Una gara dal finale imprevedibile, in stile Alfred Hitchcock, per la 70ª «Trento Bondone», con stati d’animo diversi fra i piloti delle vetture moderne che hanno gareggiato in condizioni normali e quelli che hanno invece affrontato pioggia e nebbia. Ecco le impressioni di alcuni dei protagonisti.
Simone Faggioli (primo assoluto): «Una vittoria diversa rispetto alle dieci precedenti qui sul Monte Bondone, ma dal sapore decisamente particolare. E’ stata una gara molto difficile con un asfalto con grip diverso nei vari punti e con la nebbia a complicare il tutto sopra Sardagna. Io ho cercato di dare il massimo, anche se con queste condizioni era difficile tenere giù il piede, cercando di essere il più veloce possibile. Nelle prove di ieri abbiamo a testato sia l’assetto sia le gomme e le Pirelli da bagnato hanno fatto la differenza. Prima del via ero un po’ preoccupato, perché vedevo che chi mi precedeva non riusciva ad abbassare i tempi rispetto alle vetture turismo. In chiave campionato era poi importante centrare il punteggio punto. Non posso che essere soddisfatto, anche perché è sempre difficile stare davanti a Merli nella gara di casa, visto che anche nelle prove sul bagnato aveva dimostrato di saperci fare. Undicesima vittoria nella gara più bella d’Europa. Non posso che essere felice».
Christian Merli (secondo assoluto): «Sapevamo da giorni che il meteo sarebbe stato incerto, peccato non essere riusciti a disputare la gara sull’asciutto, ma le cronoscalate sono così. Non nascondo che il distacco da Faggioli è consistente, non riesco a capacitarmi del motivo, ma devo fare i complimenti a Simone, che è andato davvero forte. Ho fatto quello che potevo, ma nella parte centrale della gara c’era tanta nebbia e non mi sono fidato di forzare anche perché avevo difficoltà a rimanere in strada sull’asfalto nuovo. Alla fine l’importante era portare a casa sana la pelle e va bene così».
Maurizo Pioner (terzo assoluto): «Per me è stata una Trento – Bondone interminabile. Conclusa la mia prova ero particolarmente soddisfatto per il tempo fatto registrare, considerando che ero salito sulla Skoda Fabia solo venerdì mattina, completando poi solo una manche delle prove. In gara poi mi sono trovato subito a mio agio ed ho centrato una prestazione eccellente. Poi la lunga pausa e l’attesa in cabina di commento della diretta streaming. Vista la situazione speravo di entrare fra i primi dieci, poi il sogno del podio che è diventato realtà. Una Trento – Bondone che ricorderò per tutta la vita».
Gabriella Pedroni (vincitrice Gruppo N): «Grande giornata per me, che emozione. Pensare di arrivare fra i primi dieci alla Trento – Bondone era davvero impensabile alla vigilia. Un risultato storico. Ero già soddisfatta per aver vinto il gruppo N ed aver rafforzato la leadership nel campionato italiano. Una giornata da incorniciare, anche per la prestazione della mia macchina. Tutto perfetto».
Tiziano Nones (secondo classe +3000): «C’erano tutti i presupposti per una grande gara, purtroppo il ritardo e la pioggia hanno cambiato tutto. Non nascondo che ho pensato soprattutto a portare a casa la pelle e la vettura. Una Trento – Bondone un tantino sfortunata per me negli ultimi anni. Ma ci rivedremo nel 2022».
Giorgio De Tisi (vincitore classe +3000): «Oggi ho fatto due Trento – Bondone, perché quando hanno sospeso la gara ero praticamente quasi al traguardo. Sull’asciutto stavo andando davvero forte e avrei centrato un grande tempo. Purtroppo sono dovuto tornare giù, montare gomme e set da bagnato ed affrontare il percorso con un diluvio torrenziale, con tutte le difficoltà che comporta la cosa. Alla fine ho comunque stabilito il miglior tempo assoluto del Gruppo A sotto la pioggia e per questo mi ritengo soddisfatto».
Thomas Pedrini (sesto gruppo E2-SC): «C’erano i presupposti per una Trento – Bondone da incorniciare dopo il record personale ottenuto nelle prove del sabato con un 10’18” che rappresenta il miglior tempo con una Radical 1400. Poi è arrivata la pioggia a rovinare tutto. Sotto Candriai ho trovato tanta nebbia e metà salita l’ho fatta con la visiera aperta. Ho pensato a portare a casa la vettura sana e salva».
