Le grandi difficoltà con le quali la Trentino Energie aveva portato a casa il successo contro il Lurano 95, alla ripresa delle ostilità dopo la pausa natalizia, erano state, dunque, un segnale preciso, che sabato scorso ha trovato conferma. A Castenedolo, opposto ad una squadra tecnicamente più attrezzata di quella bergamasca, sabato l’Argentario non è infatti quasi mai riuscito a giocare la propria pallavolo, confermando tutte le difficoltà già mostrate a Cognola una settimana prima nel mettere a terra la palla e in generale nel ritrovare quell’aggressività che lo avevano portato sognare i playoff prima di Natale. Con l’eccezione della bolla del terzo set, una frazione del tutto scorporata dal resto del match, il Torbole Casaglia ha messo le mani sulle tre frazioni vinte, sempre con larghissimo anticipo, portandosi sul 18-12 nella prima, sul 10-4 nella seconda, sul 17-12 nella quarta. Una partita a senso unico, come si era vista solo a Mandello sul Lario il 14 ottobre, che deve far suonare un campanello di allarme.
Il girone di andata delle argentelle si chiude dunque a quota 26 punti, lo stesso bottino della passata stagione, benché con una posizione di classifica leggermente migliore (quarto posto invece che quinto) e ad una distanza inferiore dalla capolista (7 punti invece che 10). Un cammino che ha riservato molti momenti di gioia e vittorie importanti contro Promoball, Bassano e Ata, ma anche momenti di “down” che sono costati punti pesanti per la classifica. Ora ci sono tre settimane di lavoro da sfruttare al massimo per ritrovare la brillantezza del 2023.
Le bresciane utilizzano il settetto base, imperniato sulla solidissima diagonale palleggiatrice - opposta composta da Giulia Oriente e Chiara Arici, intorno alle quali si muovono le laterali Aurora Marchesini e Alessia Andreis, le centrali Renée Campi e Flavia Canevali, il libero Camilla Riccardi. La Trentino Energie schiera il consueto starting seven, con Ilaria Garbo nel ruolo di libero.
Che sarà una serata molto difficile lo si capisce fin dai primi scambi. Con il turno al servizio di Oriente il Torbole Casaglia si fionda in un lampo sul 4-0 e anche se siamo solo ai primi scambi si tratta purtroppo di un vantaggio già decisivo, perché le ospiti non riusciranno più a colmarlo. Due buone battute di Groff permettono a Costalunga (mani e out) e Pixner (smash) di ridurre lo svantaggio a -1, ma la battaglia ad armi pari dura solo fino al 10-9, perché poi Oriente si regala un ace su Costalunga (12-9), la centrale Canevali chiude un comodo smash (15-11), Pucnik manda out un pipe e Arici va a segno dai nove metri ancora su Costalunga (18-12). La ricezione trentina soffre troppo per poter immaginare una rimonta, inoltre la coppia Arici - Marchesini ha spesso l’ultima parola quando le azioni si prolungano. Il 25-18 finale lascia poco spazio all’immaginazione.
La squadra di casa ricomincia a suonare il medesimo spartito anche nella seconda frazione. Aiutata da due errori in attacco dell’Argentario, che non riesce a dare continuità al proprio gioco, va sul 5-3, che diventa un 7-4 grazie ad un fortunato ace sul nastro, il quale apre anche una serie di servizi letali dell’opposta Arici: smash di Oriente dopo ricezione lunga, fast di Canevali, pallonetto lungo di Oriente e la frazione è già finita (10-4). L’Argentario riesce a rosicchiare qualcosa solo quando forza la battuta (12-9 con un ace di Bonafini e un muro di Sfreddo), ma sono lampi occasionali. Il Torbole Casaglia continua martellare fino al 23-15, poi la Trentino Energie riesce per la prima volta a infilare quattro break point uno dietro l’altro, grazie a due ace di Pucnik, ma è tardi per rimontare e ci pensa Arici a fissare il 25-22.
Dopo due set così è difficile scommettere su un cambio radicale degli equilibri, ma la pallavolo a volte sa riservare delle sorprese. Sarà perché le bresciane entrano in campo un po’ “molli”, sarà perché l’Argentario non può che crescere, fatto sta che nella terza frazione parte a razzo, aiutato da una serie di errori delle bresciane, inusuali per quanto visto fino a quel momento (già tre fino all’1-6). A chiudere anzitempo, di nuovo, il set, questa volta a favore della Trentino Energie, è il turno al servizio di Chiara Groff, che propizia un ace, uno smash di Pixner su un pallonetto e altri due errori bresciani. Sul 2-12 si gioca già pensando alla quarta frazione, mentre il vantaggio assume proporzioni surreali, come il 3-18 costruito con due ace di Costalunga e un altro errore di Torbole Casaglia. Il problema è che un dominio così marcato consegna il parziale alle argentelle senza dare loro il tempo per ricostruire le proprie trame di gioco e questo verrà pagato a caro prezzo nel quarto parziale. Con 16 break point su 25 punti (contro 9 delle avversarie) Bonafini e compagne vanno al cambio di campo sperando di aver dato una spallata all’incontro, ma non sarà così.
Il Torbole Casaglia conquista un break point in ciascuno dei primi tre turni al servizio, ritrovando feeling con il servizio, aiutato da un’invasione in attacco di Costalunga e da un attacco in rete di Groff. Le gialloblù giocano a memoria e mettono la palla a terra con mille soluzioni diverse, quali fast, pallonetti e attacchi di palla alta. L’Argentario è frastornato, perché si ritrova nella stessa situazione delle prime due frazioni e aiuta le avversarie con altri errori in attacco di Groff e Costalunga. Sul 19-14, per rincarare la dose, Irene Favero inserisce al servizio Maria Penocchio, mai entrata prima, che comincia a martellare dalla linea dei nove metri, permettendo a Marchesini di realizzare due contrattacchi, a Oriente di murare Sfreddo e a Pucnik di sbagliare in pipe. È un’altra frazione senza alcun pathos. Solo sul 23-15 la Trentino Energie riesce a produrre un po’ di gioco, che le frutta alcuni break utili per limitare il passivo da mandare agli archivi. Ci pensa la solita Arici, indiscussa mvp del match, a portare a casa gli ultimi due punti. Ora, per fortuna, è tempo di una nuova pausa.