Lo sviluppo dei materiali, l’evoluzione della preparazione atletica e tecnica, la tipologia degli atleti top, ma soprattutto una serie di aneddoti curiosi, originali, esclusivi e divertenti che raccontano meglio di tante pensose elucubrazioni i 30 anni di storia della Sellaronda Skimarathon. È stato tutto questo il talk show organizzato presso il cinema Marmolada di Canazei alla vigilia della prestigiosa competizione internazionale di sci alpinismo, condotto dal giornalista Rai Silvano Ploner e che ha visto la presenza in sala di un gran numero di appassionati di montagna e di sport.
Un simpatico viaggio dalla prima edizione datata 1995, che è iniziato con i saluti degli organizzatori Daniela Perathoner ed Oswald Santin, ma soprattutto con il ricordo del vulcanico fondatore dell’evento Diego Perathoner e proseguito poi con gli interventi di Omar Oprandi, Franco Nicolini, Carla Jellici, Jakob Hermann, Karin Pizzinini, Daniele Felicetti e Hansjörg Lunger,
Dall’iconica definizione della Sellaronda Skimarathon forgiata da Oswald Santin «È una gara con 4 salite e 4 discese», ai racconti di Hansjörg Lunger, quando perse il contatto con il compagno di squadra in un’edizione caratterizzata da neve e temperature rigide, ritrovato dopo mezzora quando ormai aveva deciso di ritirarsi. Ed ancora dai ricordi di Omar Oprandi e delle prime edizioni concluse con le vesciche ai piedi per la tipologia di gara diversa dalle tradizionali sci alpinistiche alla lunga notte trascorsa per allenarsi prima della competizione da parte di Karin Pizzinini, che con la sorella Cristina vollero a tutti i costi essere le prime donne ladine a vincere nel 1996.
Singolare anche la narrazione di Franco Franz Nicolini, che alla domanda su come bisogna interpretare questa gara ha risposto: «Bisogna partire forte, accelerare a metà e sprintare alla fine», soffermandosi poi sulla sua partecipazione vittoriosa del 2004 in coppia con Camillo Vescovo. In un’edizione caratterizzata da una straordinaria bufera e con il quesito posto dal patron Diego Perathoner al passaggio ad Arabba: «Pensate di proseguire o annulliamo la gara?». Fu perentoria la replica di Franz: «Ci sono dubbi? Ci vediamo al traguardo». Carla Jellici si è soffermata invece sulle prime edizioni pionieristiche assieme alla compagna Roberta Croce, concluse con fatica, ma con la decisione di allenarsi assiduamente per cercare di lasciare il segno. E nel 2003 arrivò la vittoria. Al predazzano Daniele Felicetti, il più giovane fra i relatori, nè stato chiesto di approfondire aspetti come l’alimentazione, l’evoluzione dei materiali e lo spirito di gareggiare in squadra.
Non sono mancati i fuori programma, come l’intervento dalla sala del fassano doc Luciano Fosco, che nel 1997 vinse proprio con Omar Oprandi, o come quello del "senatore" Valerio Lorenz, l’unico ad avere preso parte a tutte le edizioni e specialista della zona ristori. Infine il giornalista del quotidiano l’Adige Ugo Merlo si è soffermato sul prestigio e il valore della Sellaronda, un evento ambasciatore della Val di Fassa e strategico per l'evoluzione dello sci alpinismo in generale, anche in chiave olimpica.