Storia, tecnica e materiali dello skiroll

Lo skiroll (detto anche sci a rotelle) è uno sport praticato soprattutto in estate su strade asfaltate, ma oggi sono disponibili sul mercato anche attrezzi che consentono la pratica di questo sport su strade sterrate. le loro caratteristiche variano anche in ragione del loro impiego, ovvero per le sfide in tecnica classica e in stile pattinato (skating).
È formato da una coppia di aste a sezione rettangolare in lega leggera, ma anche in fibra di vetro-carbonio. La lunghezza delle barre varia da un minimo di 530 mm ad un massimo di 700 mm, misurata dal centro della ruota anteriore a quello della ruota posteriore (interasse) ed è in funzione della tecnica utilizzata (classica o pattinato).
Alle estremità di ciascuna barra vengono fissate due ruote con copertura in gomma o materiale plastico (il loro diametro varia da 20 mm a 70 mm), montate su cuscinetti a sfera. Una coppia di attacchi per scarpe da sci di fondo e una coppia di bastoncini (sempre per sci di fondo) con punta in widia completano l'attrezzatura che permette la pratica dello “sci di fondo” su strada asfaltata. Gli skiroll da skating (o pattinaggio) hanno due ruote per barra, mentre quelli per la tecnica classica possono avere due o tre ruote (una davanti e due dietro) per barra. Con il tempo lo skiroll è divenuto specialità sportiva a sé stante, al quale sono dedicate gare agonistiche e amatoriali ed è organo della FIS - International Ski Federation (Federazione Internazionale Sci), mentre in Italia dal 2015 è entrato a far parte della FISI (Federazione Italiana Sport Invernali). Precedentemente era disciplinato dalla FIHP (Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio).

Dalle origini ai giorni nostri

Lo skiroll è nato per consentire agli atleti dello sci nordico di allenarsi in assenza di neve. I primi modelli sono stati costruiti intorno agli anni 1930. Lo skiroll a quel tempo si era già evoluto nei paesi scandinavi, mentre in Italia veniva praticato dagli atleti della squadra nazionale di sci di fondo. I primi modelli di sci nati in Italia e immessi in commercio sono nati nell'officina di Fabio Crestani, un artigiano di Sandrigo (Vicenza) e avevano tre ruote pneumatiche per ogni telaio (una davanti e due dietro) con un diametro di 35 centimetri; i telai erano in ferro e snodati al centro per consentire di piegarsi verso l'alto ed agevolare il passo classico, unica tecnica contemplata in quegli anni.
Con il passare degli anni lo skiroll è diventato sempre più un attrezzo perfezionato, che non viene più utilizzato solamente per l’allenamento dei fondisti, ma anche per le competizioni di veri e propri specialisti. Le prime gare sono state organizzate in Italia e sempre per iniziativa di Fabio Crestani, in provincia di Vicenza nel 1975.
Nel 1979 nasce la Federazione Italiana Skiroll con la quale viene disciplinata la pratica di questo nuovo sport. Essa, oltre a creare i regolamenti, redige il calendario federale, che annovera vari Campionati Italiani e la Coppa Italia su più prove. Le gare si suddividono nelle varie tecniche e si articolano in prove in salita, in piano, sprint e a staffetta. Nei primi anni della storia agonistica venivano utilizzati prevalentemente skiroll a tre ruote, sia per la tecnica classica sia per lo skating. Avevano un diametro di 100 mm ed erano dotate di dispositivo antiritorno, che assicura la tenuta nella fase di spinta, simulando la tenuta della sciolina sulla neve.
Successivamente, con l’avvento dello skating nello sci di fondo, ma è quasi certo che lo skating sia nato prima proprio nel mondo dello skiroll, apparvero i primi attrezzi a due ruote, inizialmente con una lunghezza delle barre di 700 mm, che poi si ridussero fino all'attuale lunghezza minima di 530 mm. A livello internazionale ogni anno viene disputata la Coppa del Mondo, articolata su più prove in diverse Nazioni europee, e dall'anno 2000, ogni due anni, si disputa il FIS Rollerski World Championships (Campionato Mondiale).

Due diverse tecniche

Come nello sci di fondo le specialità sono due: la tecnica classica e lo skating. Per quanto riguarda la prima contempla il passo alternato, il passo spinta e la scivolata spinta (solo spinta di braccia). Si usano skiroll con una lunghezza di 700 mm a due o tre ruote. Le ruote hanno una larghezza che varia da 40 a 70 mm se gli skiroll sono a due ruote, mentre è di 20 mm per quelli a tre ruote. Sulle ruote deve essere montato il dispositivo antiritorno, preferibilmente sulle ruote anteriori.
Per quanto riguarda invece lo skating, la tecnica è molto simile al pattinaggio a rotelle. Le tecniche di spinta più utilizzate sono il passo in discesa (pattinaggio solo gambe, senza l'appoggio dei bastoncini, magari in posizione "uovo"), il passo in salita (appoggio del bastoncino contemporaneo all'appoggio di uno sci), il passo in piano o lungo (appoggio del bastoncino dopo la spinta di uno sci) e il passo doppio (appoggio del bastoncino contemporaneo ad ogni spinta dello sci).
Per il pattinaggio si usano skiroll a due ruote con una lunghezza che varia da 530 a 600 mm. Per gli skiroll da gara le ruote hanno un diametro di 100 mm e si possono avere con tre differenti durezze della gomma (asfalto asciutto e ruvido o bagnato viene utilizzata una gomma più morbida).

 

Team Futura, una storia lunga più di 40 anni

L'attuale Team Futura fu fondato nel 1978 a Lavis con la prima denominazione Gruppo sportivo Elledue, grazie ad una miscela di coraggio e lungimiranza, dedicandosi al softball. Nessuno o pochi all’epoca avrebbero scommesso e speso soldi in una disciplina sportiva ai primi passi in Italia. Ma l'allora presidente Bernardo Trabalzini aveva già le idee chiare e senza ripensamenti si tuffò nel progetto che sarebbe poi servito, grazie al prezioso aiuto di un compagno di viaggio Fausto Filippi, alla vera nascita del gruppo.
Nell’autunno del 1981 il G.S. Elledue affida le ragazze del softball ad altri dirigenti e passa sotto le insegne della FISI, cambiando deominazione e dando vita ad un team che ha un ruolo di primaria importanza nel settore dello sci di fondo in Italia, in particolar modo nell'universo over 30, il mondo master.
Dopo una storia di presidenza targata Bernardo Trabalzini, diventa timoniere Andrea Buttaboni (presidente), con lo stesso Bernardo Trabalzini vicepresidente e un consiglio direttivo composto da Federico Bortolotti, Luigi Turri, Silvano Berlanda, Pietro Bosin, Maria Rosa Ferroni, Sandro Pedrolli e il forte atleta Alessio Berlanda.


Team Futura: 328.7477981 – info@teamfutura.it – www.teamfutura.it
PegasoMedia: 349.7190267 – ufficistampa@pegasomedia.it – www.pegasomedia.it