Dopo un anno di stop, inevitabile dazio da pagare al Covid-19, la rassegna «Mese Montagna» è tornata in pista. Non è stato facile, per il nuovo comitato organizzatore, che si sta formando in queste settimane, rilanciare un evento che nel 2019, quando fu celebrata la 14ª edizione, si era concluso con il botto, riempiendo in ogni ordine di posti il Teatro di Vezzano grazie alla serata dedicata a Reinhold Messner, ma ora che il programma è stato ufficializzato si può dare il "bentornato" a questa manifestazione, che dà lustro alle imprese alpinistiche, alle spedizioni più avventurose e suggestive, alle conquiste più curiose ed originali, una delle quali è stata inserita nel calendario di quest’anno.
Sono passati solo due anni da quando si è chiuso per l’ultima volta il sipario sull’evento, ma tante cose sono cambiate, non solo a causa della pandemia, ma anche perché il Comune di Vallelaghi è ora guidato da una nuova amministrazione, che ha voluto dare vita ad una diversa regia dell’evento. Il percorso non è stato ancora completato, ma intanto era importante ripartire per dare un segnale alla comunità e ai tanti appassionati di tutto il Trentino che si erano affezionati a «Mese Montagna», così è stato confezionato un cartellone che contiene tre serate di approfondimento, alle quali si aggiunge la consueta proposta agonistica per i runner, la staffetta «Sentiero 618», organizzata dal G.S. Fraveggio.
Il programma si apre, venerdì 12 novembre alle ore 20.45, con la proiezione del docufilm «Prima ascesa», firmato dal regista Leonardo Panizza, che narra la scalata di una discarica, portata a termine da Simon Sartori e Giovanni Moscon, a suo modo una prima assoluta, conclusa con una discesa con gli sci. Una spedizione a dir poco originale, che offre l’opportunità di ragionare sul nostro modello di consumo e sui danni che provoca all’ecosistema. Il film ha vinto il premio "cineamAMorE" come miglior film della sezione "Orizzonti vicini" al 69° "Trento Film Festival - Italia", oltre ad altri riconoscimenti.
Una settimana dopo, venerdì 19 novembre, sarà la volta di Matteo Della Bordella, uno degli alpinisti italiani di maggior spessore all'interno delle nuove generazioni. La serata si intitola come il libro, edito da Rizzoli, che ha dato alle stampe nel 2019, ovvero «La via meno battuta», nel quale ci racconta come l’alpinismo gli abbia forgiato l’esistenza. Le sfide affrontate in parete fin da bambino così come quelle compiute senza mezzi artificiali gli hanno regalato soddisfazioni e notorietà, ma anche severe lezioni, non foss’altro per il fatto che la montagna gli ha portato via il padre Fabio, scomparso nel 2007 in un incidente in parete.
Da ultimo, venerdì 26 novembre, il palco del teatro di Vezzano sarà tutto per Paolo Tassi, che dialogherà con Alessandro Beber, illustrando le tante spedizioni che ha compiuto nel mondo con gli sci ai piedi e non solo. Si tratta di uno specialista del telemark, che esplora ogni angolo del globo in molti modi, anche con la bicicletta e a piedi, oltre che scivolando sulla neve. Si autodefinisce un turista professionista impegnato a vivere una vita in verticale, un’attività che svolge al meglio se si considera che Paolo, membro del Gruppo Scoiattoli di Cortina d’Ampezzo e guida alpina dal 1995, è stato premiato più volte a Skipass Modena Fiere come "Best Freeride Coach" agli Italian Freeride Awards. La sua simpatia contagerà sicuramente anche il pubblico di «Mese Montagna».
Due giorni dopo, domenica 28 novembre, i runner si sfideranno, a coppie, nella competizione organizzata dal Gruppo Sportivo Fraveggio per valorizzare il Sentiero 618.
Va ricordato che l’ingresso al teatro sarà gratuito per tutti, ma anche che è vivamente consigliata la prenotazione on line sulla piattaforma eventbrite.it se si vuole essere certi di potervi accedere. All’ingresso sarà obbligatorio mostrare il green pass. La manifestazione supporta anche associazioni no profit come Admo, Avis e ed Emergency, che allestiranno i propri desk promozionali all’interno della struttura.