Ecco come hanno commentato le proprie prestazioni gli atleti saliti sul podio della DoloMyths Run Sky.
Mattia Bertoncini (1° classificato) - «Sto vivendo un sogno. Questa vittoria mi ha regalato una soddisfazione enorme, ma è stata dura, perché nella prima parte in salita Tiziano Moia ha imposto un ritmo che gli altri non sono riusciti a mantenere, lo vedevamo sempre più lontano davanti a tutti, ma sapevamo che in discesa molte cose avrebbero potuto cambiare. Sulla discesa ho aumentato il ritmo, conoscendo abbastanza bene il percorso dopo cinque partecipazioni, e ho cominciato a superare chi mi precedeva, uno dopo l’altro, fino a quando non ho messo dietro tutti. Tuttavia ho dovuto stringere i denti fino alla fine, perché Gianluca stava avvicinandosi pericolosamente sempre di più; ho chiuso gli occhi e dato tutto».
Gianluca Ghiano (2° classificato) - «Un secondo posto alla mia prima partecipazione a questa competizione non può che rendermi molto felice. La tattica è stata quella giusta: fino all’attacco della Forcella Pordoi non ho forzato molto, poi in quel punto ho visto che molti avversari hanno deciso di fare un uso sistematico dei bastoncini, finendo per camminare invece che correre, mentre io li ho impiegati meno, e questo mi ha permesso di accelerare. Poi in discesa ho trovato il mio terreno ideale ed appena è terminata la parte più tecnica ho aumentato il ritmo correndo gli ultimi 2,5 chilometri con una media di 2’40”. Come ha detto Kilian, queste gare si vincono in salita e si perdono in discesa. Al via non c’erano i campioni di qualche anno fa, ma questo non intacca la mia soddisfazione per questo argento».
Tiziano Moia (3° classificato) - «Dovendo fare i conti con un forte mal di schiena, l’unico modo che avevo per vincere questa gara era forzare al massimo in salita, per guadagna più vantaggio possibile, e poi limitare i danni in discesa, dove il dolore si fa sentire. È andato tutto benissimo fino all’ultima curva prima di raggiungere la strada, ero riuscito a conservare un po’ di vantaggio e a quel punto, sinceramente, pensavo che fosse fatta. Invece in quel punto sono scivolato a terra procurandomi uno stiramento all’interno della coscia che mi ha bloccato. Mi sono trascinato fino all’arrivo per difendere almeno un posto sul podio, ma prima o poi questa gara voglio vincerla. Non finisce qui. A mente fredda se avessi forzato un po' fino al Piz Boè potevo anche battere il record in salita».
Lucija Krkoc (1ª classificata) - «Vincere questa gara era un sogno che cullavo da 13 anni ed ora l’ho realizzato. Sono abbastanza stupita di essere andata così forte lungo tutto il percorso, anche se arrivar in cima al Piz Boè è durissima. Ho corso senza pensare a nulla, in particolare senza avere alcuna indicazione sulla posizione delle mie inseguitrici, anche perché oggi sarei stata felice anche di un quinto posto. Meglio di così non poteva andare».
Malen Osa Ansa (2ª classificata) - «Sono contenta di aver tagliato il traguardo, ma non troppo della mia prestazione. Mi ero preparata bene per questa gara e avrei voluto andare più forte, ma evidentemente non era la mia giornata, dato che Lucija è andata costantemente più forte di me. Che le cose non stavano andando per il meglio me ne sono accorta quando al Pordoi Elisa mi ha superato e quando il cronometro mi stava dicendo che il mio ritmo era inferiore a quello dello scorso anno, così ho accelerato, ma non è stato sufficiente per raggiungere la battistrada. Ad ogni modo adoro questa vallata e questa competizione, tanto che sono qui da cinque giorni, quindi ci riproverò il prossimo anno».
Elisa Desco (3ª classificata) - «Sono soddisfatta del mio piazzamento, perché la vigilia era stata molto tribolata. Il viaggio per arrivare qui mi ha affaticato e ieri avvertivo un forte mal di schiena, ma oggi è andato tutto bene. Per come si era messa ad un certo punto ho anche sperato di arrivare più in alto, ma aver duellato con atlete che hanno vent’anni meno di me è per motivo di soddisfazione, così come il fatto di aver tenuto un buon ritmo in discesa, dove con il tempo sono peggiorata».
Diego Salvador (presidente del comitato organizzatore) - «Mandiamo agli archivi un’altra edizione di successo della gara sky, accompagnata da un tempo splendido, da una grande quantità di pubblico disseminata sull’intero percorso, da una sfida connotata da colpi di scena. Ringrazio il comitato organizzatore che da anni mi affianca e i tantissimi volontari che si mettono a nostra disposizione nei giorni in cui si svolgono le competizioni. In quanto alle nuove sfide del sabato, la trail da 42 chilometri e la short da 12, sono nate sulla spinta del nostro desiderio di proporre sempre qualcosa di nuovo. Non tutto è andato come previsto, ma cercheremo di migliorare in vista del prossimo anno».