato ricco di significati per tutto il movimento dello sci provinciale, in una stagione peraltro difficilissima per tanti aspetti, che è giusto condividere anche con il mondo degli impiantisti. Una giornata trionfale per la nostra federazione che conta quasi 10.000 tesserati e 104 sci club e che sta investendo molto nello sci alpino grazie al sostegno della Provincia Autonoma di Trento e di Trentino Marketing, con i quali è stato attivato il Progetto Trentino Azzurro. Un risultato che premia il lavoro impostato in questi anni, che ha portato ben 4 sciatori trentini convocati ai Mondiali di Cortina e che vede complessivamente ben 15 ragazzi nelle squadre nazionali del settore, con tanti giovani inseriti nel team agonistico del Comitato pronti a seguire le orme di Luca, al quale va un grazie di cuore da parte di tutto il direttivo di Fisi del Trentino. Mi preme inoltre evidenziare come il suo pianto liberatorio a fine gara racchiuda il sacrificio, ma pure le tante amarezze che ha dovuto affrontare in questi anni. Uno sfogo che esprime la sua gioia e un’immensa soddisfazione che premia caparbietà, tenacia e una intelligenza interpretativa nella seconda manche. Sono oltremodo felice anche per la sua famiglia con lo sport nel dna: papà Livio, mamma Nadia e il fratello Andrea».
Nel parterre di Cortina fra i primi a congratularsi con De Aliprandini c’era la sua fidanzata, la svizzera Michelle Gisin, con la quale vive a Riva del Garda grazie alla passione per il motocross e per il windsurf, medagliata pure lei a Cortina con un bronzo nella combinata alpina pochi giorni fa.
L’avventura sportiva di Luca De Aliprandini, nato il 1° settembre del 1990, è iniziata da piccolissimo con i corsi promozionali dello sci club Tuenno. Quindi all'età di 6 anni ha iniziato con l'agonismo, seguito dagli allenatori dello sci club Anaune Franco Falcone, Piercarlo Zini e Massimo Menapace, che hanno avuto un ruolo importante nella sua crescita tecnica e motivazionale: «La natura non lo ha dotato di un grande fisico – precisa “Momi” Menapace -, ma con determinazione e mentalità vincente si è costruito passo dopo passo. Dalle sconfitte e dalle critiche lui è sempre riuscito a ricavarne straordinarie motivazioni, sia nelle gare giovanili, sia ora che è in nazionale. Un ragazzo che ha sempre lavorato con dedizione e intensità. Questa medaglia se la merita tutta ed è d’esempio per i tanti ragazzi che devono guadagnarsi le posizioni con tanto sacrificio. Per questo ha un sapore particolare».
Dallo sci club Anaune è poi stato inserito nella squadra del Comitato Trentino della Fisi a quel tempo seguita dall’allenatore Furio Brigadoi, il quale al primo raduno estivo lo etichettò subito con il simpatico nomignolo di «Finferlo», data la statura modesta. Ma anche in questo caso De Aliprandini dimostrò tutto il suo valore, ottenendo ben 3 medaglie d’argento ai campionati italiani aspiranti di Ponte di Legno nel 2007 (slalom, gigante e combinata), ed ancora laureandosi campione italiano giovani in gigante nel 2008 a Pozza di Fassa e due anni dopo, sempre sulla pista ladina dell’Aloch ottenne un argento in gigante e un bronzo in slalom, chiudendo con un argento in combinata a Pila, sempre nel 2010.
In quegli anni da under 21 ha frequentato lo Ski College di Malles e poi è stato tesserato dal Gruppo sportivo Fiamme Gialle, esordendo in Coppa del Mondo nel gigante di Soelden del 2011. Il resto è attualità e, soprattutto, storia.

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