La parigina che ha scalato il mondo ha inevitabilmente conquistato anche il numeroso pubblico che ha assistito al racconto della sua vita in quota ma non solo, visto che il teatro Valle dei Laghi di Vezzano per la prima serata dell'ottava edizione di Mese Montagna ha fatto registrare subito il tutto esaurito. Catherine Destivelle, seppure nata in Algeria, ha trascorso la sua gioventù nella capitale francese per poi avvicinarsi subito al mondo dell'alpinismo, quindi all'arrampicata sportiva centrando risultati sorprendenti, tornando successivamente alle scalate e alle spedizioni himalayane. Un'icona dell'alpinismo mondiale che ha sviluppato un percorso personale e di esperienze intenso, vario, ricco, che l'ha portata alla continua ricerca di nuove sfide, sempre con un unico comune denominatore: la grande passione per la montagna.
Un racconto affascinante quello che la Destivelle ha esposto a Vezzano, documentato con immagini fotografiche, video realizzati nelle sue numerose imprese, la maggior parte nella sua fruttuosa parentesi da arrampicatrice (anche perché gli sponsor negli anni Ottanta la marcavano stretta), fino alla proiezione di una sequenza del film “Au delà des cimes”, con la quale ha vinto la Genziana d'oro del Club Alpino Italiano a Trento Filmfestival del 2008.
“Grazie alla mia grande passione - ha rivelato Catherine – ho viaggiato molto ed ho avuto l'opportunità di conoscere profondamente me stessa, i miei limiti, gestire le emozioni, ma soprattutto incontrare e apprezzare culture, usanze diverse. Sono stata davvero fortunata. Con l'arrampicata sono stata in posti incredibili come il Mali, l'Australia, gli Stati Uniti e la Tanzania, con l'alpinismo sulle Dolomiti, sul Cervino, Monte Bianco e sulle Alpi slovene, con le spedizioni nell'ovattato universo himalayano”.
Una vita di esperienze forti dunque e, soprattutto, di grandi imprese la maggior parte in solitaria, come l'apertura di una nuova via sul Petit Dru nel massiccio del Monte Bianco e le invernali sulla parete nord dell'Eiger, sulla nord delle Grandes Jorasses lungo lo sperone Walker, sulla nord del Cervino lungo la via Bonatti, i tanti titoli e competizioni vinte nell'arrampicata compreso il Rock Master di Arco, per chiudere con le ascensioni himalayane e il suo unico ottomila, lo Shishapangma, conquistato nel 1994. Tante sfide vinte, ma anche rinunce e abbandoni, documentati con fotografie emblematiche “perché quando la natura si fa ostile non bisogna osare”, ha sottolineato la Destivelle, in ogni caso comunque nessun tormento e rimpianto. “A freddo in tutta onestà non ho nulla da recriminare. Se qualche obiettivo non sono riuscita a raggiungerlo fa parte del mio percorso. Doveva andare in questo modo”, ha sentenziato. Il momento più significativo? “Pur rispettando un grandissimo come Bonatti quando la stampa enfatizzò la mia ascesa sulla nord del Cervino in sole 4 ore, fu per me un incredibile iniezione di fiducia. Partì subito dopo per gli Stati Uniti per allenarmi intensamente”. Ora si dedica anzitutto al suo caro figlio sedicenne Victor, appassionato di vela e prossimo a sfidare l'Ora e il Peler del Garda, alla scrittura di libri e alla cinematografia di montagna.
La serata d'apertura di Mese Montagna ha avuto come prologo due momenti particolari, ovvero l'inaugurazione della mostra pittorica “Ardue Vie” dell'artista Mauro Berlanda che esporrà le proprie opere per tutta la durata della rassegna e la premiazione del concorso fotografico “Fotografa la Valle dei Laghi” dal titolo “Tetti e camini” curata dall'associazione culturale Garbari del distretto di Vezzano.
Il prossimo appuntamento di Mese Montagna è programmato per domenica pomeriggio a partire dalle 14 presso la palestra delle scuole medie di Vezzano. Grazie alle Guide Alpine e all'Associazione Movimento Verticale bambini, ragazzi e adulti potranno scoprire il mondo dell'arrampicata in sicurezza e, in abbinamento, viene riproposta la singolare iniziativa “Parole Appese” organizzata con Itas Assicurazioni.
FOTO SERATA CATHERINE DESTIVELLE