La Val di Fassa e il Trentino hanno scritto un’altra pagina indelebile negli annali dello sport internazionale. La storia racconterà, infatti, che il primo Campionato del Mondo Uci di Enduro e di E-enduro ha avuto come teatro i tracciati della valle ladina, alla presenza di 222 atleti in rappresentanza di 32 nazioni. Non solo, perché si è trattato di un’edizione da leggenda per le difficoltà amplificate dalla neve caduta in quota e dai tracciati molto tecnici, scivolosi e impegnativi, che hanno decretato i primi campioni del mondo della storia dell’adrenalinica specialità del fuoristrada, per la cronaca tutti e quattro francesi, ovvero i quotati Kevin Miquel ed Estelle Charles nella E-enduro, con un super Andrea Garibbo, 35enne di La Spezia, splendida medaglia d’argento, mentre nelle competizioni muscolari l’hanno fatta a padrone Isabeu Courdurier, alla sua ultima competizioni da professionista, ed Alex Rudeau.
Il terreno di gara si è rivelato molto insidioso, soprattutto nelle numerose contro pendenze con radici tipiche dei tracciati fassani, ma complessivamente con un’ottima aderenza che ha permesso agli atleti di spingere e cercare le traiettorie migliori e più veloci.
La gara riservate all'E-Enduro è andata in scena su un percorso che prevedeva nove prove speciali, con due "power stage", per uno sviluppo complessivo di 43 chilometri e 2500 metri di dislivello, dei quali 1450 senza impianti di risalita. La vittoria, al maschile, è andata al francese Kevin Miquel, che ha costruito il suo successo interpretando meglio di tutti le ultime prove speciali. Partito con il quinto tempo dopo la prima sezione cronometrata, denominata “Titan”, il 32enne francese di Cavaillon ha alternato prove costanti ad altre di assoluto livello, come l’ultima in località Ciasates, al termine della quale ha fatto registrare il miglior crono di frazione, totalizzando la prestazione più veloce della giornata con il tempo finale di 29’02”250. Solo 6 secondi in meno su una prestazione complessiva di 29 minuti dell’azzurro Andrea Garibbo, che si è messo comunque al collo una medaglia iridata che vale moltissimo. Il 35enne spezzino è stato particolarmente costante in tutte e nove le prove speciali, terzo nella prima frazione, addirittura il migliore nella sesta, denominata “Bridge 72”. Una prestazione che gli ha permesso di issarsi al secondo posto, per poi retrocedere di una piazza nella settima speciale e risalire in seconda piazza nella seguente. Una posizione mantenuta sino al termine, con qualche sbavatura nella frazione conclusiva, chiusa con il quarto tempo parziale. Protagonista per tutta la gara, poi, il francese Adrien Dailly, in testa fino alla settima prova speciale, ma poi costretto al ritiro a causa di un guasto tecnico.
Francese anche la medaglia di bronzo, ottenuta da Kevin Marry, a 13 secondi dal vincitore.
Parla transalpino anche la E-Enduro al femminile, per merito di Estelle Charles, che ha concluso le 9 prove speciali con il tempo complessivo di 34’14”036, capace di precedere di 32" la cilena Florencia Espineira Herreros e di 1’21” la tedesca Raphaela Richter. L’attesa azzurra di Faenza Alia Marcellini si è invece dovuta accontentare del settimo posto, con un ritardo di 3’40” dalla vincitrice, mai in lotta per una medaglia.
Combattuta anche la sfida maschile di enduro, con due francesi sul gradino più alto del podio. A trionfare è stato Alex Rudeau, che ha concluso le 5 prove speciali su uno sviluppo di 33 km e un dislivello positivo di 1950 metri, con 900 metri di dislivello senza impianti di risalita, facendo registrare la prestazione di 21’54”131. Argento per il suo compagno di squadra Loris Jeandel con un gap di 22”960 e bronzo per il deluso di giornata, ovvero il leader di Coppa del Mondo Richard Rude Jr, sempre a rincorrere con un grave errore nella seconda speciale. Giornata storta per l’azzurro Mirko Vendemmia che sognava il primo podio in carriera. Purtroppo nella prima speciale è scivolato, e poi non è più riuscito ad ingranare. Alla fine è 21esimo a 1’27”. L’altro azzurro Matteo Berta ha poi chiuso 33esimo.
