Alessio Magagnotti era il grande favorito della vigilia, assieme a tutta la sua squadra, la Forti e Veloci. Il sedicenne trentino di Avio ha tradotto nero su bianco il pronostico della vigilia e ha trionfato alla 55ª edizione della Coppa d’Oro di Borgo Valsugana, la classicissima per Allievi che ha visto schierati ai nastri di partenza 412 atleti e che ha regalato la gioia del podio anche al bresciano Francesco Baruzzi (secondo) e al piemontese Giacomo Dentelli, terzo, accolti sul rettilineo di via Spagolla da un pubblico da Giro d’Italia.
Il Trentino è tornato a esultare alla Coppa d’Oro a distanza di dieci anni dall’ultima volta, quando a vincere fu l’atleta di Pergine Valsugana Nicola Conci, ora professionista con la Alpecin-Deceuninck.
Magagnotti ha centrato il quindicesimo successo stagionale, il più importante e il più bello della sua ancor giovane carriera, e ha portato in trionfo il direttore sportivo del club rossoblù Claudio Caldonazzi, tratto distintivo della gara organizzata dal Veloce Club Borgo. Mai come in questo caso, il premio al diesse è azzeccato, perché quella della Forti e Veloci è stata una vittoria frutto di una perfetta prova corale.
Melsan Idrizi si è occupato di tenere chiusa la corsa nelle fasi iniziali, Oscar Vlad Sandri ha poi imposto selezione lunga la prima delle tre ascese verso il Gpm di Telve, da sempre trampolino di lancio per gli aspiranti vincitori. Nel finale è stato il campione italiano Edoardo Augusto Caresia a riportare il capitano designato di giornata sui due corridori che in quel momento comandavano le operazioni, il generosissimo trentino dell’Aurora Christian Vedovelli e il comasco Mattia Gaffuri (Alzate Brianza). Al resto ci ha pensato Magagnotti, alla cui “sgasata” è riuscito a rispondere il solo Baruzzi, poi battuto nel decisivo sprint a due.
Il classe 2007 trentino, indiscusso leader della classifica nazionale di categoria, ha conquistato la quindicesima affermazione stagionale, lui che nel 2023 ha indossato anche la maglia tricolore di campione italiano della cronometro e si è infilato al collo la medaglia d’argento al Festival Olimpico della Gioventù Europea a Maribor.
Quella vista oggi è stata una delle più belle edizioni della Coppa d’Oro degli ultimi anni, incerta e combattuta fin dalle fasi iniziali, che dopo il via da Borgo Valsugana prevedevano un lungo tratto in linea, con il Gpm di Tenna prima difficoltà altimetrica di giornata. Già lì, Magagnotti ha testato la gamba, seguito dall’altro trentino Fabio Segatta (Montecorona), che si è poi aggiudicato il traguardo volante intitolato ad Antony Orsani e ha chiuso ottavo al traguardo.
Successivamente ci hanno provato in solitaria prima Christian Vedovelli (Aurora) e poi il mantovano Sergio Ferrari (Mincio Chiese), a precedere l’entrata sul circuito finale, caratterizzato dalla salita di Telve, dove i corridori hanno trovato ad attenderli due ali di folla. Al primo dei tre passaggi in vetta è transitato al comando Fabio Segatta (Montecorona), poi è arrivato l’attacco deciso del classe 2008 vicentino Lorenzo Campagnolo (Borgo Molino), capace di guadagnare una quarantina di secondi sul gruppo dei migliori.
Il suo tentativo si è spento nel corso della tornata conclusiva, quando il combattivo Vedovelli è andato a riprenderlo e ha poi rilanciato la propria azione, imboccando la salita di Telve con una quindicina di secondi di margine sugli inseguitori. Il portacolori dell’Aurora è stato riagganciato poco prima dello scollinamento da Mattia Gaffuri (Alzate Brianza) e, in seconda battuta, dal gruppo dei principali candidati alla vittoria, riportati sotto da uno scatenato Edoardo Augusto Caresia.
