L’immagine di Oskar Piazza, sorridente, che campeggia sul poster dell’associazione “Oskar for Langatang”, può essere considerata a buon titolo la vera controcopertina dell’edizione 2015 del festival MeseMontagna. Quella del decennale si è infatti chiusa venerdì focalizzando l’attenzione sullo sfortunato destino che ha atteso al varco la guida alpina trentina, scomparsa in aprile in Nepal a causa del catastrofico terremoto che ha colpito la zona centrale del paese, e sul progetto che stato lanciato dai suoi amici più cari per ricordarlo e per trasformare il dolore in azione e in reazione, come sarebbe certamente piaciuto a lui. Con l’archiviazione di questa edizione, il comitato organizzatore, che negli anni ha portato a Vezzano il meglio dell’alpinismo nazionale e mondiale, ha chiuso un ciclo in attesa di aprirne un altro.
«Dal prossimo anno il Comune di Vezzano non esisterà più – ha spiegato ad inizio serata il sindaco Gianni Bressan – dato che darà vita a quello di Vallelaghi insieme a Terlago e Padergnone, quindi non potrà più essere il motore organizzativo di MeseMontagna. Per questo abbiamo creato un comitato ad hoc, in grado di lavorare in autonomia rispetto all’amministrazione locale, alla quale comunque rimarrà legato. Si tratta di un passaggio obbligato per dare un futuro a questa manifestazione che ci ha regalato grandi soddisfazioni. Anche quest’anno abbiamo superato ogni più rosea aspettativa per quanto riguarda le presenze a teatro, premiati dalla scelta di aprire a discipline nuove, che ci hanno permesso di intercettare un pubblico giovane e nuovo. Proseguiremo su questa strada».
Oltre al Comune di Vezzano non vanno dimenticate le sinergie che MeseMontagna ha costruito con l’Apt di Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi, con la Sat locale, con il G.S. Fraveggio e con Movimento Verticale, che contribuiscono a portare nuove idee e nuovi personaggi. Un ringraziamento particolare, a fine evento, è giunto anche dal senatore Franco Panizza, amico storico di questo festival, che ha ricordato quanto la nostra terra debba alle proprie montagne e al proprio ambiente naturale in termini di immagine e di sostegno all’economia locale. L’appuntamento è per novembre del 2016.
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