Davide Magnini ha molti motivi per essere soddisfatto. «Un successo nella gara vertical è il modo migliore per iniziare questo weekend, che culminerà con la skyrace di domenica. - spiega - Sapevo di essere in buona condizione, ma qui la concorrenza è sempre molto agguerrita. Ho cercato di impostare un buon ritmo fin dalla partenza e nei primi 400 metri di dislivello sono riuscito a costruirmi un distacco significativo, poi però ho pagato lo sforzo nella parte immersa nel bosco con i gradini e Kovacic si era avvicinato molto; per fortuna verso la forcella ho accelerato di nuovo e l’ho staccato definitivamente. Speriamo sia stato un buon riscaldamento per domenica e di riuscire a recuperare al meglio».
Luka Kovacic appare sorridente: «Sono felice di questo secondo posto, perché ho fatto del mio meglio per rimanere attaccato a Davide, - afferma - quindi non ho rimpianti. È andato troppo forte per me, più di così non avrei potuto fare. Inoltre abbiamo corso in condizioni per me ottimali, dato che la temperatura era perfetta. Nella parte centrale, in verità, il fondo era scivoloso, ma non si può avere tutto, anche perché non è nemmeno piovuto. Questa è l’unica gara vertical che si svolge nel cuore delle Dolomiti e non si può mancare».
Tutto secondi i programmi per Tiziano Moia, terzo al traguardo. «Quando ho visto l’elenco dei concorrenti in gara – precisa – ho capito che avrei avuto la possibilità di salire sul podio e così è stato. Le gambe hanno girato a dovere. Nei primi duecento metri ho provato a tenere il ritmo di Magnini e Kovacic, ma poi sono andato fuori giri e sono stato riassorbito dai miei inseguitori, che ho staccato solo negli ultimi duecento metri. Va ricordato che ho corso anche mercoledì, quindi questo terzo posto lo considero ottimo. Correrò anche domenica senza alcuna velleità».
Prima partecipazione, primo successo: l’austriaca Andrea Mayr può essere soddisfatta. «Non conoscevo questa competizione e l’ho trovata splendida, – dice – così come ho trovato perfetto questo clima non troppo caldo. Ho fatto molta fatica, perché, non conoscendo il tracciato, non mi sono presentata al via con i bastoncini ed è stato un errore, dato che in alcuni punti mi avrebbero aiutato molto. Così ho pensato solo a fare passi lunghi senza guardare mai verso l’alto. In quanto alla sfida con le avversarie, la foschia mi ha impedito di vederle e di capire come stavo andando, ma per fortuna alcuni spettatori presenti sul tracciato mi hanno comunicato che ero prima e questo mi ha dato una bella spinta».
Non appare certo raggiante Valentina Belotti, quarta classifica e prima delle italiane. «Non sono molto contenta della mia prestazione, non tanto per il piazzamento, che con avversarie di questo livello ci può stare, quanto per il tempo, che non è nelle mie corde. D’altronde in questo sport non si inventa niente, non mi sto allenando molto e questo si paga. Sono contenta che nonostante la minaccia di pioggia alla fine sia stato conservato il percorso originale, dato che è stupendo».