Una sala gremita da 250 periti industriali trentini ha fatto da cornice, oggi pomeriggio, all’assemblea annuale della categoria, che si è svolta nella Sala della Cooperazione a Trento, e che si è articolata in due diversi momenti, uno dedicato alle comunità energetiche e un secondo al bilancio dell’attività svolta dall’Ordine nel 2021.
La prima parte dell’assise è stata dedicata, al solito, all’approfondimento di un tema di forte interesse per la categoria, affrontato avvalendosi degli interventi di esperti del settore. L’argomento, di grande attualità, scelto per questa occasione è stato quello delle comunità energetiche rinnovabili, per trattare il quale sono intervenuti quattro esperti del settore, moderati dal giornalista di Enrico Franco.
Il primo contributo è stato quello dell'assessore alla transizione ecologica, mobilità, partecipazione e beni comuni del Comune di Trento Ezio Facchin, che ha spiegato quali sono gli obiettivi per i quali è stato creato il suo assessorato, ovvero supportare tutte le innovazioni tecnologiche che possono rendere più efficiente l’impiego dell’energia, in un contesto nel quale le fonti di origine fossile costeranno sempre di più, un fine da perseguire in modi che non penalizzino le fasce economicamente più deboli, come spesso avviene, ma anzi le supportino.
Nel merito delle comunità energetiche rinnovabili è entrata la funzionaria del Servizio transizione ecologica del Comune di Trento Laura Cattani. Si tratta di soggetti giuridici di diritto privato, abilitati a produrre, consumare, accumulare e vendere energia rinnovabile nonché a scambiarla tra i membri. Realtà basate su una partecipazione aperta e volontaria, controllate da azionisti della comunità locale.
Poi è toccato al presidente del Cedis Giorgio Rossi illustrare un esempio concreto di questo tipo, sviluppato nel proprio territorio. Fondato nel 1904 con la costruzione di una centralina idroelettrica da 75 kw, il Consorzio elettrico di Storo si è sviluppato fino a produrre una potenza di circa 19.000 kw, ma l’esempio più interessante di cui ha parlato è quello della Cer di Riccomassimo, un borgo di 50 residenti, che si è dotato di un impianto fotovolatico dal quale tutti traggono dei benefici e intorno al quale gli abitanti hanno sviluppato un senso di comunità, che prima non esisteva.
Il vice presidente della Provincia Autonoma di Trento Mario Tonina ha ricordato che qualche giorno fa è stato approvato il decreto legge provinciale n. 136, grazie al quale sono state semplificate le pratiche burocratiche per la costruzione di impianti fotovoltaici: dal 2 maggio saranno opere libere, per realizzare le quali sarà sufficiente una segnalazione al comune. La loro diffusione «permetterà di rendere, nel tempo, compatibili con le capacità di famiglie e aziende i costi dell’energia elettrica».
Terminato il focus, il presidente Gabriele Cassietti, ha in primo luogo ricordato il ruolo chiave giocato da anni dai periti industriali proprio nella progettazione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e nell’efficientamento degli edifici ad uso civile, commerciale e industriale. Nella sua relazione ha poi spostato l’attenzione sul percorso di creazione delle lauree professionalizzanti, tema cardine dell’assemblea dello scorso settembre, di cui si sono fatti carico l’Università di Trento e l’Assessorato competente, che ora è entrato in una fase di stallo. Ha espresso, a riguardo, tutto il proprio timore e quello dei periti industriali trentini, invitando le parti in causa a non nascondersi dietro alla mancanza di spazi e di risorse economiche e a procedere con coraggio nella costruzione dei nuovi percorsi formativi professionalizzanti.
Cassietti ha poi salutato con soddisfazione l’incremento del numero di iscritti all’Albo, registrato nel 2021, che ha portato il totale dei periti industriali trentini a quota 1.027, con 23 nuovi ingressi. A ciascuno di loro è stato consegnato, come vuole la tradizione, il timbro che abilita alla professione. Un riconoscimento è stato assegnato anche ad Antonio Bozza, Claudio Nardelli, Silvano Ferrari, Gianfranco Schopper, Vito Bortondello e Franco Trentini, che hanno raggiunto i 50 anni di attività. «A questo proposito – ha aggiunto, rivolto alla platea – vorrei stimolare la vostra partecipazione alla vita dell’Ordine, a supporto del consiglio».
Il presidente ha accolto con favore le parole pronunciate dal vice presidente della Provincia Mario Tonina in merito alla semplificazione burocratica, da sempre auspicata dai periti industriali, grazie alla quale in futuro si potranno realizzare più velocemente gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.
Sono poi intervenuti il segretario Stefano Tasin, che ha illustrato le attività del consiglio, e il tesoriere Diego Broilo, il quale ha presentato i bilanci consuntivo del 2021, che si è chiuso con 349.528 euro di entrate, e quello preventivo del 2022, entrambi approvati all’unanimità dall’assemblea.
Infine il consigliere Lorenzo Bendinelli, componente del Cig (Consiglio di indirizzo generale) dell'Eppi (Ente di previdenza dei periti industriali) ha illustrato le modalità di voto per il rinnovo degli organi direttivi dell'ente, che si svolgeranno dal 2 al 6 maggio in modalità telematica. Bendinelli si ricandida per entrare a fare parte del Cig.