La Levico-Vetriolo 20+2 ha emesso i propri verdetti al termine del percorso di 7.880 metri, particolarmente tecnici e selettivi, come raccontano i protagonisti della competizione andata in scena domenica 5 maggio. Ecco le dichiarazioni:
Luigi Fazzino su Osella Pa30 (primo classificato): «Grande vittoria su un tracciato a me nuovo, grazie all’ottimo lavoro del mio team. Peccato per la pioggia di sabato, che non mi ha consentito di testare la macchina nella seconda prova, ma alla fine è servito arrivare a Levico qualche giorno prima per studiare il percorso nel dettaglio. Ho staccato il miglior tempo nella prima manche e realizzato una prestazione di alto livello anche nella seconda. Sappiamo che in gara due le gomme Avon sono meno performanti rispetto alle Pirelli, ma abbiamo gestito al meglio la vettura. Si tratta della terza gara stagionale con questa macchina ed abbiamo ancora un po’ da lavorare, ma quando si vince riesce tutto meglio. Analizzando il percorso e in particolar modo l’ultimo tratto molto difficile e veloce, con una careggiata stretta, mi gratifica il fatto di aver fatto registrare il miglior tempo di settore in entrambe le run, un settore per i “senza cervello” come si dice fra gli addetti ai lavori. Complimenti a Diego per l’organizzazione, per la passione che ci mette e per l’ospitalità».
Franco Caruso su Nova Proto Np 01-2 (secondo classificato): «Si tratta della mia prima partecipazione alla Levico-Vetriolo, una gara bellissima, su un percorso affascinante e un contesto paesaggistico suggestivo, che richiedeva però molta attenzione per l’asfalto a tratti disomogeneo che faceva saltare la vettura. Non mancherò l’anno prossimo. Purtroppo non è arrivata la vittoria, anche perché Luigi è stato davvero forte e mi rimane comunque la soddisfazione di aver combattuto sul filo dei secondi un un ventiquattrenne talentuoso, siciliano come me. Sono stato l’unico dei big aa affrontare entrambe le prove per preparare al meglio il percorso. Nonostante ciò nella prima manche ho sbagliato assetto gettando al vento secondi preziosi. Poi Fagioli ha fatto un intervento miracoloso e nella seconda manche ero decisamente competitivo, come ha dimostrato il cronometro. Tornerò in Trentino per la Trento-Bondone».
Christian Merli su Osella Pa21 4C (terzo assoluto): «Sono soddisfatto a metà, purtroppo non è stata una settimana facile perché non sono al 100% fisicamente dopo l’incidente. Il percorso della Levico poi si è rivelato più difficile del previsto. Ho iniziato a studiarlo da giovedì, pur avendo partecipato in passato, ma non è stato sufficiente, anche perché non ho ancora il feeling con questa Osella, perché la uso poco. Mi ha sicuramente penalizzato non aver svolto la seconda prova del sabato e nella prima manche ho faticato nella guida. Nella pausa abbiamo apportato qualche modifica alla vettura ed è cambiata anche la mia prestazione, migliorandomi di 4 secondi, ma soprattutto divertendomi. Sono onorato di aver vinto il trofeo Francesco Pera. Ora mi attende un tour de force con le tappe spagnole dell’Europeo e soprattutto con la partecipazione alla Pikes Peak».
Thomas Pedrini su Osella Pa2000 (quarto classificato): «Se consideriamo che il mio obiettivo era la top ten, aver ottenuto un quarto posto alle spalle di piloti più attrezzati, è un motivo di soddisfazione. Sono felice del feeling che chilometro dopo chilometro sto trovando con la macchina, che sento sempre più mia. Mi sono proprio divertito su un percorso molto bello, con un tracciato piacevole, molto stretto, veloce e tecnico che nell’ultimo tratto consente di raggiungere gran velocità e con un asfalto irregolare che ti porta in giro. Mi rivedrete l’anno prossimo, magari sperando in un podio».
Nicola Grazioli su Gloria C8 (sesto classificato): «Se guardiamo il piazzamento dello scorso il risultato di oggi è un passo indietro, ma lì davanti abbiamo piloti e vetture di alto livello rispetto al mio standard. Nella run del mattino ho faticato, perché ho provato un treno di gomme nuovo, con una mescola diversa, che ci ha costretto ad adattare la macchina. Nell’intervallo abbiamo lavorato con il team e la seconda manche è stata particolarmetne positiva. Adesso cercherò di essere al via anche della Trento Bondone».
Rudi Bicciato su Mitsubishi Lance Evo Vi (primo gruppo A-S): «La Levico-Vetriolo è proprio difficile. Non sono riuscito a memorizzarla dopo le prove del sabato ed ho fatto un po’ di fatica, pur avendo partecipato anche alla prima versione della gara, fra l’altro con la stessa vettura, ma con 150 cavalli in meno. Ho fatto troppi errori, ma non era facile. Singolare poi il fatto di aver ottenuto l’identico tempo nelle due salite».
Adolfo Bottura su Lola B 99/50 (decimo assoluto): «Risultato positivo se consideriamo che nelle prove ho avuto tante difficoltà per un problema elettrico. In gara sono partito motivato, certo che la vettura fosse a posto dopo gli interventi della serata, con l’obiettivo di onorare al meglio l’amico Francesco Pera e mio cugino Mauro Bottura. Sono riuscito con grande determinazione a condurre una buona prestazione, che mi ha premiato con la decima prestazione, ma primo di gruppo».
Massimo Maniero su Bmw M3 E30 (1° classificato auto storiche): «Giornata da incorniciare con il miglior tempo complessivo fra le storiche, che mi gratifica molto e mi dà auto convinzione anche per le prossime sfide. Un successo che personalmente mancava dal 2006, su un tracciato bellissimo, molto tecnico e veloce, con un asfalto che non concede distrazioni. Sono contentissimo per la prestazione cronometrica, visto che nelle prove il meteo non è stato dei migliori. Nella prima manche ho preso in mano la macchina staccando un 4’55”72 e nella seconda ho migliorato di ulteriori tre secondi, centrando un ottimo tempo di 4’52”61, poi risultato il migliore della giornata, scavalcando Pizzato nella generale. Per il mio team è poi giunta la doppia soddisfazione per il terzo posto di Massimo Ronconi. Non ci resta che festeggiare subito, poi testa fissa alla Trento Bondone, con la certezza che tornerò a Levico anche il prossimo anno per cercare di bissare la vittoria».
Diego Degasperi (presidente di Trentino Motorsport): «È stata un’edizione indimenticabile. Sono stanchissimo, ma felice. Ci siamo migliorati ulteriormente rispetto allo scorso anno e questo grazie ad una squadra di collaboratori fantastici, tutti con grande esperienza e passione. E i piloti questo aspetto lo hanno apprezzato, come probabilmente il fatto che la regia dell’evento sia in mano ad uno di loro, che conosce le esigenze di chi guida. Priorità che desiderava Francesco Pera. Il fatto che quest’anno nelle prime gare si registri un trend negativo del 25% in quanto a partecipazione, aver portato al via solo 10 vetture in meno rispetto allo scorso anno è un aspetto da non sottovalutare, fra l’altro con alcuni driver inizialmente iscritti e poi costretti a dare forfait per problemi con il mezzo e con l’adattamento alle nuove normative. L’anno prossimo penso che potremo raggiungere quota 200 e spero davvero di reindossare il casco. È stata una sofferenza non mettere la tuta quest’anno».