Le dichiarazioni dei protagonisti
dei due Trail di 42 e 12 chilometri

Ecco come hanno commentato le proprie prestazioni gli atleti saliti sul podio della DoloMyths Run.

Riccardo Borgialli (1° nella 42 km) - «Sono molto contento di questo successo, perché nel lunghissimo duello con Georg non ho mai mollato. Mi dispiace che a decidere la sfida sia stato un involontario errore di percorso compiuto dal mio avversario nella parte finale di questa appassionante sfida, ma in questo sport può succedere. Il percorso l'ho trovato molto suggestivo, per me che non avevo mai corso immerso in questi scenari naturali è stato magnifico affrontarlo. Ci vediamo il prossimo anno per la rivincita».

Georg Piazza (2° nella 42 km) - «Mi dispiace di essermi fidato di un concorrente che ha seguito una traccia rivelatasi sbagliata e di aver quindi dovuto cedere la vittoria per pochi secondi, a seguito della penalizzazione che ci ha comminato la giuria. Dò appuntamento a Riccardo per l'anno prossimo per una nuova disfida, questa volta conoscendo entrambi meglio il tracciato».

Diego Angella (3° nella 42 km) - «Questo è un terzo posto che per me vale molto, più di così non avrei potuto fare, sinceramente. Riccardo è scappato via subito e poi non l’ho più visto fino al traguardo, mentre Georg mi ha superato prima del Passo Pordoi e poi ha tenuto un altro ritmo, quindi da quel momento in poi ho badato a difendere la terza piazza. Bellissimo l’ambiente naturale, in particolare lo spettacolare passaggio a Passo Padon, e ottimo il clima con una pioggerellina che non mi ha disturbato più di tanto, anche se ha reso un po’ scivolosa l’ultima discesa».

Giulia Marchesoni (1ª nella 42 km) - «Mi sono posizionata alla partenza consapevole del fatto che le favorite oggi erano altre, per questo in avvio ho cercato di tenere il mio ritmo senza strafare, anche perché so che se mi affatico subito poi ho grossi problemi, perché sono nel pieno di una stagione molto intensa ed infine perché non sapevo come avrebbe reagito il mio corpo partendo così presto al mattino. Sul Col Rodella ho capito che avrei potuto vincere e quindi subito dopo ho fatto valere le mie qualità in discesa, resa insidiosa dalla pioggia, un ulteriore vantaggio per me. Solo una volta giunta al traguardo ho tirato un sospiro di sollievo, perché in queste gare può succedere di tutto fino alla fine. Una grande emozione».

Claire Jacquin (2ª nella 42 km) - «Questa era la prima prima gara sulle Dolomiti e me la ricorderò a lungo. Ho fatto un po’ di fatica a correre sulle rocce, le radici e sul fondo bagnato, ma sono contenta per il risultato finale. Ho percorso circa 30 chilometri insieme a Giulia, poi lei si è dimostrata veramente tosta e l’ho dovuta lasciare andare, ma non ho alcun rimpianto».

Samuel Demetz (1° nella 12 km) - «Ho trovato veramente piacevole affrontare questo percorso in un clima ideale per correre. Nei primi tre chilometri siamo rimasti uniti, poi ho cominciato ad aumentare il ritmo e ho perso di vista gli altri concorrenti. Ho incontrato qualche difficoltà quando mi sono trovato a dover superare la coda della gara partita mezz’ora prima sul ripido, ma potevo contare su un buon vantaggio e quindi è andato tutto bene. Mi sono divertito e quindi farò il possibile per tornare l’anno prossimo».

Elisa Cavallo (1ª nella 12 km) - «Sono doppiamente soddisfatta, per la vittoria e perché oggi non avrei nemmeno dovuto essere qui. Ho staccato le avversarie fin dai primi chilometri, molto corribili, e ho tenuto il mio ritmo senza difficoltà. Sono stati concorrenti della gara lunga a comunicarmi che davanti a me non c’era nessuna altra runner e a confermami che ero prima, questo mi ha dato ulteriori energie. Temevo molto il freddo, ma dopo i primi metri mi sono scaldata per bene e non ci ho più pensato. Davvero suggestiva l’ultima parte del tracciato».


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