Missione compiuta, anche questa volta. L’Argentario Trentino Energie è riuscito ieri pomeriggio nell’intento di fare proprio anche il secondo derby con l’Ata Walliance e anche in quello di dar spazio ad alcune giocatrici che fino ad ora era state un po’ sacrificate, archiviando quindi con successo la missione assegnatagli dalla terza giornata del girone di ritorno del gironcino.
Maurizio Moretti ha dato spazio per l’intero incontro a Leonor Polezzi in regia, ha dato fiducia per quasi due set a Lara Colombini nel ruolo di opposta, ha lanciato in campo Zoe Ori da metà della seconda frazione, riuscendo così ad utilizzare l’impegno ufficiale anche per concedere “ore di volo” ad atlete che ne avevano bisogno.
L’Ata Walliance, che ha proposto un sestetto un po’ diverso dal solito, ha dato filo da torcere alle argentelle nelle prime due frazioni, sfiorando una clamorosa rimonta nel primo set e portandosi a casa il secondo, ma poi, quando Pucnik e compagne, anche grazie all’innesto di Ori e Paoli, hanno aumentato i giri del motore, il divario è apparso netto. Un buon test, insomma, per la Trentino Energie, che adesso dovrà cercare di strappare qualche punto alla capolista Volta Mantovana e al Villa d’Oro per nobilitare il proprio percorso in questo gironcino.
Allo starting six delle argentelle, con le diagonali Polezzi – Colombini, Pucnik – Cusma, Varani – Sfreddo, come Pierobon libero, Marco Mongera risponde utilizzando dopo quasi due mesi di assenza la centrale Francesca Baccolo, con Rebecca Eccel nell’ineditoruolo di libero e con Greta Carosini e Blerona Tasholli a posizioni invertite, la prima in banda e la seconda in diagonale con il palleggiatore.
Il primo vantaggio significativo del match è per la Trentino Energie, che si affida ad un attacco (1-2) e ai servizi di Pucnik (attacco di Varani e muro di Polezzi su Tasholli) per portarsi a casa i primi tre break point (2-5). Bastano però due passaggi a vuoto, un errore in attacco di Cusma e un’invasione, per riportare l’Ata sul 7-7. Subito dopo i buoni servizi della stessa Cusma permettono a Sfreddo di murare Carosini e alla triestina di andare a segno con un ace. Sull’11-13 tocca a Katerina Pucnik battere per tre volte con efficacia, dando la possibilità a Varani di andare a segno con muro e primo tempo, ai quali si aggiunge un errore di Tasholli (11-16). Poi il divario si allarga ancora con un muro di Pucnik sulla fast di Bertoldi e un ace di Sfreddo su Blasi (16-22). A questo punto la Trentino Energie commette l’errore di rilassarsi un po’ troppo e l’Ata ne approfitta, incassando volentieri due errori break (Colombini in attacco e Polezzi al palleggio) e un muro di Baccolo su Pucnik: è il punto del 21-23, che diventa un 21-24 grazie a Pucnik, ma poi l’Argentario si blocca di nuovo (muro di Baccolo su Colombini ed errore di Varani), offrendo all’Ata un’insperata parità sul 24-24. Un attacco di Pucnik e un muro di Sfreddo su Blasi, dopo una strepitosa difesa della stessa numero 12 della Trentino Energie, chiudono però la contesa sul 24-26.
Nella seconda frazione le padrone di casa, che per il calendario sono le ragazze di Mongera, partono decise, al punto che sul 10-4 hanno già realizzato ben sette break point. Il merito è di Greta Carosini: suoi il muro e l’attacco del 2-0 iniziale, suo il turno al servizio con il quale la Walliance si porta dal 5-4 al 10-4, nel quale ci sono due errori ospiti, un ace e un attacco di Blasi. L’Argentario reagisce con i servizi di Ori, gettata in campo sull’8-4: Sfreddo piazza due muri su Blasi e Tasholli, poi Pucnik firma a modo suo l’11-9 e l’11-10. L’Ata però non accusa il colpo e si rifà sfruttando le battute di Camilla Gitti, inserita al posto di Tasholli, che, dopo un attacco in rete di Sfreddo, valgono un ace corto e una bella ricostruzione, chiusa da un primo tempo di Bertoldi. Il 15-10 rilancia le atine, che però poi concedono tre errori break con Carosini (due attacchi fuori) e con un secondo tocco sopra la rete di Granieri, considerato falloso dall’arbitro. Si tratta del 19-18, che diventa addirittura un 20-21 quando l’indomabile Pucnik firma tre punti di fila in attacco. A questo punto però l’Ata si ritrova e, dopo un cambio palla di Gitti, prima Granieri mette a terra un secondo tocco, poi Blasi scarica terra la palla del 23-21. Sul 24-22 un pallonetto di Carosini chiude la frazione.
L’Argentario ha ben compreso che non può scherzare con il fuoco se vuole i tre punti. Maurizio Moretti decide di schierare fin dall’inizio della terza frazione Paoli in contromano, una mossa che si rivela decisiva, come dimostra l’avvio della terza frazione, dominata proprio dalle rasoiate mancine dell’opposta, che firma il cambio palla dell’1-1 e poi confeziona tre battute in grado di generare due fast vincenti di Varani e un ace su Blasi. Polezzi firma il 2-6, poi, con Varani dai nove metri l’Argentario dilaga, sfruttando un attacco di Ori, anche lei in campo dall’inizio del set, due errori dell’Ata e un ace. Il 3-11 è punteggio troppo pesante per lasciare spazio a rimonte, ma la Walliance prova comunque a riavvicinarsi, portandosi fino all’11-15, poi però Polezzi e compagne sfruttano un ottimo momento di Ori per andare a chiudere: sono suoi i punti numero 17, 18, 19, 20 e 22 (un ace), che avvicinano il 16-15 finale. Suo anche il turno in battuta che trascina la squadra da 14-20 a 14-22, l’ultimo punto è di Valentina Varani.
In avvio di quarto set l’Argentario mette subito le cose in chiaro, portandosi sullo 0-4 grazie alla premiata ditta Paoli (al servizio) – Varani (in attacco), poi con le battute di Ori l’Ata torna di nuovo in balia delle avversari, incassando altre tre break per mano di Tasholli e Granieri (errori) e di Pucnik, che mura Blasi. La Walliance risponde con due muri (Blasi e Granieri), che valgono il 7-11, ma la squadra di Mongera ormai è stata abbandonata dal fondamentale dell’attacco, attraverso il quale di qui alla fine della frazione raccoglie appena due punti. L’Argentario ci mette del suo con ben otto errori per protrarre un po’ la sfida , ma in realtà non perde mai il controllo della situazione, chiudendo 21-25 con un attacco di Pucnik, che prima viene valutato out dall’arbitro, poi, dopo consulto con il secondo, in campo.