Le interviste ai protagonisti della gara

Dennis Bosire Kiyaka (il vincitore): «Mi aspettavo di vincere questa gara. Avevo già partecipato nel 2021, senza però riuscire ad andare oltre al terzo posto. Sono soddisfatto del risultato, soprattutto perché ho raggiunto il mio obiettivo di riscattare quella prestazione che non mi aveva soddisfatto. Fino al sedicesimo chilometro ho corso insieme a Graziotto, poi sono riuscito ad aumentare il ritmo e a staccarlo. Io sono un specialista di skyrunning, ma ci tenevo a mettermi alla prova su questo bellissimo tracciato».

Roberto Graziotto (secondo classificato): «Sono soddisfatto di questa seconda piazza, perché era da maggio, che, a causa di problemi fisici, non gareggiavo. Ho preso parte a la 30 Trentina in preparazione alla Maratona di Venezia. Speravo di fissare un tempo più basso, ma nel complesso sono soddisfatto. Era la mia prima partecipazione, ma conoscevo il percorso e sapevo che la parte iniziale era più scorrevole, mentre che il secondo tratto era quello più impegnativo, soprattutto la salita. Ho comunque gestito il vantaggio sul terzo, conservandolo fino alla fine. Correre attorno ai laghi è stato fantastico».

Peter Lanziner (terzo classificato): «Sono soddisfatto della mia prestazione, il podio era uno dei miei obiettivi. Avevo guardato la lista dei partecipanti e sapevo fin dove avrei potuto arrivare. I primi due sono partiti molto veloci. Trattandosidi una gara di 30 km, bisogna saper dosare bene le forze, ho deciso di lasciarli andare, perché avevo capito che la vittoria mi era preclusa, quindi ho cercato di amministrarmi nei migliori dei modi per salire comunque sul podio- In quanto alla sfida con Ploner l’ho staccato al 16° chilometro e poi ho affrontato la seconda parte del percorso in solitaria. La gara mi è piaciuta molto, la terrò in considerazione come allenamento per una maratona».

Cavaline Nahimana (la vincitrice): «Ho deciso di iscrivermi per la prima volta a questa gara, perché mi ha colpito molto il suo tracciato. Per l’intero percorso mi sono goduta i paesaggi che abbiamo attraversato, anche perché il successo non è mai stato in discussione, come speravo. L’anno prossimo mi piacerebbe poter tornare».

Laura Brenna (seconda classificata): «Ho perso subito contatto con la battistrada, era evidente che avrebbe fatto gara sé, ma sono soddisfatta del secondo posto e del mio tempo, soprattutto perché ho partorito otto mesi fa. Ringrazio soprattutto il mio il coach, nonché mio marito, per come mi ha aiutato a preparare la gara. Per tutto il percorso mi sono dovuta guardare le spalle dalla terza, dato che ci siamo superate vicendevolmente. È stata battaglia soprattutto nella prima metà di percorso, poi ho guadagnato un certo vantaggio su di lei. Mi è piaciuto molto il tracciato, la seconda parte è molto più tosta rispetto alla prima e conoscerlo è importante per sapere dove dare tutto»

Sara Boer (terza classificata): «Sono soddisfattissima della mia prestazione di oggi. Da un anno a questa parte sono seguita da un allenatore ed i risultati si vedono. La quarta classificata non l’ho mai vista, dato che il vero duello è stato con Laura Brenna, che però dopo il 16° mi ha staccata e da lì in poi ho fatto una corsa in solitaria. Il percorso è bellissimo e la fatica è ripagata dagli scenari che si attraversano. Ho ricominciato ad affrontare queste distanze circa un anno fa per sentire nuovamente le farfalle nello stomaco».

Enrico Cozzini (primo trentino): «Sono molto felice sia per il piazzamento, addirittura a ridosso dei primi cinque, sia per il tempo realizzato che è simile all’incirca a quello che avevo ottenuto due anni fa qui a Levico. Tutto ciò mi gratifica molto in vista della maratona di Valencia del 1° dicembre, che sto cercando di preparare al meglio. E posso dire di essere sulla buona strada. La gara e il suo paesaggio poi sono incantevoli».

Massimo Pegoretti (presidente del comitato organizzatore): «È stata una giornata meravigliosa, con un sole e una temperatura perfetti. Tutti gli atleti sono giunti al traguardo col sorriso, felici di aver partecipato. Il successo di questa edizioneci fa venire ancora più voglia di ripartire nei prossimi anni. Grande soddisfazione i 1400 iscritti, un numero che poche gare possono vantare e che si deve anche all’ambiente naturale nel quale è immerso il tracciato e anche alla qualità dell'organizzazione e del suo clima gioviale. Merito di una squadra di collaboratori e volontari che non finirò mai di ringraziare».


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