Ci sono voluti 14 calci di rigore per consentire al Milan di accedere alle semifinali del 43° Trofeo «Città di Arco-Beppe Viola». Più in particolare è stata decisiva la prontezza di riflessi del portiere Aiolfi, che è riuscito a intercettare di piede e deviare sopra la traversa la conclusione forte ma centrale di Pandolfi. E così i rossoneri, che si vedevano già sul pullman per un mesto ritorno a casa, hanno potuto liberare la loro gioia che, forse, servirà a lenire almeno in parte l’amarezza dello sponsorizzatissimo talentino Mastour, che non era riuscito a centrare i legni della porta di Borsottini dopo una lunghissima rincorsa.
Eppure sia il Milan che la Fiorentina avrebbero potuto evitarsi questa ulteriore profusione di adrenalina (e di stanchezza) se, nell’arco dei due tempi, avessero dimostrato una maggiore lucidità sotto rete. Oltre ai due gol – uno per parte – che sono andati a referto, infatti, la partita può essere catalogata come una vera e propria sagra delle occasioni mancate che, più o meno con la stessa assiduità ha visto protagonisti gli avanti delle due squadre.
E dire che le battute iniziali facevano presagire un risultato finale ben più corposo. Dopo che il viola Betti, lanciato in contropiede, sparava sulle mani di Aiolfi in uscita, il Milan, alla prima seria azione offensiva, passava in vantaggio. Era il 5’ quando Mastour era lesto a raccogliere una corta respinta del portiere viola, su un traversone maligno di Turano, infilando da due passi in rete. La Fiorentina non ci stava e sette minuti dopo agguantava il pareggio: Diakhate, di gran lunga il migliore in campo, incornava di testa una splendida palla servitagli su punizione e coglieva in pieno la traversa. Sulla palla il più lesto a fiondarsi era Benedetti ed il suo tiro, da distanza ravvicinata, faceva secco Aiolfi. Dopo i fuochi d’artificio iniziali, le due squadre rallentavano improvvisamente, tanto che fino alla fine del primo tempo vi è stata solo un’azione degna di nota.
Nella ripresa – forse anche condizionata dal risultato del Torino che stava maramaldeggiando sull’Arco – la Fiorentina cercava il colpaccio. Al 13’ l’arbitro annullava un gol di testa di Diakhate, partito in sospetta posizione di fuorigioco, poi, due minuti più tardi l’erroraccio di Betti che, a porta vuota, spediva sopra la traversa una palla invitante recapitatagli da una maldestra uscita del portiere rossonero. Il Milan reagisce con Mastour che serve Crociata sul cui cross Vassallo arriva con il passo sbagliato. Ancora un paio di occasioni per parte e poi, in pieno recupero, l’occasionissima per il raddoppio del Milan: Cutrone è imprendibile in contropiede, riesce ad eludere anche la disperata uscita di Barsottini ma incespica consentendo a Kouadio di salvare. Infine il Milan prevale per 7 a 6 nella lotteria dei calci di rigore e si qualifica allontanando lo spauracchio del Toro che sarebbe stato promosso nel caso di un successo viola dal dischetto.
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