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Il sesto successo consecutivo di Simone Faggioli alla Trento – Bondone marca, ancora più che in passato, la supremazia assoluta del pilota toscano e della sua Norma M20 Fc nel mondo della velocità in salita. Dal 2010 non conosce rivali, né in Italia né in Europa, e la sua presenza nell’albo d’oro di questa gara è lo specchio fedele di un dominio che pare destinato a durare ancora a lungo e ormai distende la propria ombra sul totem Mauro Nesti, le cui gesta sembravano impossibili da eguagliare. Solo lui era riuscito a vincere per sei volte consecutive in Trentino (fra il 1975 e il 1971) ed il suo primato di nove acuti è ormai alla portata di Faggioli, giunto complessivamente a quota sette.
Il fatto è che i suoi avversari faticano a trovare mezzi performanti ed affidabili come i suoi e quindi partono sempre un passo indietro. In questa edizione della Trento – Bondone sia Domenico Scola sia Christian Merli hanno fatto in conti fin dalle prove del sabato con problemi al motore che li hanno poi frenati, anche se non avrebbero comunque potuto raggiungere Faggioli. Merli è salito con sette pistoni funzionanti su otto per conquistare punti utili nella classifica del Civm, Scola ha amministrato il mezzo per mantenerne la vetta. La loro tenuta ha impedito ad un brillante Federico Liber di salire per la prima volta sul podio, insieme alla sua piccola ma veloce Gloria C8P, anche se può consolarsi con un tempo inferiore ai 10 minuti. Soddisfatto del quinto posto il bresciano Paride Macario (Osella Fa 30 Zytek), così come felice del sesto è il trentino Diego Degasperi sulla Lola EVO Judd, che ha toccato la ruota anteriore sinistra. Settimo posto, con un po’ di delusione dopo il quarto tempo staccato nelle prove, per Matteo Moratelli (Osella PA 2000 Honda), che ha accusato problemi ai freni anteriori. Ha approfittato dell’assenza di Magliona e ha strappato l’ottavo posto Achille Lombardi su Osella PA 21 EVO, mettendo da parte punti preziosi nella graduatoria delle Cn. Obiettivo raggiunto, ovvero rimanere fra i primi dieci, per Adolfo Bottura (Osella FA 30 Zytek), e per il salernitano Giuseppe D’Angelo (Osella PA 21 EVO), decimo.
Tutti i piloti hanno accusato il caldo, così come le gomme e l’asfalto scivoloso nei punti in cui è stato steso da poco. In ogni caso hanno provato il piacere di guidare fra due ali di folla e di avvertire l’aria sempre più fresca man mano che si avvicinavano ai 1.650 metri di Vason.
Nel gruppo Gt giornata di gloria per Marco Cristoforetti (Porsche 911 in versione GT3), che si è imposto sull’amico “pistaiolo” Giuseppe Ghezzi (Porsche 997), il quale aveva pure preparato la vettura del pilota noneso, in un derby tutto trentino. Terzo posto per Roberto Ragazzi (Ferrari 458), che ha raggranellato punti importanti per il campionato. Il veneto ha preceduto il compagno di squadra in Superchallenge Bruno Jarach, anche lui sulla 458 del cavallino rampante. E a proposito della scuderia di Maranello va ricordato che prima dell’apripista è sfilata una fiammante Ferrari FXX, preparata appositamente dai meccanici di Maranello, che ha fatto strabuzzare gli occhi agli appassionati accampati lungo il percorso.
Bissa il successo dello scorso anno Fulvio Giuliani, primattore nel gruppo E1 con la sua Lancia Delta EVO. Ha avuto facilmente la meglio su Marco Gramenzi, la cui Alfa 155 V6 ha pagato molto il caldo.
Esulta Tiziano Nones per il successo nel gruppo A. La sua Citroen C4 WRC si è tenuta per una volta alle spalle quella di Giorgio De Tisi in un altro appassionante derby trentino di giornata. Nove secondi di distacco sono un margine considerevole, che spiega anche con il fatto che De Tisi ha giocato con il suo veicolo, forse un po’ troppo. Terzo il ceco Vojacek su Mitsubishi, giusto davanti a Maurizio Pioner, che portato per la prima volta in Bondone la Ford Fiesta WRC. Sesta di gruppo Gabriella Pedroni (Mitsubishi Lancer EVO).
Nel gruppo N fa festa l’altoatesino Amin Hafner, che ha preceduto di un'inezia (appena 39 centesimi) il compagno di squadra Antonino Migliuolo “O Play” anche lui su Mitsubishi. Per il trentino di Sorrento questa gara rimane stregata, stavolta per un problema al turbo che ne ha compromesso la sperata prestazione nel finale. Terzo il macedone Igor Stefanovski (altra Mitsubishi), attuale leader europeo tra le vetture turismo. Nuovo importante successo del bresciano Nicola Novaglio in gruppo Racing Start (Mini Cooper S) davanti a Ivan Pezzolla (stessa vettura).
Nota finale per le vetture storiche, mai tanto agguerrite come in questa occasione. Il successo ha arriso a Francesco Turatello, che con la sua Surtees da Formula 2 ha fissato un tempo da 26° posto fra le vetture moderne. Secondo Giovanni Ambroso (Osella Pa 9/90) a 53"58, terzo è Maurizio Sbrilli (Chevron B23) a 58"71, quarto Roberto Buratti (Van Diemen RF-79) a 1'05"11.
La competizione va quindi in archivio con grande soddisfazione della Scuderia Trentina, che è riuscita a portare lungo i 17,3 chilometri del percorso la bellezza di ventimila persone. Numeri che ricordano gli anni ruggenti di questa gara con 90 anni di vita. Il tempo, splendido, ha dato una mano agli organizzatori, che non hanno registrato alcun incidente degno di nota, a conferma della grande sicurezza del percorso. Anche l’ora di anticipo dello start (le 10 invece delle 11) non ha creato alcun problema al pubblico
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