Le interviste ai protagonisti della Rosetta

La vittoria di Tiziano Moia è il giusto riconoscimento alla perseveranza e tenacia, riuscendo finalmente a vincere la Rosetta Verticale Trail Run dopo 3 podi consecutivi, mentre la svizzera Victoria Kreuzer si è imposta per la seconda volta. Ecco le impressioni dei protagonisti: 
Tiziano Moia (vincitore): «Sono felicissimo, Finalmente alla quarta partecipazione sono riuscito a portare a casa la vittoria. E’ stata una bellissima battaglia dal primo all’ultimo metro. Sono partito con 30 secondi di distacco dal favorito Werner Marti e siamo rimasti praticamente alla stessa distanza per tutto il percorso. Il mio obiettivo era quello di riuscire a tenerlo d’occhio sempre con l’obiettivo di rosicchiargli qualche secondo, anche se in certi tratti c’era la nebbia fitta e non era facile gestire la mia prestazione. L’imperativo era quello di spingere al massimo. Sul traguardo il riscontro cronometrico mi ha dato ragione ed è arrivato il tanto agognato successo. Nonostante l’accorciamento del tracciato la gara è stata comunque molto impegnativa, basti pensare che rispetto all’originale c’è una differenza di soli 4 minuti».
Victoria Kreuzer (vincitrice): «Non è stato facile gareggiare con queste condizioni meteo, però l’importante era riuscire a portare a termine l’evento e per questo va un grosso ringraziamento agli organizzatori. Quando si vince si è sempre felici. Non è comunque stato facile gestire la mia prestazione senza avere dei riferimenti. Lo scorso anno con Antonella Confortola ci stimolavamo e controllavamo a vicenda, peccato che non ha potuto partecipare a questa edizione. Certo non era facile spingere con la stessa intensità dello scorso anno, anche perché col terreno bagnato ho cercato di essere prudente».
Werner Marti (secondo classificato)«Era prioritario portare a termine la gara nel rispetto dei tanti partecipanti e per questo sono stati bravi gli organizzatori, garantendoci tutti i servizi necessari. Perdere per 4 secondi non è mai facile da digerire, ma Tiziano Moia si è meritato la vittoria. Essere davanti a tutti senza avere paragoni visivi con gli avversari è penalizzante rispetto a chi insegue. Ho cercato di fare il mio ritmo, mantenendo le frequenze alte e con particolare attenzione al percorso scivoloso. Il percorso mi gusta molto».
Rosy Martin (seconda classificata): «Non avevo mai partecipato alla Rosetta Verticale e il percorso è davvero bello, tecnico e corribile. Peccato per il meteo che non ci ha permesso di ammirare un panorama unico. Un motivo in più per tornare l’anno prossimo. Non mi aspettavo di salire sul podio, dietro ad una fuoriclasse come la Kreuzer. Per quanto riguarda la mia gara sono partita con un pettorale alto e quindi ho cercato di andare più forte possibile in base alle mie potenzialità. Ed è andata bene».
Johnny Zagonel (presidente Comitato Organizzatore): «Dopo quattro edizioni baciate dal sole è arrivata la giornata piovosa. Alla vigilia avevamo tre opzioni di percorso, ma volevamo a tutti i costi cercare di mantenere il più possibile quello originale. Grazie ad una tregua siamo riusciti a far partire tutti regolarmente con arrivo nei pressi della Funivia Rosetta. E’ mancato un chilometro e poco più di cento metri di dislivello, ma dal punto di vista tecnico è uscito comunque un buon vertical. Era prioritario garantire la sicurezza degli atleti e per questo abbiamo tolto la cima. Ci gratifica il fatto che ogni anno abbiamo un importante numero in quanto a partecipanti, su tutti la nazionale svizzera di sci alpinismo che ha scelto il Primiero per affinare la preparazione in vista dell’imminente stagione. Devo ringraziare di cuore i tanti volontari che ci hanno permesso di vincere anche questa sfida».


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