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Start con l'avventura andina dei fratelli Franchini
e le imprese invernali dei funamboli d'alta quota

Prenderà il via venerdì sera (6 novembre) l'edizione del decennale di «Mese Montagna», l'evento culturale che la Valle dei Laghi dedica al rapporto fra l'uomo e l'alta quota. Ogni anno il calendario costruito dal comitato organizzatore e dalle associazioni che lo supportano si fa più ricco ed anche questa volta non ha certo tradito le attese. Gli incontri con alpinisti e sportivi, le proiezioni e la seconda edizione della competizione podistica Sentiero 618 si susseguiranno fino al 28 novembre catalizzando su Vezzano e dintorni l'interesse degli amanti della montagna.
Si comincia con tanta carne al fuoco, visto che, dalle 20,45 in poi, si avvicenderanno sul palco del teatro di via Stoppani a Vezzano due coppie di esploratori della montagna. Due modi diversi di tuffarsi negli ambienti naturali che amano, accomunati dall'entusiasmo e dalla creatività che caratterizza la nuova generazione di alpinisti, alla quale tutti e quattro appartengono. Presentati da Alessandro Beber, i primi a raccontare le proprie esperienze in quota saranno Silvestro e Tomas Franchini, due fratelli rendenesi che quando non insegnano i rudimenti dello sci sulle piste di casa per guadagnarsi da vivere, si lanciano in spedizioni a dir poco originali. Quella che racconteranno venerdì sera ha avuto per teatro le Ande peruviane, un'avventura che nei piani iniziali li doveva portare ad affrontare la Cordillera Huayhuash e che invece un banale incidente ha forzatamente trasformato in una serie di rapide ascese sul Nevado Churup, sulla Quebrada Paron, sul Nevado Chopichalqui e sul Nevado Huascaran Sur, compiute aprendo nuove vie o bruciando i tempi di ascesa di chi li aveva preceduti. Silvestro e Tomas, rispettivamente classe 1987 e 1989, parleranno anche dell'accoglienza che hanno ricevuto dalle popolazioni locali, del rapporto intimo che esiste fra i vecchi Quechua peruviani e le loro montagne, che per essere salite o discese devono essere ascoltate e capite.
La serata proseguirà poi con qualche scarica di adrenalina in più, dato che il microfono passerà a Nicolò Cadorin e Andrea Conci, agordino il primo campigliano il secondo, interpreti della highline, una nuova disciplina che consiste nell'attraversare lo spazio vuoto fra due pareti rocciose camminando su una fettuccia. Possiamo considerarli i funanboli del terzo millennio, alpinisti che dedicano giornate alla ricerca dei luoghi adatti per queste performance e alla posa del cavo sul quale poi si muovono sospesi nel vuoto (comunque assicurati al tirante) al termine della loro missione. Oltre a spiegare al pubblico i dettagli di questa disciplina giovane presenteranno la highline invernale sulle Dolomiti di Brenta.
I buoni motivi per partecipare alla serata, dunque, non mancano. Ad essi si aggiunge anche il sostegno al progetto «Oskar for Langtang»: una parte degli incassi raccolti in questa edizione di «Mese Montagna» (venerdì il biglietto di ingresso costerà 3 euro), sarà infatti devoluta all'associazione che, nel nome dell'alpinista Oskar Piazza, rimasto vittima del terremoto che ha colpito il Nepal a fine aprile, raccoglie fondi per aiutare le popolazioni locali, colpite in maniera durissima dal terribile sisma.
Fra gli eventi collaterali di Mese Montagna è prevista pure la premiazione del concorso “Fotografa la Valle dei Laghi”, a cura dell’Associazione Culturale Garbari del Distretto di Vezzano, dal titolo “Flora e fauna acquatica”. L’appuntamento è fissato per il giorno di apertura, venerdì 6 novembre alle ore 18. La mostra sarà visibile durante gli orari di apertura del teatro fino a sabato 28 novembre.

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