Le interviste ai protagonisti della gara internazionale

Alex Silbernagl (1° slalom speciale under 16): «Nella prima manche sono partito per penultimo, ma comunque la pista ha retto abbastanza bene. Ho sbagliato all’entrata del piano finale e ho perso velocità. Nella seconda discesa sapevo che non avevo nulla da perdere. Sono rimasto tranquillo e mi sono detto “devo attaccare, attaccare e basta”. Non mi aspettavo di riuscire a vincere. Una volta arrivato al traguardo pensavo a un posto nella top 10, magari nella top 5. Poi ho visto tutti finirmi alle spalle, uno a uno. Sono felicissimo: da under 14 ero arrivato secondo qui all’Alpecimbra Fis Children Cup, ora è arrivata la vittoria. Vengo da Castelrotto, lo stesso paese di Florian Schieder, che è l’uomo del momento, visto il recente podio in Coppa del Mondo. Lui è un velocista, a me invece piacciono lo slalom e il gigante, le specialità per cui mi sento portato. Sarebbe bello riuscire ad arrivare dove è arrivato lui».

Marta Giaretta (2^ Slalom Speciael Under 16): «In una gara come questa bisogna attaccare per centare il grande risultato e probabilmente nella prima manche ho esagerato commettendo almeno tre errori evidenti che mi hanno fatto perdere centesimi preziosi. Nella seconda ho cercato di essere più lucida e ci sono riuscita. ho sciato molto bene, forse un'indecisione alla fine del muro, altrimenti era una manche perfetta. Alla fine essere salita sul podio alla fase internazinoale è comunque fantastico. Sono molto contenta».

Giada D'Antonio (1^ gigante Under 14): «Dopo le Selezioni l’avevo promesso che andavo a vincere anche la fase internazionale. E così è stato e punto a fare il bis anche nello slalom. In questi giorni a Folgaria mi sto divertendo molto e non sento l’ansia al cancelletto e probabilmente questo è un valore aggiunto. Poi la neve è spettacolare, molto invernale, e la tracciatura nel gigante era abbastanza semplice. Appena tagliato il traguardo mi ero resa conto di aver fatto una prova di qualità, ma ho dovuto aspettare fino all’ultimo concorrente per alzare le braccia al cielo».
 
Leonardo D'Inca (2° gigante Under 14): «Ho sciato bene, ma il tedesco Elias è stato più bravo, soprattutto se consideriamo che è sceso con un pettorale alto. Il tracciato era veloce ma abbastanza stretto e io spesso sono arrivato lungo su alcune porte, mentre il vincitore è riuscito a trovare una traiettoria che si è rilevata più incisiva. Sono comunque contento del risultato e per vivere questa esperienza internazionale di alto livello. Ora proverò a riscattarmi in slalom, anche se onestamente io mi esprimo meglio in gigante. Non ho mai vinto in una competizione nazionale fra i rapid gates, speriamo che l’atmosfera internazionale e la voglia di riscatto mi consenta di centrare un oro. Io ci credo».

Michele Vivalda (3° gigante Under 14): «Sono partito con un pettorale alto ed essere riuscito a salire sul podio è un risultato straordinario. Peccato non aver avuto la possibilità di avere un numero basso perché poteva anche arrivare la vittoria per come ho sciato. La pista, che ha comunque tenuto bene e il mio risultato ne è la testimonianza, inevitabilmente era un po’ segnata. All’inizio del muro poi ho pure commesso un piccolo errore, ma alla fine sono felice per questa medaglia. Ci proverò anche domani in slalom, che fra l’altro è la specialità che mi riesce meglio».

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