Simone Faggioli (primo assoluto): «Dodicesima vittoria in Bondone. Sono felicissimo della mia prestazione, anche se non è stato facile per il grande caldo. Freni, motore, gomme sono andati sotto stress per tutti i piloti. Il fatto di essere arrivato al traguardo senza problemi è il segnale che tutto il team ha lavorato bene. Come prestazione è superiore di 4 secondi rispetto al mio record, però con i nuovi regolamenti imposti dal Civm e con 30 kg in più è difficile essere performanti. Alla Trento-Bondone bisogna sempre tenere la concentrazione dal primo all’ultimo metro. Vincere qui vale doppio, perché è una gara unica e incredibile. Ha un valore originale».
Cristian Merli (vincitore gara campionato europeo): «Il mio primo obiettivo era aggiudicarmi la classifica valida per il Campionato europeo e ci sono riuscito. L’importante era mettere in saccoccia punti per la graduatoria generale continentale. Il fatto di correre nella gara di casa, però, dà sempre stimoli rilevanti. Onestamente ottenere un tempo come quello di Faggioli con questa vettura è impossibile. La nostra storia dice che meno di 9’19” non possiamo fare. Ci abbiamo messo tutto l’impegno, ieri ci è mancata la seconda manche di prova per apportare qualche modifica, ma va bene così. Rispetto a Faggioli noi fatichiamo molto nelle ripartenze in uscita dai tornanti e qui sono addirittura 42. Bellissimo poi rivedere il pubblico lungo il tracciato, soprattutto quando scendiamo e ci fanno un gran tifo».
Diego Degasperi (terzo assoluto): «Sono felicissimo. Dopo le ultime edizioni dove riuscivo ad andare bene ijn prova, ma in gara arrivato ultimo per ritiro, questa volta la fortuna ha girato dalla nostra parte. Fino al quart’ultimo tornante ho fatto la mia più bella gara di sempre, poi il caldo ha messo sotto stress i freni ed è stata una fortuna arrivare incolumi al traguardo. Sono poi particolarmente soddisfatto del tempo di 9’36” e senza il problema ai freni avrei potuto sicuramente abbassarlo di 4 secondi. Avevo un quadrifoglio portafortuna, mi sa che sarà sempre con me d’ora in avanti».
Rudi Bicciato (vincitore gruppo A): «La ruota nelle competizioni gira ed oggi devo ritenermi soddisfatto. L’anno scorso non avevo visto il traguardo, quest’anno invece abbiamo vinto il gruppo e la concorrenza ha avuto un po’ di sfortuna. Per quanto riguarda i tempi non sono più quelli di una volta, a seguito delle nuove omologazioni benzine che ci fanno perdere di potenza. E’ quindi difficile fare tempi migliori se mancano i cavalli. I miracoli nessuno riesce a farli. Sono soddisfatto del tempo e anche la strada era in perfette condizioni, senza olio in pista e un buon grip».
Giuseppe Ghezzi (secondo gruppo GT): «Ogni anno si rinnova la battaglia con Lucio Perrugini e questa volta è lui a festeggiare. La mia vettura non l’avevo mai usata in Bondone. È il primo anno di sviluppo e quindi ho cercato di metterci tutta la mia esperienza per fare il meglio possibile. Il distacco da Lucio, poco sotto i due secondi, alla fine non è molto. Mi rimane la soddisfazione per essere stato il migliore con la Porsche oggi. La Ferrari ha una cavalleria spaventosa. Io sono stato più veloce nel primo tratto guidabile, ma nei rettilinei e nei tratti veloci Lucio ha qualcosa in più. Dal punto di vista organizzativo è andato tutto bene. Sono molto soddisfatto, anche per il ritorno del pubblico. Avevo qualche preoccupazione vedendo tanti giovani accampati lungo il tracciato. Mi sono confrontato con loro chiedendo di rispettare le distanze e lo hanno fatto. Grazie al pubblico. Per il futuro mi piacerebbe proporre due giornate di prove il venerdì e sabato per riuscire a svolgere integralmente il programma. Ci confronteremo con le autorità per capire la fattibilità».
Gabriella Pedroni (prima gruppo N): «La Trento Bondone per me è un richiamo irresistibile, la salita più bella e difficile d’Europa. Mi impegno sempre tanto e cerco sempre di dare il massimo. Guardando il riscontro cronometrico mi aspettavo qualche secondo in meno, però c’era un gran caldo e tutte le vetture erano sotto stress, anche l’asfalto era molto gommato e si andava sottosterzo. Analizzando poi la mia prova e quella degli avversari sono soddisfatta del mio crono. La mia macchina è stata superlativa, senza surriscaldamenti eccessivi, infatti abbiamo deciso di mettere un limite alla portenza anche per conservare il motore in vista delle prossime gare. Ho dovuto metterci del mio».
Lucio Peruggini (primo gruppo GT): «Con Beppe ho dato vita alle sfide più belle in assoluto della mia vita sportiva. Devo fargli i complimenti, perché per lui oggi deve essere stato difficilissimo, visto che è pure il presidente del Comitato Organizzatore. Chissà quanti pensieri ha avuto per la testa. Il Bondone e la Pikes Peak sono le gare più belle del mondo. Oggi ha fatto la differenza il motore turbo della mia Ferrari che nel finale in quota ha qualcosa in più, ma pure le gomme hanno risposto bene».
Antonino Migliuolo (vincitore Gruppo 3 Europeo): «La Trento Bondone è libidine pura. Dalla mia prima partecipazione del 2005 non sono mai mancato, fa parte della mia vita, ma non nascondo che mi crea anche molta ansia. La Mitsubishi siamo riusciti a preparala l’ultimo giorno utile. Si era rotta la frazione e grazie ad un gruppo di amici straordinari siamo riusciti a partire. Volevo ricompensarli con una vittoria e ci sono riuscito. Volevo poi fare un gran tempo e ci sono riuscito, nonostante per una disattenzione sia addirittura partito con il freno a mano tirato».
Piero Lottini (primo Historic): «Ho vinto divertendomi alla guida. Meglio di così non poteva andare la mia Trento-Bondone e si tratta della mia prima affermazione in questa gara straordinaria. Mancava il forte Denny Zardo e ne ho approfittato. Sto provando una grande emozione, perché questa è una gara molto stressante, sia per i piloti come me non più giovanissimi, sia per le vetture. A chiudere il cerchio è poi arrivata la mia migliore prestazione in Bondone. Probabilmente dall’alto dei cieli mi ha applaudito l’amico Uberto Bonucci».
Maurizio Visintainer (secondo Historic): «Se mi avessero detto dopo le prove che sarei salito sul podio domenica ci avrei messo la firma. Non ci speravo proprio, perché abbiamo avuto una serie di problemi meccanici. La sera abbiamo recuperato e cambiato la scatola dello sterzo, ma non pensavo di andare così forte. A dire il vero non sono partito molto convinto, però la concentrazione per tutta la prova mi ha consentito di centrare un ottimo tempo. Rispetto alle precedenti edizioni sono stato preciso nel tratto veloce, interpretando bene anche la esse dopo i tornanti, dove ho sempre faticato, ma pure impostato una traiettoria diversa sui tornanti. Ringrazio gli amici piloti che mi hanno dato questi suggerimenti. Certo che fare di meglio con questa macchina è difficile».