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FOTOGRAFIE by Daniele Mosna
Si è conclusa con il concerto della Banda Sociale di Aldeno la 16ª edizione di MondoMerlot, che anche nell’ultima giornata, quella di ieri, ha proposto moltissimi appuntamenti sia agli amanti del nettare di Bacco sia alle persone che hanno apprezzato le prelibatezze sfornate dalle locande allestite nei cortili del paese, nonché dagli chef che hanno curato il Baccanale di sabato e la cucina d’autore di domenica.
Il programma quotidiano si era aperto in mattinata con la degustazione delle eccellenze enologiche di Israele, organizzata nell’aula consiliare del Comune di Aldeno. Alla presenza dell’ex presidente della comunità ebraica del Trentino Alto Adige Federico Steinhaus, Marco Larentis e Francesco Spagnolli hanno accompagnato una nutrita schiera di degustatori alla scoperta di sette vini dello stato mediorientale. Eccellenze per nulla conosciute alle nostre latitudini, figlie di un’agricoltura che ha mosso i primi passi appena negli anni Ottanta e che lo ha fatto anche grazie ai preziosi insegnamenti degli agronomi italiani e trentini, segnatamente quelli dell’Istituto Agrario di San Michele. I Merlot presentati ieri sono quelli prodotti in Galilea, Samaria, sopra Gerusalemme, a Samson e nel deserto del Negev, vini in grado di competere sui mercati di tutto il mondo.
Nel pomeriggio il testimone è passato nelle mani del manager enoico Luciano Rappo, che ha proposto ad un altro gruppo di appassionati l'assaggio di otto Merlot: i degustatori dovevano cercare di collocarli geograficamente in maniera corretta. Nei calici sono finiti due vini trentini, due friulani, uno veneto, uno toscano ed uno laziale, insieme ad un intruso francese. Il tema ha sviluppato un dibattito vivace, che ha permesso ai presenti di apprezzare tutte le qualità dei Merlot esplorati.
Nel centro di Aldeno, nel frattempo, tante persone hanno visitato gli stand dedicati ai prodotti trentini e molte altre hanno frequentato il teatro per sorseggiare Merlot di qualità, fino al momento finale nella piazza di Aldeno, dominato dalle note della banda. Si è chiusa così una delle edizioni meglio riuscite di questa manifestazione, che sarà ricordata per l'esordio di vini prodotti un paese straniero ospite, per l'allestimento delle locande nei cortili di Aldeno e anche per il record di etichette presenti, ben 115, caratterizzate da un livello qualitativo medio molto elevato.
«Sono tanti i motivi di soddisfazione in sede di bilancio – spiega il direttore tecnico Damiano Dallago –, in primis il successo del Concorso Nazionale, uno dei più selettivi, rigorosi e prestigiosi d'Italia, che ha ci ha poi portato alle premiazioni e alle degustazioni di Palazzo Geremia, una cornice che i nostri ospiti hanno apprezzato moltissimo. Così come quella offerta da Palazzo Piomarta a Rovereto, che ha portato sotto i riflettori un'enologa di fama come Barbara Tamburini. Interessante l'approfondimento legato ai Merlot israeliani, significativi per il territorio gli abbinamenti fra i vini della Cantina di Aldeno e i piatti della tradizione italiana. Siamo tutti molto stanchi, ma soddisfatti».