Il re dell'edizione 2015, Emanuele Franceschini, ci teneva a fare en-plein, assicurandosi anche l'ultima tappa. «Questo è il mio tipo di terreno, anche oggi mi sono trovato a mio agio, soffrendo solo nella parte finale in salita. Proprio per questo a Ponte Oliveti mi sono staccato e poi ho gestito il vantaggio fino alla fine. La mia condizione è buona nonostante una primavera non troppo felice, perché figlia di un lavoro intenso di preparazione che svolgo con l'aiuto di Giuliano Battocletti, adesso arriva il momento di metterla alla prova in pista».
Enrico Cozzini (secondo assoluto) ha raggiunto il proprio obiettivo: «Di solito la frazione finale è abbastanza soft, invece quest'anno l'ho trovata molto dura, però sono felice perché dopo due quarti posti nella gara di casa è arrivato finalmente il secondo gradino del podio. In questa Tourlaghi si è rivelato necessario gestire bene le proprie energie, soprattutto dopo quella prima tappa molto impegnativa, questa è stata la chiave. Si è capito subito che Franceschini non era raggiungibile, così ho fatto la gara su Pinamonti, che mi è sempre rimasto attaccato: nell'ultima salita sono riuscito a resistergli e a gestire i 40 secondi di margine».
Ha difeso con successo la terza piazza in classifica generale Adriano Pinamonti, che spiega: «L'anno scorso purtroppo avevo dovuto interrompere la serie di podi, questa volta sono arrivato a Fraveggio in buone condizioni e si è visto. I percorsi li conosco abbastanza bene e soprattutto so che bisogna gestire con parsimonia le energie se si vuole arrivare in fondo. Franceschini era fuori portata, ma al secondo posto ho fatto un pensierino: oggi ho dimezzato il distacco da Cozzini, di più era difficile pretendere».
Cristian Giovanazzi (quarto assoluto) non ha rimpianti: «Il terzo posto di oggi è ciò che serviva per chiudere bene questa competizione - spiega -. Ho cercato di fare la corsa su Adriano (Pinamonti) per cercare di salire sul podio anche nella generale, ma lui in salita va più veloce di me. Credo che il risultato finale rispecchi bene i valori in campo».
Ana Nanu ha rotto l'incantesimo: «Questa è stata la mia quarta partecipazione, che finalmente ha coinciso con il primo successo dopo un secondo e un terzo posto. Per arrivare in buona forma ho partecipato a qualche gara in montagna e questo mi ha aiutato a gestire i saliscendi. Nella tappa finale ho lasciato spazio alle mie avversarie, potendo gestire un buon vantaggio. Ho trovato i percorsi bellissimi, credo proprio che tornerò anche nel 2016».
Gisella Locardi (seconda assoluta), tira un sospiro di sollievo per aver difeso con successo il secondo posto. «Alla fine Laura è arrivata a pochissimi secondi da me in classifica generale… Mi tengo stretto questo risultato, perché quest'anno i percorsi sono stati resi più duri che in passato, ma forse anche più spettacolari: la seconda tappa a Forte Cadine mi è rimasta impressa in maniera particolare. La Tourlaghi è bella anche perché si trascorrono quattro giorni tutti insieme. In quanto al primato obiettivamente Ana Nanu non era assolutamente raggiungibile dalle altre concorrenti».
Laura Ricci (terza assoluta) si è presa la soddisfazione di vincere l'ultima tappa, rompendo così il dominio di Nanu. «Alla fine con tanta buona volontà ho ritrovato il mio passo, vincendo la frazione e conquistando un posto sul podio - afferma -. Peccato che la Tourlaghi finisca qui. Ho pagato quella prima tappa difficilissima, ma adesso posso guardare al resto della stagione con ottimismo. Di questa competizione mi piacciono i percorsi e il clima molto famigliare che si respira».
Lorenza Beatrici (quarta assoluta), dopo tanti podi si deve accontentare. «In questa edizione ho sentito le gambe svuotate - racconta -, ma sono contenta di aver partecipato, perché qui ho tanti amici che tifano per me».