Mese Montagna ha chiuso l'edizione 2015
con la magia delle cime boliviane e la solidarietà

L'ultima serata della decima edizione di «Mese Montagna», il festival organizzato in Valle dei Laghi, è stata quella dedicata all'amicizia, alla solidarietà, a quegli inscindibili legami fra le persone che si creano attraverso la fatica, il confronto con gli elementi naturali e la condivisione delle sfide. Ieri sera al Teatro di Vezzano si sono succeduti, sul palco, i protagonisti di una lunga esplorazione in terra boliviana e i promotori del progetto di solidarietà fondato per ricordare Oskar Piazza, due narrazioni diverse, la prima focalizzata sulle gioie di un gruppo che ha vissuto un'avventura da raccontare, la seconda sui dolori di chi ha perduto un grande amico e vuole ricordarlo donando serenità al prossimo.
Ad aprire la serata ci hanno pensato le note dell'Oltre Duo, ovvero dello xilofono di Alessandro Bianchini e della chitarra di Mauro Tonolli, che hanno proposto musiche di Piazzolla e altri artisti sudamericani. Poi, nel buio della sala, un gruppo di escursionisti legati in cordata ha cominciato a scendere i gradini della platea alla luce delle proprie lampade frontali, fino a raggiungere il palco, dove la guida alpina Angelo Giovanetti ha presentato la comitiva, composta da nove persone, con la quale ha raggiunto tre Cinquemila e quattro Ottomila in 27 giorni sul territorio boliviano. Dopo il filmato che ne ha illustrato le conquiste è toccato ai protagonisti raccontare le proprie sensazioni, gioie, emozioni e piccole sofferenze vissute arrancando verso il Picco Austria (5.310 m.), il Serro Mirador (5.225 m.), il Huayna Potosi (6.088 m.), l'Illimani (6.439 m.), il vulcano Parinacota (6.342 m.) e il Nevado Sajama (6.542 m.). Sul piano fisico la maggiore difficoltà l'ha presentata l'elevatissma quota di partenza (3.800 metri), raggiunta in aereo senza alcuna acclimatazione, ma con il passare dei giorni tutti si sono adattati bene al nuovo contesto.
Alle spettacolari immagini provenienti dal Sudamerica sono seguite quelle girate nel Langtang, una delle zone più colpite dal terremoto che in aprile ha devastato il Nepal. Riprese aeree che hanno testimoniato la devastazione portata in quelle valli dalle frane, dalle valanghe e dai catastrofici spostamenti d'aria provocati dal sisma, che hanno causato anche la morte di Oskar Piazza e della speleologa marchigiana Gigliola Mancinelli. Per ricordare la guida alpina trentina la sua compagna Luisa Zappini, lo stesso Angelo Giovanetti e tanti altri amici di Oskar hanno fondato un'associazione che sta raccogliendo fondi per aiutare le popolazioni di quella valle a ricominciare. L'idea è quella di costruire a Shyabru Besi una struttura polifunzionale con un'area riservata ai bambini rimasti orfani dopo il terremoto, ma prima di consegnare il denaro raccolto fino ad ora gli animatori del progetto vogliono essere certi che finisca nelle mani giuste, per questo si stanno muovendo con cautela.
Prima dei saluti finali e dell'arrivederci all'edizione 2016, che sarà organizzata nel nuovo comune di Vallelaghi, l'OltreDuo ha regalato ai presenti altri brani sudamericani. Chiudere la decima edizione è toccato al beneaugurante rito, ormai radicato, del taglio della torta.

LA GALLERIA FOTOGRAFICA DELL'ULTIMA SERATA

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