In contropiede è scattato Magagnotti, con il solo Baruzzi capace di tenere la sua ruota. Poi la decisiva volata a due, vinta dal trentino della Forti e Veloci. Lo sprint per il terzo posto è stato vinto da Giacomo Dentelli (Gb Junior Team), con Mattia Proietti Gagliardoni (Uc Foligno) e Roberto Capello (Sanmaurese) a completare la top 5.
Alessio Magagnotti quest’anno ha alzato le braccia al cielo quindici volte. A Borgo Valsugana aveva già vinto la Coppa di Sera tra gli Esordienti, ma vincere la Coppa d’Oro ha un altro sapore. «Sicuramente questa è la mia vittoria più bella – commenta il vincitore -. Ci tenevo molto e sono contentissimo. Oggi non ho vinto solo io, ma ha vinto la squadra. Devo dire un “grazie” ai miei compagni, su tutti Idrizi, Sandri e Caresia, che sono stati super. E poi un “grazie” enorme al mio direttore sportivo Claudio Caldonazzi. Martedì scorso ci ha fatto vedere i video degli errori che abbiamo commesso domenica scorsa alla Coppa Dino Diddi. Abbiamo cercato di non ripeterli e… abbiamo vinto».
Rispetto allo scorso anno, Magagnotti ha dimostrato di avere un altro passo in salita, lui che spesso ha vinto le corse in volata, forte di un ottimo spunto veloce. «Ci ho lavorato sì – aggiunge il trentino della Forti e Veloci -. A dire il vero, nel finale non pensavo di riuscire a scollinare per primo al Gpm. Non avevo buone sensazioni, né ottime gambe, perché mi ero già spremuto sulla salita di Tenna per fare selezione. Ho cercato di stringere i denti e di rimanere con i migliori. A quel punto non potevo mollare».
Che emozioni ha provato sul rettilineo d’arrivo di via Spagolla? «È stato magnifico, questa giornata la ricorderò per tutta la vita» replica Magagnotti.
Il vero vincitore di giornata, come da tradizione alla Coppa d’Oro, è il direttore sportivo del primo classificato, Claudio Caldonazzi, che quest’anno ha esultato ventisette volte assieme ai propri corridori. «La stagione era già perfetta due mesi fa, ora è difficile trovare altre aggettivi per questi ragazzi – commenta Caldonazzi, che nel 2023 ha brindato ai due titoli tricolori conquistati da Magagnotti e Caresia, nella cronometro e nella corsa su strada, senza dimenticare quello dell'inseguimento a squadre -. Siamo riusciti a costruire una squadra compatta, che lavora. Un gruppo di corridori che si sacrificano l’uno per l’altro. È servito del tempo, ma questi risultati non arrivano per caso. Senza la collaborazione di tutti non avremmo vinto la Coppa d’Oro».
Spesso è il direttore sportivo a ringraziare i propri corridori. Oggi sono loro a dire “grazie” a Claudio Caldonazzi. «È stata una delle più belle corse che abbia mai visto – aggiunge Caldonazzi -. Quest’anno abbiamo vinto ventisette volte e questo è stato il successo più sofferto. Sia per il prestigio della corsa, sia perché fino a quando non ho visto Magagnotti transitare per primo all’ultimo Gpm aveva l’ansia addosso. Quando l’ho visto passare, mi è passato tutto».
A Borgo Valsugana ha raccolto applausi anche Francesco Baruzzi. «Arrivare secondi non è mai bello, ma salire sul podio alla Coppa d’Oro ha comunque un grande valore – racconta il secondo classificato -. Avevo provato un allungo già durante il secondo passaggio sulla salita di Telve, ma purtroppo non è andato a buon fine. Nel finale, ho imboccato per primo il rettilineo d’arrivo: sapevo che con Magagnotti sarebbe stata dura allo sprint e devo essere contento della mia gara».
Deve esserlo anche il piemontese Giacomo Dentelli. «Ho provato a tenere la ruota di Magagnotti e Baruzzi nel tratto finale della salita, ma hanno dimostrato di avere qualcosa in più degli altri – spiega Dentelli -. In discesa ho tentato il tutto e per tutto, ma non è bastato. Il terzo posto è comunque un buon risultato».