Antonino Migliuolo (vincitore Gruppo E1): «Nelle prove, fino a quando ho rotto il differenziale, ero andato davvero forte, grazie allo straordinario lavoro del mio team e c’erano tutte le condizioni per centrare una prestazione di rilievo. Poi purtroppo è cambiato lo scenario a causa della pioggia, ho scelto le gomme intermedie forse non proprio adatte. Ho cercato di guidare il più pulito possibile e alla fine sono contento per aver vinto l’assoluta della categoria E1, uno dei risultati più importanti della mia carriera».
Roberto Daprà (vincitore classe 1600): «Da rallysta la Trento – Bondone era un’occasione per sfidare me stesso in una cronoscalata. Ma come spesso accade, abbassata la visiera, ho dato il massimo come sempre. Dopo le prove abbiamo fatto delle importanti modifiche alla macchina, che si è rilevata perfetta. Mi sono divertito molto e ci tenevo a fare bella figura nella gara di casa. Direi che è andato tutto bene».
Marco Capello (vincitore Classe RS 1.6): «Doppia felicità oggi, per la mia prestazione e per aver fatto un tempo migliore di mio padre. Non posso che essere particolarmente felice, considerando che ho gareggiato con gomme stradali».
Francesco Leogrande (vincitore gruppo CN): «E’ stata molto dura fra nebbia e pioggia, ma sono soddisfatto. Ho guidato abbastanza bene senza commettere grossi errori e così è giunta la vittoria nel gruppo CN. Quando piove non bisogna farsi prendere la mano. Tanti anni di competizioni lo insegnano. Gareggiare alla Trento – Bondone è sempre un’esperienza fantastica, non è un caso se la chiamano l’università delle gare in salita. Sono molto legato a questa gara e agli organizzatori, gente appassionata, professionale, che dà sempre l’anima».
Giuseppe Ghezzi (vincitore Gruppo GT): «Per me le gare erano due in questa edizione. Quella contro il cronometro e, vista la pioggia, quella contro me stesso, perché dovevo arrivare a tutti i costi al traguardo, altrimenti i miei amici della Scuderia Trentina mi avrebbero massacrato, soprattutto ora che sono il presidente del Comitato Organizzatore. Non è stato facile, anche se in pista non mi spaventa gareggiare quando piove, bisognava dosare il gas con una vettura che tendeva sempre a sbandare. Ho cercato di guidare il più pulito possibile. Sul traguardo però sono arrivato ampiamente soddisfatto per il tempo e per aver vinto il gruppo GT. Come presidente invece voglio ringraziare tutto lo staff, i volontari, i collaboratori. Siamo stati messi a dura prova dalla pioggia, ma siamo riusciti a vincere anche questa sfida».
Achille Lombardi (secondo gruppo E2-SC): «Non è stato facile guidare in queste condizioni. C’era tanta tensione prima del via e per tutto il tracciato. Già alla prima curva ho rischiato di uscire, poi per fortuna sono riuscito a gestire la vettura e a tagliare il traguardo. Un’altra edizione della Trento – Bondone da ricordare per la sua particolarità».
Dario Barrucchelli (secondo Gruppo GT): «Una gara complicata, bagnatissima, difficile, con tanti rischi. Ho comunque portato la vettura al traguardo con il secondo tempo nel gruppo GT e di questo sono molto contento. Speriamo di aver pagato dazio, dopo le ultime edizioni con meteo avverso, e che l’anno prossimo ci sia il sole. Messa via anche l’edizione numero 70».
Denny Zardo (vincitore vetture Storiche): «Abbiamo riassemblato tre volte i rapporti del cambio – spiega – e avevamo trovato l’assetto giusto, così ho montato gomme nuove per vedere fin dove potevamo spingerci. Fino a Vaneze tutto è filato liscio, salvo alcuni tratti scivolosi nella parte bassa del percorso a causa della pioggia che era caduta nella notte, poi i freni hanno smesso di funzionare e quindi ho dovuto pensare solo ad arrivare la traguardo. Questa gara è bella anche per questo, mette alla prova mezzi e piloti come nessun’altra».