Ritrovato il proprio organico dopo la sfortunata parentesi della settimana scorsa, la Trentino Energie ha ripreso a marciare con il passo sicuro che aveva messo in mostra a Schio, prima di essere colpita dall'epidemia. La voglia di riscattare il ko interno incassato contro il Torri e gli stimoli che regala un derby, in particolare quello con l’Ata Trento, che si ripropone ormai da sei stagioni, hanno trasmesso la giusta carica alle ragazze di Mario Martinez, impostesi per 1-3 (25-20, 12-25, 19-25, 20-25) in quella che fino alla scorso anno era anche la casa dell’Argentario, il PalaBocchi.
Dopo un primo set giocato sotto tono, almeno nella parte finale, connotata da troppi errori, le ospiti hanno cambiato marcia e sono riuscite a ingabbiare il gioco dell’Ata, battendo con efficacia, attaccando le palle alte con maggiore efficienza e difendendo tantissimo, una prerogativa che ha permesso alla Trentino Energie di far propri quasi tutti gli scambi lunghi e di acquisire via via una carica agonistica sempre maggiore. Da circoletto rosso, fra le altre, la prova di Serena Sfreddo, che ha attaccato 8 palloni con il 62% di efficacia, realizzando anche 5 muri.
L'Ata, penalizzata dall'assenze della regista titolare Lorena Zanei, della schiacciatrice Arianna Forti, nonché di Matilde Maines, ha faticato a trovare i giusti equilibri, soprattutto in attacco (26% contro il 37% dell'Argentario con 14 errori contro 8).
Mario Martinez recupera sia Aurora Bonafini sia Katerina Pucnik, accanto alle quali schiera il resto del settetto base, ovvero Alessia Paoli in contromano, Monica Costalunga in posto quattro, Serena Sfreddo e Eleonora Buratti al centro, Sofia Battistoni libero. Marco Mongera si affida ad Angelica Rizzo per la regia, Erica Eliskases opposta, Greta Carosini e Carolina Falcucci in banda, Elisa Ferracci e Maddalena Bertoldi al centro, Rebecca Eccel libero.
Il primo vantaggio dell'incontro se lo costruisce l’Argentario, grazie ad un primo tempo di Sfreddo (2-4), ma l’Ata impatta già sul 6-6, sfruttando il muro di Carosini su Paoli e poi va una prima volta al sorpasso grazie un attacco della stessa Carosini. Trovata fiducia, la squadra di casa decolla con le battute di Maddalena Bertoldi, una rotazione nella quale si annotano un errore di Paoli, un muro di Ferracci su Costalunga e un ace su Battistoni. Il 13-9 sarebbe ancora recuperabile, ma in fallo fischiato al palleggio di Aurora Bonafini dal severissimo primo arbitro contribuisce a conservare le distanze. La Trentino Energie riesce comunque a pareggiare i conti e ad andare al sorpasso quando prima Carosini attacca sull'antenna, poi Rizzo commette un invasione (17-18), ma la gioia dura poco, perché le ospiti da quel momento in poi non conquistano più alcun break point, mentre la Walliance ne conquista ben cinque, grazie a due stoccate di Eliskases e trwe errori delle argentelle, davvero poco lucide in questo rush finale.
Il tempo di cambiare campo e il vento muta radicalmente direzione. La Trentino Energie appare determinatissima a ribaltare gli equilibri e scatta dai blocchi con un imperioso 1-5, frutto soprattutto degli attacchi e dei muri di Katerina Pucnik. L’Ata reagisce con un attacco e un ace Eliskases nonché con un muro di Rizzo, riuscendo a conservare la parità fino al 8-8. Quando tocca ad Alessia Paoli andare al servizio l'Argentario scappa però via in maniera definitiva: due attacchi di Pucnik, due di Costalunga e due errori dell’Ata portano il punteggio sull’8-15, che diventa addirittura un 9-18 dopo un errore di Eliskases è l'ennesimo attacco vincente di Pucnik. Si arriva molto velocemente alla fine della frazione, visto che nel finale anche Alessia Paoli passa con continuità, mentre l’Ata raccoglie poco o nulla. Il 12-25 viene fissato da un primo tempo di Sfreddo.
Nel terzo set la Walliance prova a riprendersi dopo il notevole calo di rendimento del secondo, ma si trova costretta ad inseguire subito le rinfrancate argentelle, che un ace e un attacco di Pucnik con due muri di Sfreddo portano sul 4-7. Sono i servizi violenti e precisi di Erica Eliskases a consentire all’Ata di mettere a segno un parziale di 4-0 e di tornare in gara (3 ace), raggiungendo il massimo vantaggio sull’11-8, frutto di un primo tempo di Ferracci. A questo punto l'Argentario accorcia le distanze con un ace di Paoli e poi si rifà con gli interessi quando dalla linea dei 9 metri si porta Costalunga: la schiacciatrice numero 14 mette a segno due ace, gli ennesimi di questo set, accompagnati da un muro di Buratti e da un attacco di Pucnik. Dal 12-15 in poi l’Ata non riesce più a conquistare alcun break point, a causa della grande efficienza del cambio palla ospite, mentre l'Argentario arrotonda il punteggio grazie a qualche errore di troppo della Walliance, chiudendo sul 19-25.
A questo punto l'inerzia del match è tutta nelle mani di Bonafini e compagne, ma nella quarta ed ultima frazione deve lottare con il coltello fra i denti almeno fino al 17-17 per poter avere la meglio. L’Ata, infatti, parte avanti 3-0, parziale poi annullato da un errore di Bertoldi e un muro di Sfreddo su Eliskases. Le squadre vanno avanti a braccetto fino al 5 pari, quando un attacco di Falcucci e un muro di Carosini su Paoli regalano alla bianconere i break point del 9-5. L’Argentario non demorde, rimane in scia grazie alla buona vena di Monika Costalunga, molto regolare in attacco, e raccoglie il punto della parità (13-13) con un ace di Bonafini su Falcucci. Si lotta con il coltello fra i denti fino al 17 pari, quando un muro di Costalunga su Eliskases e un attacco della stessa schiacciatrice creano il gap decisivo, non solo in termini di punteggio ma anche sul piano psicologico, visto che poi l’Ata perde mordente. Un errore di Eliskases e un muro di Buratti sulla stessa opposta e, poco dopo, un attacco di Katerina Pucnik (18-23) rendono imprendibili le argentelle, che poi vanno a chiudere 20-25 con un attacco della schiacciatrice triestina.