La Juventus domina, poi si fa raggiungere
infine conquista la finale all'ultimo minuto

È stata una partita dalle mille emozioni e dai mille colpi di scena, quella che ha potuto godersi il pubblico di Aldeno questa mattina. Una semifinale che la Juventus ha vinto per 4-3 al termine di un match rocambolesco, che i bianconeri hanno prima blindato e poi quasi gettato alle ortiche, subendo oltremodo la generosità di un Parma mai domo, che ci ha creduto fino all’ultimo secondo. I bianconeri raggiungono la finale per la decima volta dal 1991 ad oggi grazie ad un gol realizzato all’ultimo minuto di recupero dal neo entrato Ndiaye.
La cronaca del match si apre con una punizione bianconera al 2’, che manca lo specchio della porta. Al 6’ arriva la prima rete dei piemontesi: Ferrando svetta di testa su un calcio d’angolo battuto da destra e supera Vassallo. La Juve insiste e al 9’ Bove mette a lato di piatto a destra del portiere da buona posizione. Il Parma in questa fase subisce e al 18’ Monteleone sfiora il palo con un bel tiro dalla distanza, ma al 20’ i ducali si fanno vedere con un bel tiro di Cabrini dal limite dell’area che esce di poco. Ancora Juve al 30’: il cross da sinistra di Beruatto viene sfiorato da alcune teste, ma il punteggio rimane sull’1-0. Al 35’ Cabrini scende sulla destra e ed entra in area, toccato da un difensore bianconero, così reclama un calcio di rigore che l’arbitro non concede. Si arriva così al 41’, quando Manicone corregge un calcio d’angolo dalla destra con una bella semirovesciata, che viene respinta dal portiere emiliano, ma non abbastanza da impedire a Morselli di intercettare la palla sulla linea di porta e insaccarla. È il 2-0 che chiude la prima frazione.
Nella ripresa ci si attende che il Parma aumenti la propria pressione, invece al 10’ va a rete ancora la Juventus. Il 3-0 porta la firma di Morselli, che stavolta capitalizza l’assist di Kean, bravo a rubare palla a centrocampo, con un tiro alla sinistra di Vassallo. I giochi a questo punto sembrano fatti, anche se mancano ancora 30’ di gioco: nelle semifinali, infatti, ogni tempo dura 40’ e non 35’ come del turno a gironi.
Il Parma al 15’ ruggisce con un tiro in diagonale di Cabrini dalla destra, che impegna severamente l’attento Lubbia. Sul calcio d’angolo da sinistra Bruschi appoggia di piatto la sfera in rete, siglando il 3-1. La squadra di Pizzi acquista convinzione e continua a premere, creando una mischia furibonda al 22’, che non ha sviluppi, ma è il preludio al raddoppio dei gialloblù: al 25’ Pierini viene atterrato in area e l’arbitro Dallapiccola concede il penalty trasformato dallo stesso Bruschi, calciando a sinistra del portiere. La qualificazione torna in bilico e la Juventus prova a ipotecarla con un bel tiro di Kean a colpo sicuro, che va però a sbattere sulla traversa, poco dopo che il tecnico del Parma Pizzi era stato espulso per proteste. La tensione aumenta e le ammonizioni fioccano. Al 41’, quando la Juve pensava di aver chiuso la pratica, Bruschi difende palla al limite dell’area, si gira, va sul fondo e disegna un traversone basso sul quale si avventa Pierini marcando il pareggio. Ma non è finita: al 44’ il bianconero Conti batte una punizione a metà campo, buttando la sfera in mezzo all’area, Kean al limite dell’area piccola la sfiora di tacco e prima che esca sul fondo Bove riesce a crossarla sul secondo palo, dove il neo entrato Ndiaye la manda di testa in gol. La semifinale finisce qui.

Il tabellino della gara

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