In campo femminile chiusura trionfale della carriera per Isabel Courdurier, in testa dalla prima all’ultima speciale, terminando con il tempo di 25’24”168, prima davanti alle altre due transalpine Melanie Pugin (+ 11”) e Morgane Charre (+1’01”). Prima fra le azzurre la 25enne altoatesina di San Lorenzo di Sabato Nadine Ellecosta, caduta subito nella prima speciale, perdendo parecchi secondi e chiudendo al nono posto a 2’22” dalla trionfatrice.
La Val di Fassa sigilla nel migliore di modi il primo mondiale Uci di Enduro ed E-enduro, dimostrando di essere all’altezza di sfide organizzative di livello internazionale, superando anche le avversità del meteo, che ha reso necessarie modifiche del percorso e del programma, risolvendo tutto con rapidità ed efficienza. Merito del Comitato Fassabike, composto da 15 ragazzi con grande passione e competenza con alle spalle 16 anni di organizzazione di eventi internazionali di mtb, oltre a 150 volontari, muniti per l’occasione di oltre 700 scalda mani e piedi viste le rigide condizioni.
Andrea Garibbo, argento nella E-enduro: «Non mi capacito ancora di questa medaglia, ci vorranno un paio di giorni per realizzare questo grande risultato. Sono felicissimo. Dopo le prove di sabato, dove ho avuto difficoltà nel gestirmi, abbiamo fatto un grande gioco di squadra con gli altri azzurri e lo staff, riuscendo a trovare un buon feeling e un ottimo setting per la bici. Abbiamo osato partendo con le gomme da asciutto, mentre alcuni hanno scelto quelle da fango, una scommessa che abbiamo vinto. Ho sofferto in alcune prove speciali, prendendo anche una scivolata in punti difficili, ma ho spinto dalla prima all’ultima speciale. Sono arrivato in Val di Fassa, dopo un quarto posto in Coppa del Mondo, sapendo di avere un buon ritmo e una buona preparazione fisica ed ho martellato in tutte le Ps, sempre nelle prime cinque posizioni, commettendo pochi errori, con grande concentrazione e costanza. Volevo dare tutto me stesso senza strafare, cercando di trovare il giusto equilibrio e ci sono riuscito. Fantastico aver vinto una medaglia nella prima edizione e nella gara di casa, in Val di Fassa uno dei posti più belli all mondo per l’enduro e poi con la neve che ha dato un tocco di epicità all’evento».
Nadine Ellecosta, nona nella enduro: «L’inizio non è stato dei migliori. Purtroppo sono scivolata malamente nella prima speciale, perdendo tanto tempo. Nelle altre quattro frazioni ho provato ad attaccare per recuperare qualche posizione. In parte ci sono riuscita, ma va bene così. Questo mondiale in Italia è stata un’esperienza straordinaria, con tanti amici a fare il tifo per me. La Val di Fassa, con i suoi percorsi è una location di alto livello. Per me va in archivio una stagione positiva, nella quale sono migliorata e lavorerò per crescere ulteriormente».
William Basilico, event manager: «L'enduro in mountain bike è una disciplina che continua a sorprenderci e a coinvolgerci sempre di più, anno dopo anno. Crediamo fermamente in questo format e nel valore dell’esperienza unica che è in grado di offrire. Siamo certi di aver realizzato un evento di successo, i primi Campionati del Mondo UCI nelle categorie Enduro e E-Enduro, una manifestazione destinata a rimanere nella storia, e di aver condiviso con tutti emozioni autentiche, intense e indimenticabili. Voglio ringraziare i promotori e i principali sponsor come l’Apt Val di Fassa, Fassalift, Wdb e i partner locali Trento Doc, che ha gestito la Lounge dedicata e personalizzata da Ladin Arredi, quindi Birra Forst e Acqua Dolomia».
Nicolò Weiss, direttore Apt Val di Fassa: «Le Dolomiti, riconosciute come Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO, hanno fornito lo scenario perfetto per conferire a questa prima edizione del Campionato del Mondo un'aura epica. L'arrivo della neve ha reso l'evento ancora più straordinario, elevandolo a un livello leggendario. Non avremmo potuto immaginare uno sfondo più suggestivo per celebrare e immortalare una giornata così memorabile. Un grande lavoro di squadra, con tanti volontari che si sono messi a disposizione con passione e professionalità, iniziato con la spettacolare cerimonia inaugurale che ha visto la presenza del sindaco di Canazei Giovanni Bernard, il presidente di Apt Val di Fassa Fausto Lorenz e Chris Ball, patron del movimento internazionale dell’enduro».