Le interviste ai protagonisti della gara

Cesare Maestri (primo classificato): «Quando gli impegni me lo consentono cerco di essere sempre al via de La Ciaspolada, soprattutto quest’anno, visto che si festeggiava la cinquantesima edizione. Per me è arrivata la quinta vittoria e non posso che essere soddisfatto. La neve ci ha dato una mano, ha reso tutto più bello. La mia tattica di gara? Non avevo pianificato un attacco: ho visto che la prima parte del tracciato era in salita, che è il mio pane, quindi ho cercato di approfittarne. L'ultimo chilometro di gara ho cercato di godermelo, anche se stavo facendo fatica, ma il vantaggio era ormai rassicurante. Arrivare a Fondo a braccia alzate è sempre una bella emozione. Tanti mi chiedono perché torno a La Ciaspolada. Credo che questa sia una gara unica, originale, completamente diversa dalle competizioni a cui partecipo abitualmente e per questo motivo affascinante. C'è una splendida atmosfera e mi piace correre con le ciaspole ai piedi. Parliamo inoltre di una gara che riesce a proporre ogni anno una starting list di alto livello, come accaduto anche quest'anno. Baldaccini e Vender sono atleti con i quali mi confronto abitualmente, runner che sono ai vertici sia a livello nazionale che internazionale. Sono davvero contento per la mia vittoria: la dedico al comitato organizzatore, che anche quest’anno si è superato nonostante le tante avversità».

Alex Baldaccini (secondo classificato): «All’invito di Gianni Holzcknecht di essere in gara all'edizione del cinquantenario non potevo dire di no. La Ciaspolada ha un fascino particolare. Quest'anno per me era un’incognita, visto non l’avevo preparata, così come non ho ancora fissato gli obiettivi stagionali. Cesare ha subito perso il largo, io ho cercato di gestirmi, trovandomi in seconda posizione e poi mantenendo un buon vantaggio su Vender. Dopo tre vittorie è arrivato un altro podio a La Ciaspolada, che è decisamente rilevante, considerando anche la lista partenti».

Alberto Vender (terzo classificato): «Correre La Ciaspolada sulla neve, con il collaudato arrivo in centro a Fondo, è sempre un’emozione unica. Essendo il primo impegno sportivo dell'anno, subito a ridosso delle festività natalizie, non è facile percepire la condizione fisica, ma sono soddisfatto della mia prestazione, considerando fra l’altro l’alto livello degli avversari in gara. Io ho cercato di fare il mio ritmo, controllando Maestri e Baldaccini, che mi precedevano, e cercando di non farmi staccare troppo. Alla fine ho conquistato un altro podio in questa gara magica. Peccato perché l’idea iniziale era quella di affrontarla assieme all’amico Marco Filosi, che però si è dovuto ritirare prima del via per la rottura di una ciaspola».

Giulia Marchesoni (prima classificata): «Vincere La Ciaspolada alla prima partecipazione è un risultato straordinario e impensabile. Non avevo mai corso con le racchette da neve ai piedi e devo ringraziare l’amico Antonio Molinari, che mi ha stimolato ad indossare il pettorale. Proprio per la mia inesperienza, nelle prime fasi di gara ho usato prudenza, poi ho visto che ero comunque davanti con le altre e nel tratto in salita, che mi è congeniale, ho forzato l'andatura ed ho guadagnato la testa, che sono riuscita a mantenere sino al traguardo. Una nuova emozione nel mio percorso agonistico. Sono proprio felice per questa vittoria. Un ottimo inizio di 2024 dopo un 2023 comunque ricco di soddisfazioni».

Celia Balcells Serra (seconda classificata): «Ho tenuto sempre il mio ritmo e sono riuscita a rimanere davanti alla vincitrice fino a quando non è cominciato l’ultimo tratto in salita. Il mio vantaggio è sempre stato minimo e sapevo che non sarebbe stato sufficiente per mettere al sicuro il successo, infatti alla fine Giulia ha trovato qualche energia in più e mi ha superato. Mi sono comunque divertita molto a correre sulla neve e in mezzo a così tante persone felici di esserci, appuntamento al prossimo anno insieme alla nostra squadra catalana, che non mancherà mai qui a Fondo».

Desiree Michelon (terza classificata): «L’anno scorso, alla mia prima partecipazione, mi sono classificata quinta e mi sono divertita, ma volevo fare meglio e ci sono riuscita. È stata una gara dura, che si è decisa alla fine, visto che a 200 metri dal traguardo ero ancora dietro a Georgina Gabarro. È stato bello poter usare le racchette da neve fin dalla partenza e prendere parte ad una vera Ciaspolada, correre in questo modo è più duro e si rischia speso di inciampare, ma dà soddisfazione ed inoltre il paesaggio è molto più spettacolare».

Gianni Holzknecht (presidente Comitato Organizzatore): «Quella appena andata in archivio è stata una delle edizioni più difficili de La Ciaspolada, ha messo a dura prova il nostro Comitato Organizzatore, che anche in questa occasione ha dimostrato di saper sopperire a tutte le problematiche. Il fatto che la neve sia caduta proprio la notte di vigilia della gara ci ha lasciato tante opzioni aperte, soprattutto in ottica tipologia di tracciato, ma pure tanto stress. Alla fine siamo riusciti a proporre un percorso integralmente con le ciaspole e i tanti complimenti ricevuti dai partecipanti per noi sono la cartina di tornasole, che ci ripaga di tanti sforzi. Siamo stati fortunati anche per la finestra senza precipitazioni che ha accompagnata alla gara. Quest’anno la benedizione di Don Franco Torresani, nostro infaticabile partecipante, è stata il valore aggiunto».

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