Il segreto dietro al doppio oro di Foss Solevåg?
Ha preparato il Mondiale sulla pista Olimpionica

Cosa c’è dietro la straordinaria medaglia d’oro del norvegese Sebastian Foss Solevåg nello slalom speciale che ha chiuso i Campionati Mondiali di Cortina? Sicuramente talento, sacrificio e determinazione. Peculiarità che gli hanno consentito di centrare ai Mondiali italiani ben due medaglie d’oro, compresa quella nel team parallelo, che vanno ad aggiungersi al bronzo nella gara a squadre alle Olimpiadi di PyeongChang. Un 2021 da incorniciare dunque per il 29enne di Spjelkavik, che già si era messo in evidenza sulla 3Tre di Madonna di Campiglio, concludendo al secondo posto e poi il 17 gennaio scorso vincendo il suo primo slalom di Coppa del Mondo a Flachau. Per lui ben cinque podi in Coppa del Mondo e addirittura 40 piazzamenti nella top ten.
Uno dei segreti di questo oro storico è da attribuire anche al modo in cui ha preparato i Campionati Mondiali con i suoi allenatori Michael Sutti Rottensteiner e Johnny Davidson. Nove giorni in una "bolla", e non solo quella prevista dalla Fis per l’emergenza sanitaria, ovvero solo allenamento in pista, palestra, relax e buon cibo. Elementi che gli hanno consentito di trovare la giusta forma e la giusta concentrazione, e le due medaglie d’oro ne sono la dimostrazione.
Dove? Ad Andalo e sulla pista Olimpionica II nella skiarea Dolomiti Paganella completamente riservata al team Norvegia a seguito dell’accordo che dà a questa località sciistica il rango di training center alpino della nazionale scandinava. In particolar modo la pista Olimpionica II si è rivelata strategica nel successo di Sebastian Foss Solevåg, sia per la perfetta preparazione e barratura approntata dai tecnici della società impianti, assieme agli allenatori del campione e con il contributo organizzativo di Marco Dallapiccola,  che sono stati capaci di riprodurre alla perfezione tipo di neve, sia per l'analogia con la pista iridata Drusciè A.
Le due piste si assomigliano molto per profilo morfologico e anche per i dati tecnici: la partenza del tracciato di Cortina era a 1.710 metri, quello di Andalo a 1.680, l’arrivo a 1.490 sulla Druscié a 1.480 in Paganella, con un dislivello di 220 metri sulla pista veneta e 200 per quella trentina. La pendenza massima sul pendio iridato è del 60%, quella che ospita da dieci anni la Coppa Europa al 52% e le due pendenze medie sono del 40% rispetto al 37%.
«Sono state giornate di allenamento di alto livello quelle svolte in Paganella», aveva dichiarato Sebastian al termine dell’ultima sessione di allenamento prima di volare in elicottero verso Cortina. «Ad Andalo ci alleniamo sempre bene, con piste riservate esclusivamente a noi, senza interferenze e abbiamo a disposizione tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Il pendio dell'Olimpionica ha tutte le caratteristiche per un allenamento completo con variazioni di pendenza e terreno sempre preparato come in Coppa del Mondo. A Cortina sono uno dei favoriti dopo la vittoria di Flachau e non posso nascondermi», aveva evidenziato il campione norvegese. Ed ha mantenuto la promessa: «Una giornata storica per me e per la Norvegia. Ringrazio tutti quelli che mi hanno aiutato a centrare questo risultato, a partire dai miei tecnici e pure gli amici della Paganella e del Trentino», ha commentato in albergo dopo i festeggiamenti con la propria squadra.
La nazionale norvegese ora è attesa quanto prima in Trentino e in Paganella, per celebrare con gli amici italiani la doppia medaglia d’oro di Foss Solevåg.
Fra i messaggi inviati al neo campione del mondo non è mancato quello del CEO di Trentino Marketing Maurizio Rossini: «Sebastian, you are amazing». Questo perché il Trentino si è ritagliato da tempo un posto di rilievo nel cuore di atleti e tecnici dei più affermati team nazionali di sci alpino. I campioni della nazionale norvegese hanno infatti scelto da diverse stagioni le piste della Paganella per preparare appuntamenti di spicco nel calendario dello sci, trovando qui un’organizzazione in grado di garantire condizioni ottimali per gli allenamenti, ma anche un’atmosfera accogliente come solo una destinazione che per tradizione ama lo sport e l’agonismo esprime al meglio. Una partnership prestigiosa che assicura al Trentino e alla Paganella una importante visibilità internazionale.

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galleria FOTO - Sebastian Foss Solevåg in Paganella
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