A fine mese Laura Pirovano potrà tornare a provare l’emozione di gareggiare in casa, nell’amato Trentino. Non nella sua Val Rendena, ma nella vicina Val di Fassa, «dove è cominciato tutto» come spiega la ventiseienne azzurra, tra le attese protagoniste della due giorni di Coppa del Mondo di super G in programma sabato 24 e domenica 25 febbraio sulla pista La VolatA di Passo San Pellegrino.
Pirovano ha ritrovato le giuste sensazioni e la continuità di risultati che andava cercando, come certificato dai piazzamenti fin qui raccolti nella stagione in corso, su tutti il settimo posto nel superG di Val d’Isere del 17 dicembre scorso e il sesto nella discesa libera di Cortina d’Ampezzo del 26 gennaio. Ora manca l’acuto, quel podio che la portacolori delle Fiamme Gialle ha dimostrato a più riprese di avere nelle gambe.
«Mi sento bene e questa è la cosa che principalmente conta» racconta Pirovano, che nei giorni scorsi ha partecipato alla due giorni Fis di slalom gigante di Folgaria, approfittando dell’occasione per due buone sessioni d’allenamento. «Quest’inverno sono riuscita a trovare un po’ più di continuità nelle prestazioni ed è arrivato qualche buon risultato – aggiunge la classe 1997 di Spiazzo Rendena -. Ora l’obiettivo è quello di replicarlo sulle nevi di casa».
Davanti al pubblico amico. «Questa due giorni di superG voglio proprio godermela – spiega ancora l’azzurra -. Quando gareggiammo a Passo San Pellegrino nel 2021, si era nel periodo della pandemia di Covid. In quell’occasione non potemmo sentire il calore del pubblico di casa, ma quest’anno sarà diverso».
Ancor più per lei, visto che si gareggerà nel suo Trentino. «In Val di Fassa mi sento a casa – commenta Pirovano -. Vengo da un’altra valle, ma ho un sacco di ricordi legati a questa località. In primis le tante gare giovanili disputate su quelle nevi. Per me è come tornare dove tutto è cominciato».
Come trova la pista di gara, La VolatA? «La pista è molto bella – replica Laura -. Per noi è il tracciato di casa, la nostra palestra, ma purtroppo non potremo trarre grande vantaggio da questo. Ormai tutte le principali squadre nazionali vengono ad allenarsi su questo pendio. Di fatto è diventato un centro d’allenamento per la velocità e non solo per noi italiane. Non avremo quel vantaggio che potremmo avere, ma questo la dice lunga sulla bellezza e il valore del tracciato».
Come la giudica sotto l’aspetto tecnico? «È completa – replica l’azzurra -. È una pista tecnica, con tratti ripidi alternati a sezioni di scorrimento e a dei dossi. Un’ottima palestra per allenarsi e un ottimo tracciato da gara».
Non può mancare una considerazione sul tema del momento, i tanti infortuni che hanno messo fuori causa parecchie atlete, tra cui alcune big del Circo Bianco.
«È indubbio che ci si stia spingendo sempre più vicino al limite, se non oltre – spiega Pirovano -. I calendari sono fitti, i materiali sempre più performanti. Personalmente, però, non la sto vivendo male. Sono consapevole che per un atleta che vuole fare tutte le discipline sia più difficile. Io sono principalmente velocista, quindi il mio calendario è tutto sommato gestibile».
Quando si parla di velocità, è comunque indubbio che la componente rischio ci sia. «Siamo le migliori sciatrici al mondo e abbiamo scelto di fare uno sport pericoloso – argomenta Pirovano -. La discesa libera, in particolare, è una specialità che richiede pure una certa dose di pazzia. Andare a cercare ulteriori rischi è folle, ma non si può nemmeno eliminare ogni sorta di pericolo, altrimenti non sarebbero più discese di Coppa del Mondo».
Se n’è parlato molto in occasione delle gare di Cortina d’Ampezzo, dove si è infortunata anche la campionessa americana Mikaela Shiffrin. «Io avevo il pettorale numero 2 e, quando mi è stato chiesto un giudizio sulla pista, ho detto che era bellissima, da attaccare, poi si è visto com’è andata – conclude l’azzurra -. La neve era fantastica e tutte le sciatrici riuscivano ad andare forte. Chiaro, nei passaggi critici la componente pericolo c’era. È stato inserito qualche elemento di difficoltà in più, poi sta anche noi atlete capire fino a dove ci possiamo spingere».
L’obiettivo di Laura Pirovano, ora, è puntato sulla due giorni della Val di Fassa, con il sogno di viverla da protagonista.