Il nuovo re dello Slalom Sette Tornanti è il bresciano Roberto Loda, che inserisce il proprio nome nel giovane albo d’oro di questa manifestazione, cresciuta tanto velocemente da raggiungere quota 73 iscritti in tre sole edizioni. Non vanterà l’appeal e il blasone della Trento – Bondone, ma appare già matura per nuove titolazioni. Il pilota della agile e potente Vst, dopo il secondo posto dello scorso anno, questa volta ha fatto centro, mettendosi dietro tutti gli avversari grazie ad una terza manche importante. Il suo più temibile avversario alla fine non è stato, come si poteva prevedere, Enrico Zandonà, che nella prima prova ha urtato un birillo (vanificando così il miglior tempo parziale) e in seguito ha dovuto arrendersi per problemi tecnici, ma il piacentino Alessandro Tinaburri, leader della classifica del Trofeo Veneto – Trentino, che ha pagato appena 62 centesimi di distacco, corrispondenti a 131,84 punti, contro i 131,22 di Loda. La gara l’hanno fatta loro due, dato che il terzo classificato, il romagnolo di Cattolica Daniele Ravaioli, al suo esordio a Sardagna, ha chiuso a 4 secondi e 71 centesimi dal leader. Sul podio troviamo quindi due vetture di gruppo Vst (la Formula Vst di Loda e il Prototipo di Ravaioli) e una Formula Gloria (di Tinaburri).
Il roveretano Sante Ostuni, questa volta su Formula Gloria, si toglie la soddisfazione di aver strappato il quarto posto assoluto e la palma platonica di miglior pilota trentino della manifestazione, forte di 140,01 punti (8,79 secondi dal primo). Dietro a lui, quinto, lo sfortunato Enrico Zandonà, che nella prima manche, come dicevamo, ha pagato dieci secondi di penalità applicati, ahilui, al miglior tempo assoluto di giornata e nelle seconda ha rotto il cambio: si tiene così i 140,31 punti. Sesto il piacentino Fabio Braghè (Formula Gloria, 142,96 punti) e settimo l’ultimo dei quattro piloti al volante di una Formula Gloria, il trentino Stefano Nadalini (144,68), secondo fra i driver di casa, giusto davanti a Daniele Cristofaro (Formula Arcobaleno, 148,02). Con i suoi 131,22 punti Loda ha avvicinato, ma non migliorato il record stabilito da Zandonà nel 2013, ovvero 129,91.
Passando alle vetture con ruote coperte, il parmigiano Filippo Gennari (Renault Clio Rs) conferma la propria classe, imponendosi nel gruppo S con 149,22 punti (nono assoluto), seguito da vicino da Marco Riboni (Fiat 127, 152,11 punti) e dal trentino Matteo Togn (Volkswagen Golf Gti, 152,22 punti). Questo è anche il podio del Gruppo S. Nel gruppo N successo per Christian Manzoni (Citroen Saxo VTS, 164,64 punti) davanti a Daniel Pauletti (Renault Clio, 167,86) e Andrea Dalla Bona (Peugeot 106, 168,54 punti). Nel Gruppo A ha avuto la meglio il roveretano Corrado Ciaghi (Renault Clio, 158,21 punti) su Stefano Ceolan (Renault Clio, 158,22) e lo specialista Alfonso Dalsass (Citroen Saxo, 160,66). Fra le storiche, molto ben rappresentate, gradino più alto del podio per Giovanni Emilio Rizzi (Fiat X 1/9 Dallara, 165,26 punti), ottima la seconda piazza del trentino Alessio Piffer (Alfa Romeo 33, 169,60). Podio completato da Stefano Cracco (Renault 5 GT Turbo, 170,35).
Loda ha vinto anche il Campionato Trentino di Slalom, riservato ai piloti che hanno preso parte a tutte e tre le gare organizzate in provincia in questa stagione, quindi anche alla Levico – Vetriolo e alla Baitoni – Bondone. Dietro a lui si sono piazzati Tinaburri e Nadalini.
Da sottolineare il grande numero di spettatori che hanno preso posto lungo il tracciato, premiati dalle condizioni climatiche, visto che la pioggia ha risparmiato la manifestazione dalle prove fino alla premiazione, che si è svolta al campo sportivo di Sardagna. Questa terza edizione dello slalom organizzato dalla Scuderia Trentina sull'Alpe di Trento, ha confermato la rapida ascesa che la discplina dello sta conoscendo negli ultimi anni.
«Essere riuscito a vincere proprio questa gara mi rende molto felice – ha confidato il timidissimo Roberto Loda – in primo luogo perché la mia vettura non è certo la più potente del lotto, in secondo luogo perché questo tracciato è uno di quelli che preferisco».
Alessandro Tinaburri ci scherza sopra: «Anche questa volta ho mancato il successo, è la cosiddetta maledizione del Loda! Ironie a parte lui si è meritato la vittoria, perché è uno specialista, io comunque ho abbassato di 5 secondi il tempo del 2014 e quindi sono soddisfatto»
Daniele Ravaioli torna in Romagna felice: «Un terzo posto che accolgo con gioia, perché non ero mai venuto qui ed ho trovato una gara con tanto pubblico ed organizzata alla perfezione. Il mio prototipo quest'anno monta un motore nuovo, che stiamo sviluppando, questo podio ci dà conferme importanti».
Sante Ostuni non ha alcun rimpianto: «In una delle tre manche ho spaccato la catena della Gloria, ma mi sono divertito molto e più di così non potevo fare, anche perché questa macchina l'ho usata appena tre volte e ci sto prendendo confidenza».
Stefano Nadalini archivia con gioia lo slalom: «Per me questa era la quarta gara con la Gloria e vedo che piano piano i risultati stanno arrivando. Comunque ho commesso qualche errore di troppo e quindi credo di poter migliorare ancora».
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