Ripartenza doveva essere e ripartenza è stata
La corsa verso l'edizione dei 50 anni è lanciata

Non aveva sbagliato lo staff della Società Podistica Novella ad indicare l’edizione 2023 del «La Ciaspolada» come quella della ripartenza. È vero, si tratta di un termine che negli ultimi mesi abbiamo letto e sentito fin troppe volte, talvolta usato a proposito altre a sproposito, perché tanta è la voglia (o l’illusione) di tutti di poterci ritrovare nel mondo che avevamo lasciato prima della pandemia, in tutti gli ambiti della nostra vita, ma questo è senza dubbio un caso nel quale il suo uso appare del tutto legittimo.
Lo stop subito nel 2021 e il faticoso ritorno sulle scene del 2022 avevano infatti messo a dura prova la macchina organizzativa, che da anni deve anche fare i conti con un avversario formidabile e imbattibile come il cambiamento climatico, ma la tenacia, molto nonesa, di chi non si arrende facilmente, è stata premiata lo scorso 7 gennaio, quando 2.082 concorrenti si sono presentati sulla linea di partenza della popolare corsa con le racchette da neve, che ha di fatto inventato una disciplina sportiva. Un riscontro numerico molto importante, che si accompagna ad una altrettanto importante valutazione di tipo qualitativo: chi ha preso parte a questa grande festa ha dichiarato espressamente di averlo fatto per ritrovare tutto ciò che gli era mancato nei mesi in cui questi momenti ci erano stati negati dal Covid-19. Il resto lo hanno fatto le nevicate di fine novembre e fine dicembre, non particolarmente copiose, ma sufficienti per imbiancare le Regole di Malosco, e la bella giornata di sole che ha accompagnato la 49ª edizione. Gli ingredienti, insomma, alla fine c’erano tutti e ripartenza è stata.
Garantire un futuro a «La Ciaspolada», è bene chiarirlo, non è un esercizio fine a sé stesso o la mission di qualche cocciuto nostalgico, ma è un obiettivo che sta a cuore a chi vuole mantenere in vita l’unico evento di massa presente nel calendario invernale della Val di Non, un catalizzatore di flussi turistici, che si salda perfettamente con l’offerta del periodo natalizio. Il tipo di target a cui si rivolge, inoltre, è molto ampio: non ha limiti di età, non deve eccellere in alcuna disciplina sportiva, non deve dotarsi di alcun costoso attrezzo. L’unico elemento richiesto è la voglia di stare insieme ad altre persone, di passeggiare nella natura e di godersi le eccellenze del territorio per qualche giorno. Una proposta alla portata delle famiglie e rispettosa dell’ambiente.
Natura, cultura ed enogastronomia, è questo il triangolo virtuoso della manifestazione. La prima è stata garantita dalla scelta, felicemente obbligata, di riportare la gara alle Regole di Malosco, un’area naturale pressoché incontaminata, solitamente frequentata in estate, ma non inverno, che ha saputo stupire per il secondo anno consecutivo chi non la conosceva. Prati e boschi si alternano senza significativi dislivelli ad una quota alla portata di tutti e per passeggiare con le ciaspole è difficile chiedere di meglio.
La seconda è stata portata all’interno dell’evento dal pettorale, sulla cui parte posteriore appariva una fotografia del santuario di San Romedio, non solo perché con i suoi mille anni di storia rappresenta una delle testimonianze storiche più importanti della valle, ma anche perché è il punto di arrivo del Cammino Jacopeo d’Anaunia, un percorso a tappe che i devoti affrontavano in altre epoche (dal Cinquecento in poi) per mantenere fede ai voti espressi e che oggi è stato rilanciato da una associazione costruita ad hoc. I suoi membri hanno dato vita alla marcia della pace con la quale è stata inaugurata, venerdì 6 gennaio, la 49ª edizione de La Ciaspolada, una testimonianza importante in un periodo in cui l’Europa ha una sanguinosa guerra alle proprie porte.
Infine l’enogastronomia. Anche in questa edizione nella zona di partenza e di arrivo, nonché presso la Baita Fanti, sono stati allestiti punti di ristoro, che hanno servito a ciclo continuo mele, banane, vin brulè, the caldo e i prodotti, di Melinda, main sponsor della manifestazione. I ristoranti della zona hanno inoltre lavorato senza sosta per due giorni e la sera del 7 gennaio la scorpacciata si è conclusa alla Ciaspolfest di Cavareno.
Ora, anche se mancano undici mesi, è già tempo di pensare alla 50ª edizione, perché nel gennaio del 2024 si celebrerà un anniversario importantissimo. Le idee sono tante ed occorre ordinarle in tempi rapidi, per poi mettere in moto la macchina organizzativa.

Risorse aggiuntive:

galleria FOTO - La Ciaspolada numero 49
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