Correre è la prima attività fisica dell’uomo, ma è soprattutto libertà di muoversi e sfidare sé stessi, scegliendo il contesto paesaggistico più piacevole. Farlo sfiorando il cielo, ad oltre 3.000 metri di quota in uno scenario dolomitico, rappresenta però un’esperienza incomparabile.
Un’opportunità che da 23 anni si può sperimentare e respirare grazie a «DoloMyths Run», l’evento di skyrunning nato nel 1998, che è in grado di soddisfare il palato di qualsiasi runner in un unico fine settimana. Dal 15 al 17 luglio a Canazei, località regina della Val di Fassa, in Trentino, i corridori del cielo potranno partecipare a quattro competizioni diverse, come distanza, tipologia e condizione ambientale. Dalla vertical race, alla ultra e alla half, fino alla regina, la storica sky.
Gareggiare alla «DoloMyths Run» permette di assaporare le verticalità della Crepa Neigra, di immergersi in un ambiente spettacolare come quello che regalano i passaggi a Passo Sella con il Sassolungo e la città dei Sassi, in Val Gardena e Vallelunga, in Val Badia e sul Piz Boè, ad Arabba, Porta Vescovo e ai rifugi Padon e Viel del Pan con lo sfondo della Marmolada e del Lago della Fedaia, ed ancora Passo Pordoi e l’incantevole Val di Fassa. Una sequenza emozionale unica è poi quella che regala la sfida skyrace, con partenza e arrivo a Canazei, ma con i passaggi al Pordoi, con le inversioni su ghiaione che portano alla Forcella, dove si transita addirittura dentro un tunnel di neve, ed ancora il transito in cima al Piz Boè, che toglie il fiato, e la discesa attraverso la Val Lasties. Chi accetta la sfida della «DoloMyths Run» inevitabilmente si porta a casa dei fotogrammi indelebili.
Quattro gare aperte a tutti i runner dotati di una discreta preparazione, inseriti nei circuiti più importanti al mondo, partendo dalla Golden Trail World Series di Salomon, che assegnano punti Itra.
Al via ci saranno ancora una volta i più forti specialisti al mondo. Basta sfogliare l’albo d’oro per trovarvi incisi nomi e cognomi dei più grandi intrepreti delle corse in quota: dai pionieri Fabio Meraldi e Paolo Larger al primo vincitore straniero, il colombiano Saul Padua, passando per il re assoluto Kilian Jornet Burgada, vincitore di ben quattro edizioni, ma pure l’olimpionica invernale dello sci di fondo Antonella Confortola, e, sempre in campo femminile, le spagnole Laura Orguè i Vila e Mireia Mirò, la svedese Emelie Forsberg e la svizzera vincitrice delle ultime due edizioni Judith Wyder. Per concludere con il talentuoso norvegese Stian Angermund e il fuoriclasse italiano Davide Magnini.
Che aspettate, iscrivetevi per vivere un’esperienza unica e per entrare nella storia della corsa in quota. Come? Accedendo al sito www.dolomythsrun.it.